mercoledì 29 settembre 2010

A buon rendere

Oggi quel ragazzotto rifatto di Berlusconi compie 74 anni...
Ci auguriamo caldamente che sia l'ultimo compleanno...fuori di galera.

domenica 26 settembre 2010

IDEAS!

Mercoledì 29 Settembre scade il bando 2010 per le associazioni di Camerino.
Entro tale data noi del Pablo dovremo consegnare i 50 nomi (invitiamo caldamente chi volesse aiutarci a inviarci i suoi dati...per info vedi il post "SOS Pablo") e presentare le richieste di finanziamento per le iniziative del 2010/2011.
Vuoi dirci la tua? Hai delle idee da proporre? Un gruppo musicale, un evento, un corso, uno spettacolo teatrale, un dibattito che vorresti realizzare? Che cacchio aspetti, un miracolo?
Le idee ce l'abbiamo, le idee ce l'hai! Tirale fuori!
Contribuiamo tutti insieme a scacciare il degrado culturale di questa società incivile: smuoviamo le menti, facciamo uscire la gente, ragioniamo e parliamo insieme!

C'è ancora tanto da fare: agitiamoci, organizziamoci e cambiamo le cose...prima di vedere il peggio.
Scrivici! Ti aspettiamo!
ciao

mercoledì 22 settembre 2010

Libro e moschetto

Da Senza Soste

Lo chiamano "allenati per la vita" ed è un corso valido come credito formativo rivolto agli studenti dei licei. In realtà sembra un vero e proprio corso "paramilitare". Non è uno scherzo. E' un protocollo già firmato fra la Gelmini e La Russa. Ma cosa prevederà? Con grande pace della Gelmini, gli studenti dei licei impareranno a sparare con pistola (ad aria compressa), a tirare con l'arco, ad arrampicarsi, a eseguire perfettamente "percorsi ginnico-militari". E quale sarebbe l'assurda spiegazione (motivazione) di questa nuova trovata "geniale" del Ministro Gelmini? Ecco la laconica ed "ipocrita" risposta: "Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso". Si tratta, in buona sostanza, di veicolare la pratica del mondo militare in quello della scuola: roba da altri tempi, tempi bui e, speriamo, non riproponibili.
Ma la speranza "muore" leggendo, di fatto, in cosa consisterà la prova finale per il nuovo corso "allenati per la vita" (leggi corso "paramilitare", ndr): "una gara pratica tra pattuglie di studenti". No, non è un errore di battitura. La circolare parla proprio di "pattuglie" di studenti. A dir poco equivocabile e senza ritegno il termine utilizzato. Fosse solo il termine! E' un progetto "innovativo" passato nel silenzio assoluto delle opposizioni. Ma anche questa, purtroppo, non è una novità.
E con la nuova proposta Gelmini - La Russa , si allunga, di fatto, l'elenco degli incomprensibili provvedimenti del Ministro dell'Istruzione. I tagli alle elementari hanno eliminato qualsiasi potenzialità di realizzare il vero tempo pieno e ridotto gli spazi per progetti, uscite didattiche e laboratori. Non c'è un insegnante di sostegno ogni due studenti disabili, come prevede la legge, a tal punto che alcuni alunni vengono seguiti solo per cinque ore settimanali. Il provvedimento che prevede il numero maggiore di studenti per classe, da 27 a 35, viola apertamente il testo sulla sicurezza scolastica: Il D.M. Interno del 26/8/1992, recante "Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica". Infatti al punto 5.0 ("Affollamento") stabilisce che, al fine dell'evacuazione delle aule, il massimo affollamento ipotizzabile è fissato in 26 persone/aula ed al punto 5.6 ("Numero delle uscite") che le porte devono avere larghezza di almeno m 1,20 ed aprirsi nel senso dell'esodo quando il numero massimo di persone presenti nell'aula sia superiore a 25 (quante scuole, in tutto il territorio nazionale, non sono in regola? La maggioranza). E la riduzione del tempo scuola nei licei artistici (11%) , nei licei linguistici (17%), negli istituti tecnici e professionali (diminuzione del 30% delle ore di laboratorio) a quale esigenza didattica di rinnovamento rispondono? Forse servono a far posto a pseudo-corsi di natura "paramilitare" come quello messo in campo dal duo Gelmini - La Russa? Tante sono le domande, poche le risposte e le certezze. Quello che appare chiaro, tuttavia, è che non basteranno anni di riforme e provvedimenti ad hoc per far risalire la china alla scuola italiana. E la trovata degli studenti soldato nei licei, a dir poco bizzarra, non va in quella direzione.
Siamo al punto più basso della scuola italiana? Peggio di così non può andare? Seppur infinitamente poco consolatoria, dateci almeno questa, di certezza.


