Ci sono voluti dieci anni per poter realizzare questo sogno “green”, ma adesso è realtà.
Un totale di 45 proprietari di abitazioni, 20 esercizi commerciali/artigianali e 6 edifici comunali sono collegati insieme da 10 Km di cavi interrati, che formano una rete capillare ad alta tensione.
John Booth, direttore dell’Eigg Electric e coordinatore del progetto, dichiara che questo è solo una dei tanti obiettivi raggiunti dai cittadini dopo l’acquisto comunitario dell’isola nel lontano 1997. Esasperati dall’utilizzo di generatori elettrici diesel, dalle tante candele consumate e dalle continue vane promesse di un collegamento tramite cavi sottomarini con la terraferma per la fornitura elettrica, gli isolani hanno deciso di “mettersi in proprio” e, soprattutto, hanno deciso di farlo in maniera sostenibile. Il sistema, autosufficiente, è in grado di fornire più del 95% dell’energia annuale normalmente necessaria a tutta l’isola di Eigg; inoltre, parte di questa energia viene immagazzinata in accumulatori dedicati in caso di emergenze (sono stati installati anche sue generatori diesel da usare solo in caso di super-emergenze). I cittadini “normali”, per limitare i consumi ed abituarsi ad un uso responsabile, possono usufruire in qualsiasi momento fino ad un massimo di 5 kW di elettricità, mentre aziende ed esercizi commerciali fino ad un massimo di 10 kW; un livello nettamente inferiore ai consumi medi nel resto della Gran Bretagna (ed in Italia…).
Sebbene il progetto non coinvolga più di 100 persone, rappresenta un ottimo esempio di come possa essere possibile rendere autosufficienti e verdi dei nuclei urbani ristretti (e probabilmente anche allargati), mettendo da parte i classici carburati e combustibili fossili.
FONTE: BBC
Un totale di 45 proprietari di abitazioni, 20 esercizi commerciali/artigianali e 6 edifici comunali sono collegati insieme da 10 Km di cavi interrati, che formano una rete capillare ad alta tensione.
John Booth, direttore dell’Eigg Electric e coordinatore del progetto, dichiara che questo è solo una dei tanti obiettivi raggiunti dai cittadini dopo l’acquisto comunitario dell’isola nel lontano 1997. Esasperati dall’utilizzo di generatori elettrici diesel, dalle tante candele consumate e dalle continue vane promesse di un collegamento tramite cavi sottomarini con la terraferma per la fornitura elettrica, gli isolani hanno deciso di “mettersi in proprio” e, soprattutto, hanno deciso di farlo in maniera sostenibile. Il sistema, autosufficiente, è in grado di fornire più del 95% dell’energia annuale normalmente necessaria a tutta l’isola di Eigg; inoltre, parte di questa energia viene immagazzinata in accumulatori dedicati in caso di emergenze (sono stati installati anche sue generatori diesel da usare solo in caso di super-emergenze). I cittadini “normali”, per limitare i consumi ed abituarsi ad un uso responsabile, possono usufruire in qualsiasi momento fino ad un massimo di 5 kW di elettricità, mentre aziende ed esercizi commerciali fino ad un massimo di 10 kW; un livello nettamente inferiore ai consumi medi nel resto della Gran Bretagna (ed in Italia…).
Sebbene il progetto non coinvolga più di 100 persone, rappresenta un ottimo esempio di come possa essere possibile rendere autosufficienti e verdi dei nuclei urbani ristretti (e probabilmente anche allargati), mettendo da parte i classici carburati e combustibili fossili.
FONTE: BBC
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