
Se invece la Cassazione dovesse condannare definitivamente Mills, segnando così il destino di B., il processo breve sarà approvato a tappe forzate, devastando definitivamente quel che resta della Giustizia. Né Berlusconi né Fini hanno smentito questa ricostruzione, anzi ieri Angelino Jolie (Angelino Alfano, ministro della Giustizia ndr) l’ha indirettamente confermata: fino a qualche ora prima giurava sull’irrinunciabilità del processo breve ("ce lo chiede l’Europa", "danneggerebbe appena l’1% dei processi"); ora ripete tutto giulivo, nella certezza di non poter perdere la reputazione essendosela già giocata da tempo, che "il processo breve non è il Vangelo".
Se dunque le cose stanno così, siamo di fronte a un plateale ricatto del governo alla Cassazione: o salva Berlusconi dal suo processo, o non si salva più nessun processo...Leggi il resto dell'articolo "Tu chiamale se vuoi, estorsioni" di Marco Travaglio.
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