Altri articoli: Famiglia Cristiana
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martedì 21 settembre 2010

Clandestino Day

Da Global Project

Mentre il Ministro Maroni risolleva la questione del CIE per ogni regione, incassando un diniego tanto perentorio nelle parole quanto fragile nei fatti da parte del Governatore Spacca, mentre la maggioranza cittadina di destra si dichiara in consiglio comunale “ideologicamente favorevole ai CIE”, anche nelle Marche, nonchè sostenitrice delle politiche governative in materia di immigrazione, ma scettica nell’ospitarlo in una città come Falconara, già satura di criticità ambientali e non solo, mentre i libici usano le nostre armi ed i nostri mezzi per terrorizzare anche gli italiani, oltre ai migranti in fuga, ci si prepara la secondo clandestino day cittadino.

Il CSOA Kontatto e l’Ambasciata dei Diritti di Falconara Marittima (AN) partecipano insieme ad un folto gruppo di associazioni e cittadini alla costruzione dell’evento, che si terrà venerdì 24 settembre dalle 17 in Piazza mazzini ed al Centro Pergoli di Falconara Marittima.

Programma della giornata:

* Proiezione di “C.A.R.A. ITALIA, un film che racconta lo spaesamento dell’arrivo in un paese sempre più inospitale” di Dagmawi Ymer, etiope esule politico in Italia, già autore con Andrea Segre di “Come un uomo sulla terra” con la presenza dei protagonisti del film, Hassan e Abubaker, somali di 20 e 21 anni, premiati con la borsa di studio Ilaria Alpi.

Intervista a Dagmawi Yimer sul documentario C.A.R.A. Italia

* Info point e presentazione del “4° corso gratuito di italiano per migranti” dell’Ambasciata dei Diritti di Falconara

* Report della partenza dal Porto di Ancona del “convoglio di aiuti umanitari Viva Palestina 5″, che, dopo l’aggressione israeliana alla Freedom Flotilla del maggio scorso, partirà da Londra sabato 18 settembre con l’obiettivo di raggiungere Gaza

Per vedere tutti gli appuntamenti in Italia vai su Carta

lunedì 20 settembre 2010

L'isola verde...

Siamo in Scozia, precisamente sull’isola di Eigg, tra la penisola di Skye e quella di Ardnamurchan; dove un sistema dal costo totale di soli 2 milioni di euro produce costantemente energia verde ricavandola dalla natura, sole, acqua e vento, rendendo così Eigg completamente autosufficiente. L’elettricità viene prodotta attraverso una combinazione di pannelli solari, turbine eoliche e generatori idroelettrici sistemati strategicamente sulla superficie dell’isola.
Ci sono voluti dieci anni per poter realizzare questo sogno “green”, ma adesso è realtà.
Un totale di 45 proprietari di abitazioni, 20 esercizi commerciali/artigianali e 6 edifici comunali sono collegati insieme da 10 Km di cavi interrati, che formano una rete capillare ad alta tensione.
John Booth, direttore dell’Eigg Electric e coordinatore del progetto, dichiara che questo è solo una dei tanti obiettivi raggiunti dai cittadini dopo l’acquisto comunitario dell’isola nel lontano 1997. Esasperati dall’utilizzo di generatori elettrici diesel, dalle tante candele consumate e dalle continue vane promesse di un collegamento tramite cavi sottomarini con la terraferma per la fornitura elettrica, gli isolani hanno deciso di “mettersi in proprio” e, soprattutto, hanno deciso di farlo in maniera sostenibile. Il sistema, autosufficiente, è in grado di fornire più del 95% dell’energia annuale normalmente necessaria a tutta l’isola di Eigg; inoltre, parte di questa energia viene immagazzinata in accumulatori dedicati in caso di emergenze (sono stati installati anche sue generatori diesel da usare solo in caso di super-emergenze). I cittadini “normali”, per limitare i consumi ed abituarsi ad un uso responsabile, possono usufruire in qualsiasi momento fino ad un massimo di 5 kW di elettricità, mentre aziende ed esercizi commerciali fino ad un massimo di 10 kW; un livello nettamente inferiore ai consumi medi nel resto della Gran Bretagna (ed in Italia…).
Sebbene il progetto non coinvolga più di 100 persone, rappresenta un ottimo esempio di come possa essere possibile rendere autosufficienti e verdi dei nuclei urbani ristretti (e probabilmente anche allargati), mettendo da parte i classici carburati e combustibili fossili.

