
Rimosso dall’ ordine giudiziario. La sezione disciplinare del Csm ha deciso il più pesante dei provvedimenti per Luigi Tosti, il giudice di Camerino che in nome della laicità dello Stato, si è rifiutato di tenere udienze nelle aule in cui è esposto il crocifisso. L’ organo di autogoverno delle toghe ha usato la mano pesante nei confronti del magistrato che, poco meno di un anno fa, aveva ottenuto in Cassazione, in sede penale, un risultato importante nella sua battaglia. I supremi giudici avevano annullato senza rinvio la condanna a sette mesi di reclusione per interruzione di pubblico servizio e di omissione di atti di ufficio perché per lo stesso motivo non aveva svolto le udienze dal maggio 2005 al gennaio 2006 (15 in tutto). La Procura inizialmente mise a disposizione del giudice un 'aula senza crocefisso, ma Tosti si rifiutò ugualmente di esercitare la sua carica fino a quando tutti i Tribunali italiani non fossero stati liberi dalle croci. Poiché ciò sarebbe impensabile nella cattolicissima Italia, il giudice ufficialmente fu rimosso per violazione dei " doveri istituzionali e professionali di diligenza e di laboriosità, con grave e reiterata inosservanza delle disposizioni relative alla prestazione del servizio giudiziario". Con la scusa della sua protesta, l'hanno fatto fuori: giustizia fatta. Impensabile un tribunale senza cristo, come un'officina d'auto senza i calendari Pirelli. Scherzi a parte, ancora una volta il crocefiss


Niente da fare. Il crocifisso rimane in tutte le aule, sia giudiziarie che scolastiche, negli ospedali, alle poste, dal meccanico. Addirittura in edicola è uscita una collezione di "crocefissi d'autore". Finché vende, si cavalca l'onda. Proporrei di fare semafori a croce, col volto del diavolo che appare quando scatta il rosso.
Quale altra nazione (non dico europea ma del mondo intero), licenzierebbe un giudice per le sue posizioni troppo laiche?
Quale altra nazione (non dico europea ma del mondo intero), licenzierebbe un giudice per le sue posizioni troppo laiche?
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