Una perizia disposta dal gip di Roma sulle emissioni prodotte da Radio Vaticana e Maritele confermerebbe un nesso tra l’elettrosmog e l’aumento del numero di tumori mortali e leucemie nella zona circostante. La perizia, firmata dal professor Andrea Micheli, evidenzierebbe che c’é stata “un’associazione importante, coerente e significativa, tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini”. La direzione della Radio Vaticana, scrive l’Agenzia SIR, ha espresso “stupore” per la notizia, in quanto la perizia non sarebbe ancora stata depositata in tribunale.
La battaglia giudiziaria contro le onde elettromagnetiche di Radio Vaticana è durata anni, con la Santa Sede che invocava vigliaccamente l'extraterritorialità e il diritto a non essere giudicata dallo Stato italiano. E' buffo notare quanto in situazioni giudiziarie e penali, il Vaticano reclami la sua estraneità e indipendenza dallo Stato italiano, mentre che in materia di istruzione e legislazione, non fa altro che occuparsi della vita e della politica della nostra società . I i cittadini di Roma nord e di Cesano, vicini all'antenna di Santa Maria di Galeria, si lamentano e denunciano dal 1999 le molestie date dalle potenti antenne che causano interferenze della radio nei telefoni, nei citofoni e perfino in alcuni elettrodomestici. Denuncie cui successivamente si aggiunsero gli esposti per le malattie gravi che sarebbero state provocate dal superamento dei limiti di emissione delle onde elettromagnetiche. Citati in giudizio nel luglio 2000, gli imputati ottennero prima la sospensione del processo per un difetto di giurisdizione legato a questioni di procedibilità disciplinate dai Patti Lateranensi, poi fu la Corte di Cassazione nell'aprile 2003 a riconoscere il diritto dello Stato italiano a svolgere il processo. Nel 2005 la sentenza storica, con condanne simboliche, per il reato 674 del codice penale, "gettito pericoloso di cose".
Ma ben più grave restava l'altro ramo dell'inchiesta, quello per gli eccessivi «casi di leucemia e morte di una decina di bambini» tutti attorno ai 14 anni di età, in una fascia di vicinanza alle antenne dai 6 ai 12 Km. Questa inchiesta va avanti con sei gli indagati, in riguardo alle morti sospette e i decessi per leucemia avvenuti tra il 1994 e il 2000, per cui ipotizza il reato di omicidio colposo. Cinque anni fa il gip Zaira Secchi commissionò la perizia per accertare il possibile nesso di causalità tra l'inquinamento elettromagnetico e l'incremento di tumori e leucemia a Cesano e a La Storta, aree vicine agli impianti della radio. Oggi i risultati.
Nelle 140 pagine di accertamento peritale gli esperti danno conto degli aspetti anagrafici della popolazione investigata, della storia di tabagismo (fumo attivo e passivo), dell'esposizione da alcol sulle patologie familiari e sui decessi complessivamente avvenuti negli ultimi anni nelle aree vicine a Radio Vaticana (137 morti) e a Maritele (141). L'inchiesta della procura, prima che venisse affidata la perizia, chiamava in causa Roberto Tucci, Pasquale Borgomeo e Costantino Pacifici (responsabili dell'emittente della Santa Sede) e Gino Bizzarri, Vittorio Emanuele Di Cecco e Emilio Roberto Guarini, della Marina militare. I primi tre, erano finiti sotto processo per 'getto pericoloso di cose', in relazione all'emissione nociva di onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti radiofonici di Santa Maria di Galeria. Pacifici, però, era stato assolto in primo grado, mentre per Tucci e Borgomeo (poi deceduto) la corte d'appello, dopo una prima assoluzione annullata dalla Cassazione, aveva dichiarato il 'non doversi procedere' per prescrizione del reato.
Fonti: Repubblica
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