FONTE: BBC

lunedì 13 settembre 2010

Fuoco amico

Ieri sera il peschereccio italiano "Ariete" di Mazara del Vallo si trovava tranquillamente in acqua internazionali, a 31 miglia dalla Libia in direzione Lampedusa quando una motovedetta della Guardia Costiera libica, dopo aver intimato lo stop ha scaricato una mitragliata sulla nave per poi tentare l'abbordaggio e inseguirla per ore; il tutto senza alcun motivo specifico. I marinai del peschereccio hanno deciso di continuare la loro corsa per l'Italia perché fermarsi e farsi trainare senza senso in Libia avrebbe voluto dire un calvario infinito e soprattutto pericoloso... Quindi attimi di terrore fra i dieci uomini a bordo dell' Ariete quando almeno 40 proiettili hanno distrutto un tender e bucato le pareti della nave senza per fortuna causare feriti. Non ci sono state ancora spiegazioni ufficiali e la farnesina non ha fornito informazioni chiare a riguardo.
Si sà che fra i dittatori delle due sponde corre buon sangue e da tempo lo stesso sangue bagna anche le acque mediterranee grazie alle politiche disumane e razziste promosse dagli italiani e dai libici, sotto gli occhi increduli e schifiti della comunità internazionale che ci accuasa giustamente di essere responsabili delle innumerevoli e continue stragi di clandestini in mare. Se siamo così amici, perché questi spari? Forse i libici volevano festeggiare a modo loro la gioia nel vedere i loro amici ma avevano finito i fuochi artificiali e i razzi? La Libia ultimamente, oltre ad aver più volte occupato il suolo romano con tende, subrette, affari miliardari e tazze di té; ha raddoppiato il suo spazio pesca invadendo illegalmente acque internazionali senza alcun permesso ne autorizzazione europea. Forse è per ribadire questa loro occupazione che hanno sparato sui pescatori italiani, o forse si volevano un pò vendicare del capitano dell'Ariete, Gaspare Marrone che insieme all'equipaggio nel 2008 ha ricevuto il premio "Per mare" conferitogli niente popò di meno che dall' Onu per il suo senso civico e umano che l'ha più volte portato a salvare clandestini trovati in fin di vita in mare aperto, spesso aggrappati a delle tonnare. Questo non lo sappiamo e ci auguriamo di sbagliarci. Ad ogni modo il fattaccio è accaduto ed è gravissimo che una vedetta straniera spari ad una imbarcazione italiana in acqua internazionale, senza un giustificato motivo, senza scusarsi e soprattutto mettendo a repentaglio la vita di 10 pescatori. ”Siamo vivi per miracolo, hanno sparato all’impazzata sfiorandoci – ha raccontato Alessandro Novara, un membro dell’equipaggio –. Solo per caso non hanno provocato l’esplosione di alcune bombole di gas” che avrebbero scatenato l'inferno.
La Guardia costiera ha avviato un'inchiesta e il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi ha detto ”il governo deve riferire immediatamente in Aula su questo gravissimo incidente. L’Italia ha accolto il dittatore Gheddafi come non avrebbe dovuto, gli ha concesso di tutto e di più, con il risultato che i nostri pescherecci vengono mitragliati dalle vedette libiche”.
Confidiamo nel buonsenso e nella serietà del nostro Premier che come al solito, risolverà al più presto questo grave incidente diplomatico, a costo sta volta di baciare i piedi di Gheddafi.
Fonti Tg3, Il Fatto

