a) Molta strumentalizzazione. È questo il giudizio che il premier Silvio Berlusconi dà in merito agli incidenti, durante i quali due ragazzi sono rimasti feriti, avvenuti nel corso della manifestazione degli aquilani a Roma.
"Non ho ancora visto il resoconto delle forze dell'ordine - ha detto il cavaliere ai microfoni di Studio Aperto -, ma mi pare che ci sia stata molta strumentalizzazione. Noi abbiamo fatto come governo un intervento immediato ed efficace dopo il terremoto. La ricostruzione spetta agli enti locali, al Comune e alla Regione. Il governo doveva dare i finanziamenti, cosa che è stata fatta finora". Secondo Berlusconi, tutto quello che era nei compiti del governo è stato fatto: "Il governo - ha detto - ha fatto il miracolo per come è intervenuto subito dopo il terremoto, come nessun altro paese è riuscito a fare dopo una catastrofe naturale. In meno di 10 mesi abbiamo dato una casa a chi l'aveva persa".
b) Chiodi (presidente Regione abruzzo): infiltrati dietro gli incidenti. «Dalle notizie che ho, e che sono state confermate, la manifestazione era pacifica ma c'è stata l'infiltrazione di persone che preferiscono trovare tutte le occasioni per fare strumentalizzazioni».
c) Stefania Pezzopane, assessore della giunta Cialente al Comune di L’Aquila, stava in Piazza Navona con i 5 mila terremotati arrivati a Roma in pullman.
Mi dice della vergogna di essere caricati dalla polizia “come facinorosi, come furfanti”. Mi dice che non era mai successo nella storia d’Italia che i terremotati venissero presi a botte, “siamo primi anche in questo”. Dice che “a 15 mesi dal terremoto ci sono ancora 56 mila persone che vivono fuori casa”. Molti di loro in albergo, molti in case di parenti e amici sparpagliati in tutta la Regione, 18 mila nelle nuove abitazioni del progetto C.A.S.E.
“Ci hanno usato nei primi mesi della propaganda, ci hanno esibito tutti i giorni in televisione quando eravamo l’oggetto del miracolo berlusconiano. Ora che le cifre e la rabbia smentiscono tutta la propaganda che hanno costruito sul nostro dolore, i telegiornali davanti a noi scappano”. Ora i terremotati non fanno più notizia. Vengono nascosti come cenere sotto al tappeto, come residuo di una storia andata in onda tanto tempo fa e che adesso ha già stufato. Ancora i terremotati? Basta con questi terremotati. “Berlusconi è venuto a L’Aquila l’ultima volta a gennaio, sette mesi fa. Si è spaventato dei fischi. Da allora non si è più visto. Ha mandato un po’ di ministri, compresa la Prestigiacomo che ci diceva non preoccupatevi. Come no: e perché mai dovremmo preoccuparci? Durante la campagna elettorale sono venuti tutti, deputati, sottosegretari, ministri. Berlusconi ogni tanto telefonava”.
Ma quando è finita la campagna elettorale è finita anche la processione. Sono finite le promesse. Sono finite le telecamere. Ora tocca agli scudi, ai manganelli e a qualche ferito senza importanza.
d) Marco: "Vogliamo solo chiedere aiuto: siamo senza casa e senza lavoro, perché non ci lasciate il diritto di manifestare?", gridano in molti. Ma i manganelli spuntano quasi inaspettati. A qualche spinta un po' più corposa, gli agenti rispondono con gli sfollagente e ne fanno le spese due ragazzi. "Mi sono trovato davanti, inerme. Non ho detto e non ho fatto nulla, ma mi sono trovato schiacciato tra i pochi che spingevano e quelli che menavano - racconta Marco, che ha la testa fasciata e il volto dolorante e incredulo di chi non riesce a capire il perché di una reazione così forte -. Quello che mi dispiace è che da una manifestazione pacifica venga fuori questa immagine. Non siamo venuti a fare casino, ma solo a rivendicare i nostri diritti e a chiedere sostegno per la nostra città".
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