Di seguito, uno dei racconti contenuti nel libro di Vania Lucia Gaito, Viaggio nel silenzio, col quale l’autrice denuncia lo scandalo dei preti pedofili che ormai riguarda il mondo intero (solo negli Stati Uniti 5000 casi e altrettanti nella cattolica Irlanda). Un fenomeno taciuto per anni, coperto dal Vaticano, pronto a solidarizzare con chi è stato condannato dalla giustizia ordinaria, e, se proprio costretto, a risarcire la vittima comprandone il silenzio.
Col documento Crimen Solecitazionis del 1962 firmato del cardinal Ottaviani, allora capo del “Santo Ufficio”, il Vaticano obbliga clero e religiosi al silenzio sui crimini commessi dai preti pedofili. In questo documento, (sostanzialmente confermato nel 2001 da una nuova disposizione della “Congregazione per la Dottrina della Fede”, a firma dell'allora cardinale Ratzinger e dell’Arcivescovo Bertone) prete pedofilo e bambino violentato sono considerati peccatori entrambi allo stesso modo.
Col documento Crimen Solecitazionis del 1962 firmato del cardinal Ottaviani, allora capo del “Santo Ufficio”, il Vaticano obbliga clero e religiosi al silenzio sui crimini commessi dai preti pedofili. In questo documento, (sostanzialmente confermato nel 2001 da una nuova disposizione della “Congregazione per la Dottrina della Fede”, a firma dell'allora cardinale Ratzinger e dell’Arcivescovo Bertone) prete pedofilo e bambino violentato sono considerati peccatori entrambi allo stesso modo.
Dunque silenzio? NO, ecco le parole di Mariangela.
“Avevo dieci anni. Era il 1972, avevo appena fatto la prima comunione. ..ho conosciuto il sesso con don Cantini. Iniziai a frequentare la Regina Pacis perché mi piaceva cantare e mi avevano accettato nel coro…nel coro mi davano sempre qualche ruolo di primo piano, e questo mi lusingava. Poi don Cantini cominciò a farmi chiamare di sopra, nel suo studio o nella sua camera. La catechista veniva da me e mi diceva “il priore ti vuole su”. E allora io andavo su, entravo nello studio, lui chiudeva la porta a chiave, oppure metteva la sua sedia a contrasto con la porta, si metteva a sedere e mi faceva sedere sulle sue gambe. Era una persona molto alta, molto robusta, e io avevo solo dieci anni. Forse per questo mi sembrava più alto e più grosso di quel che era. Ho ancora un ricordo nitidissimo del mantello nero che portava. Mi copriva con questo mantello e cominciava a parlarmi della Madonna che a dodici anni aveva partorito Gesù e mi diceva: - tu devi essere una donna forte come la Madonna, vuoi esserlo?
E io rispondevo – certo E allora lui riprendeva – io sono un dono di Dio e quello che ti chiedo è il ministro di Dio che te lo chiede.
Io ero molto titubante, e vedendomi dubbiosa mi blandiva – ma non ti fidi di me? Guarda che io sono il ministro di Dio, quello che ti viene dato è un grande dono. Tu sei una persona speciale.
Sei la prediletta. Il tuo nome assomiglia al nome della Madonna, hai un nome importante.
E cominciava. Cominciava a palpeggiare, a toccare, a frugare. E io mi irrigidivo. Credevo che in quel modo mi sarei potuta alienare da quel che succedeva sotto il mantello. Pensavo: tanto non sento niente, tanto non sento niente, tanto non sento niente, tanto non sento niente, tanto finisce, tanto poi finisce.
E invece non è mai finita….E’ andato avanti per quasi quindici anni….Avevo paura di dirgli che avevo commesso un peccato con lui, che non credevo fosse tutto un dono di Dio. Allora dicevo che avevo paura a impegnarmi fino in fondo. E lui mi diceva – questo è un peccato perché ti devi disinibire, devi essere totale. E quindi mi faceva dire, a volte perfino durante le confessioni – io sono una puttana. Dillo! io sono una puttana! io sono una puttana.
Io lo dicevo. E lui mi assolveva…. Mi chiedeva anche rapporti orali e voleva che li facessi in modo completo. Diceva – è come l’eucarestia .E io dovevo ingoiare tutto…
Ogni volta che andavo a messa e facevo la comunione sentivo dei violenti conati di vomito, che mi scuotevano lo stomaco finché non vomitavo. E io pensai di essere indemoniata perché l’eucarestia mi faceva male.”
Da Ali spezzate
1 commento:
pardon..porco d**
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