domenica 12 settembre 2010

Il Miglio verde

Belli esempi di integrazione e democrazia firmati Lega-Chiesa

Da Il Fatto
Il simbolo della Lega sul cestino della raccolta differenziata, sullo zerbino d’ingresso, sui cartelli messi nel giardino, sul tetto e soprattutto impresso sui banchi. Sulle vetrate dell’ingresso della scuola materna, una decorazione di bambini uniti tra loro dal simbolo del partito di Umberto Bossi. Ieri è stata inaugurata la prima scuola padana. Un fatto senza precedenti che un polo scolastico italiano venisse pubblicamente definito federalista e leghista. Tutto ciò è accaduto ad Adro (il paese della vicenda della mensa del “non paghi non mangi”) con il beneplacito del ministro Mariastella Gelmini che in un messaggio, oltre ad esprimere vivo apprezzamento personale, ha parlato di “modello di riferimento. Un progetto encomiabile che crea benessere ed entusiasmo”. Materna, elementare e scuola media con le mense dedicate alla figura di Gianfranco Miglio, di cui c’è anche una raffigurazione all’ingresso del nuovo complesso realizzato con soldi di donazioni private fatte al Comune. Sulla facciata principale dell’edificio campeggia la scritta “Polo scolastico Gianfranco Miglio” nonostante non sia ancora pervenuto il permesso dell’Ufficio provinciale scolastico, nonostante le norme prevedano che il nome vada deciso dal collegio dei docenti e successivamente approvato dal consiglio comunale. L’ultimo passaggio poi spetterebbe alla Prefettura che deve comunicare l’intitolazione al ministero degli Interni. Tutto bypassato ad Adro nonostante, nelle scorse settimane, i rappresentanti della minoranza avessero presentato un esposto agli uffici del palazzo del governo di Brescia. Così, chi ieri era ad Adro ha assistito a una scena che ha riportato all’epoca delle inaugurazioni delle scuole fasciste. Dove il sentire comune, l’appartenenza politica e ideologica hanno ampiamente superato i confini di un luogo deputato alla formazione civile oltre che culturale dei bambini e dei ragazzi. Davvero tanta gente ad ascoltare i discorsi da campagna elettorale dell’onorevole leghista Davide Caparini, dell’assessore regionale (della Lega, ovviamente) alle Attività sportive Monica Rizzi. Poi il sindaco di Adro Oscar Lancini (che nel suo intervento ha detto di aver fissato i crocefissi al muro con delle viti per impedire che vengano rimossi o spostati e sul palco anche il parroco di Adro e il curato che ha benedetto la costruzione. Poco importa che il primo cittadino riguardo alla gestione mensa abbia già promesso: “A tavola si siede soltanto chi paga” e ancora: “Verrà servito menù padano e chi non vuole mangiare carne di maiale se ne può stare a casa”. Pasti della tradizione bresciana e chi, per motivi religiosi, non potrà mangiare pranzerà altrove. “I crocifissi li abbiamo avvitati alle pareti così nessuno potrà magari nasconderli dietro la cartina geografica”. Le ragioni della Chiesa al servizio della Lega nei discorsi in cui sono stati citati il papa bresciano Giovanni Montini, Giovanni Paolo II e pure il cardinale Carlo Maria Martini. Tutti a spiegare che quello sarà il luogo della crescita delle nuove generazioni e che Miglio, prima di essere ideologo leghista, era un uomo di scuola. Finiti i discorsi, la visita degli ambienti marchiati con quei simboli di partito sbattuti in faccia tutti i giorni agli alunni di quella scuola. Ovunque, anche sui piccoli totem dove ci sono le indicazioni delle aule, singolarmente intitolate ai benefattori che hanno contribuito alla realizzazione spendendo 6 milioni di euro: che sì, lo hanno finanziato da privati, ma nell’ambito di una grande operazione urbanistica. Tra il pubblico anche un rappresentante dell’ordine dei frati dei Carmelitani che gestiscono una scuola parificata (dalle elementari alle superiori) frequentata dalla Adro “bene” e che confina con la scuola pubblica italiana caratterizzata dal simbolo pagano leghista del “sole delle Alpi”. Sacro e profano insieme.
Come accaduto qualche giorno fa a Pontoglio, a pochi chilometri da Adro, dove il parroco e il curato hanno annunciato che verrà introdotto il divieto di accesso all’oratorio a chi non parla l’italiano. Accesso negato quindi a gruppetti di stranieri che parlano un lingua straniera “incomprensibile” per gli italiani e per le altre etnie. I genitori giovani e ragazzini non hanno problemi di integrazione. A non volere integrarsi, sono solo alcune “sacche” di stranieri.

