E' successo in una normale giornata invernale, in una qualsiasi città marchigiana. Una donna, italiana, si reca in un ufficio comunale per rinnovare la sua carta d'identità. Fuori piove, fà freddo. L'ufficio ha una sala d'aspetto scherna, fredda, troppo piccola per contenere più di 5-6 persone e alcune sono costrette ad aspettare fuori. "Per fortuna ho portato l'ombrello" avrà pensato la signora. E' il suo turno. L' impiegata è di malumore: sbuffa nervosa, sbatte alcuni moduli e dice "Oggi è proprio una pessima giornata".
Un pò per smorzare i toni, la signora le dice sorridendo "Bé, poi se vi fanno lavorare in uffici così angusti...". L'impiegata risponde seccamente: "Deve essere così! Devono essere scomodi perché sennò si riempiono di immigrati!"...
Così tutto d'un tratto, senza preavviso. Fulmineo come la paura, perché è di paura che si tratta. Il terrore verso l' immigrato, quel parassita che non ci lascia stare, ci invade la vita, il lavoro, gli spazi, ci toglie l'aria. Gli uffici devono essere scomodi perché sennò ci ristagnano gli immigrati, come fossero rospi o zanzare. Come dire "è caldo, ma se apro la finestra entrano le mosche". Non si sà cosa ci starebbero a fare tutto il giorno gli immigrati nelle sedie della saletta d'aspetto, però non si sa mai, meglio prevenire. Il terrore domina nella nostra vita e giunge ad uno stato di follia patologica. La paura si trasforma in fantasmi e la nostra vita diventa una sfida: giorno dopo giorno, si combattono fantasmi. Questa donna (come milioni di altre persone) preferisce sacrificarsi, soffrire, vivere in una condizione peggiore, lavorare in un ambiente angusto, scomodo e freddo perché questo è il solo modo per allontanare i suoi spiriti.
Un pò per smorzare i toni, la signora le dice sorridendo "Bé, poi se vi fanno lavorare in uffici così angusti...". L'impiegata risponde seccamente: "Deve essere così! Devono essere scomodi perché sennò si riempiono di immigrati!"...
Così tutto d'un tratto, senza preavviso. Fulmineo come la paura, perché è di paura che si tratta. Il terrore verso l' immigrato, quel parassita che non ci lascia stare, ci invade la vita, il lavoro, gli spazi, ci toglie l'aria. Gli uffici devono essere scomodi perché sennò ci ristagnano gli immigrati, come fossero rospi o zanzare. Come dire "è caldo, ma se apro la finestra entrano le mosche". Non si sà cosa ci starebbero a fare tutto il giorno gli immigrati nelle sedie della saletta d'aspetto, però non si sa mai, meglio prevenire. Il terrore domina nella nostra vita e giunge ad uno stato di follia patologica. La paura si trasforma in fantasmi e la nostra vita diventa una sfida: giorno dopo giorno, si combattono fantasmi. Questa donna (come milioni di altre persone) preferisce sacrificarsi, soffrire, vivere in una condizione peggiore, lavorare in un ambiente angusto, scomodo e freddo perché questo è il solo modo per allontanare i suoi spiriti.
E così fa chi non esce la sera perché sennò lo derubano, chi non lascia da sola la figlia perché sennò la violentano, chi non si compra un'arma perché sennò è indifeso...
Ah...si. Finalmente possiamo dormire bene: abbiamo tolto di mezzo gli spiriti...ora dobbiamo solo cavarceli dalla testa...
Ah...si. Finalmente possiamo dormire bene: abbiamo tolto di mezzo gli spiriti...ora dobbiamo solo cavarceli dalla testa...
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