sabato 11 settembre 2010

Silvio-break

Convegni noiosi e interminabili? Grandi sbadigli fra gli invitati? Da oggi puoi dire basta!Una volta era il "coffee-break" a spezzare e alleggerire le pesanti e interminabili riunioni...
Oggi la novità viene direttamente dalla Russia, anche se è un prodotto tutto Made in Italy: "Silvio-break"! Divertente, allegro, buffo, spensierato...La risposta del pubblico allo show è stata molto positiva ed eccitante. Chi ha riso, chi si è divertito, chi ancora ne parla coi colleghi...Sui giornali spopola!Porta un pò di "pizza e mandolino" ai cupi meeting europei. Goditi un 15 minuti di pausa e invita Berlusconi ai tuoi convegni noiosi e vedrai che vampata di allegria che porterà!
(Attenzione non avvicinare le bambine)

Da Repubblica
YAROSLAVL - Tre ore dopo, alla festa di chiusura in piazza Sovetskaja, tra ballerini in costume e matrjoske viventi, l'intervento di Silvio Berlusconi restava l'argomento di conversazione di un Forum noioso e un po' scontato. Politici, politologi, giornalisti di mezzo mondo, si raccontavano l'uno con l'altro i momenti di imbarazzo vissuti poco prima quando seduti in platea con tanto di auricolare per la traduzione, avevano cominciato a scambiarsi sguardi sbalorditi e sorrisi di complicità. Nikolaj Zurbin, accademico russo di nascita e americano di passaporto, si è addirittura esibito in una risata squillante e incontenibile inquadrata a lungo dalle telecamere a circuito chiuso riservate alla stampa.
"Non riuscivo proprio a trattenermi - spiega ridendo ancora - il suo è stato un vero colpo da maestro. Stavamo ancora sbadigliando per il discorso così serioso del presidente coreano quando Berlusconi ci ha svegliato di colpo con quelle cose che non c'entravano niente, con quelle sparate su Putin dono di Dio, con quei riferimenti incomprensibili all'Italia. Politicamente, un livello basso, non adeguato a un premier di un paese importante. Però ci siamo divertiti. Secondo me voleva proprio questo e ci è riuscito perfettamente. Tempi e pause da vero showman".
Ma non sono state solo risate. Il gelo, gli sguardi rivolti al soffitto, sono cominciati subito, appena Silvio Berlusconi ha preso la parola. A cominciare dal presidente russo Dmitri Medvedev che tanto ci tiene a questo Forum globale della politica concepito e organizzato come una creatura personale. L'aria professorale del presidente si è trasformata in una maschera di stupore quando Berlusconi ha svelato il segreto che tutti conoscono ma che tutti fanno finta di ignorare: "Ho un bel discorso preparato dai miei collaboratori". E subito dopo la doccia fredda: "Ma siamo stati male informati e l'argomento è fuori tema". Imperscrutabile il sorriso forzato di Vladislav Surkov, la mente del Cremlino, consigliere politico del tandem Medvedev-Putin e sostenitore dello scivoloso tema del Forum: "I parametri della democrazia".
Poi il discorso "a braccio" con Medvedev più volte sorpreso a guardarsi la punta delle scarpe. Il ricordo dell'amicizia con Eltsin, il merito della riconciliazione con la Casa Bianca, tutto attribuito a "quella volta che vi mi misi a braccetto e vi dissi di andare d'accordo". Fino ai riferimenti tutti italiani ai "professionisti della politica in difesa delle loro aziendine" e alla "oppressione della magistratura comunista". Su quel passo in particolare molti sguardi complici sono andati verso Massimo D'Alema, che ha cominciato a scuotere nervosamente la testa prima di esplodere a fine seduta con le dure dichiarazioni sull'"intervento vergognoso per l'Italia". E mentre l'economista di Harvard Ian Shapiro fissava il vuoto aspettando la fine, e il leader populista russo Zhirinovskij si sfregava le mani in segno di approvazione, il più amareggiato sembrava Sergej Mitrokhin, presidente del partito di opposizione Yabloko che non nascondeva un gesto di stizza davanti alla frase più a effetto di Berlusconi sulla politica russa: "Medvedev e Putin sono un dono di Dio per il vostro Paese". Passaggio che naturalmente è tanto piaciuto a Putin che in serata, a Mosca, ha fatto i complimenti al suo amico Silvio: "Molto bello, un grande discorso seppur improvvisato".
Al leader di Yabloko ha fatto invece un altro effetto. "Sappiamo che Berlusconi è il migliore amico della nostra coppia di potere - spiegava dopo con l'aria delusa - ma stavolta ha proprio esagerato. Credo che lui abbia un concetto oligarchico dello Stato, esattamente come loro. Per questo lo hanno invitato. Per farsi dare una patente di democrazia. Ma un tono così entusiastico è stato proprio fuori luogo. Almeno il Cremlino ha salvato le forme. Mi ha invitato, mi ha lasciato dire che la democrazia da noi non esiste. Medvedev ha pure fatto qualche accenno di autocritica, ha parlato di fase ancora immatura... Ma ora sui giornali che contano vedrete solo la frase a effetto del vostro premier". E sui giornali russi in effetti lo spazio dedicato a Berlusconi non sarà poco. Almeno a giudicare dall'interesse dei tanti inviati locali per l'unico intervento che ha scosso la platea. Un giornalista di "Novaja Gazeta", la testata di opposizione che fu della reporter assassinata Anna Politovskaja diceva ai colleghi italiani con tono di rimprovero: "Ogni critica al governo ci costa fatica e pericoli, contestare è diventato impossibile, e poi dobbiamo sentirci dire che è tutto un dono di Dio".

venerdì 3 settembre 2010

SOS PABLO!

Carissimi blogganti pablanti, TREMATE!
Finito il riposino estivo ripartiamo grintosi per un autunno rosso super facinoroso, laico, negro, frocio e quindi comunista. Grandi idee abbiamo già in programma e siamo tutti saltellanti ed eccitati per realizzarle ed ascoltare anche le vostre proposte; MA ci serve una mano...
Come ogni anno, i macchinari burocratici universitari ci obbligano a presentare una cinquantina di nomi di persone che in qualche modo si fidano di noi e vogliono dimostrare che questa branca di anarchici insurrezionalisti pericolosi del Pablo Neruda sono dei bravi ragazzi e hanno buone idee.
Perciò, se sei un@ studente dell'università di Camerino, mandaci il tuo nome, numero di matricola, anno di iscrizione e corso di laurea. Dobbiamo arrivare a 50 nomi entro il 29 settembre per accedere ai finanziamenti annuali per le nostre iniziative! Senza di essi dovremmo autofinanziarci o fare iniziative a pagamento per gli studenti e questo va totalmente contro i nostri principi di cultura, arte e divertimento che devono essere liberi e gratuiti.
In cambio di questo tuo piccolo e semplice favore, non dovrai pagare nulla (né riceverai soldi...), non riceverai alcuna e-mail, non sarai costrett@ a partecipare a nessuna delle nostre iniziative e non riceverai nessuna chiamata anonima di notte né verrai pedinat@. Insomma, non ti romperemo mai le palle, tranquill@! E' solo pura e stramaledetta burocrazia e se ci aiuti, il Pablo sopravviverà e potrà organizzare tante altre iniziative.

Per favore, dillo ai tuoi amici, gridalo ai quattro venti, tatuatelo in faccia:
Mandaci per e-mail i tuoi dati e il Pablo non chiuderà!
Aiutaci a rimanere una voce fuori dal coro...

Grazie