"Se facevi qualcosa di male durante il giorno venivi messa di traverso sulla tavola del refettorio e picchiata sul fondoschiena con il bastone, più forte se osavi proteggerti col gomito. Venivi collocata al centro della stanza, con tutte le bambine in piedi, intorno, in modo che potessero vedere, alcune di loro piangevano spaventate. Venivi picchiata sul fondoschiena, la gonna sollevata. Lei ... la suora ... costringeva tutte a guardarti. Dopo la scuola mi veniva detto di andare e aspettare in cima alle scale, in una piccola stanza dove le suore mi facevano inginocchiare con le mutande abbassate. Poi mi battevano sul retro nudo con un bastone. A volte eri costretta a tenere per mano un’altra bambina. Quando eri da sola ti tenevano per i capelli ... per 6 bastonate dure; se scappavi ne prendevi di più."
Un piccolo numero di testimoni ha detto di essere state picchiate fino al punto da temere per la propria vita. Le testimoni hanno dichiarato di esser state picchiate sulle mani, percosse nude di fronte agli altri, colpite, schiaffeggiate, prese a calci, spinte, pizzicate, bruciate, morse, scosse violentemente, fisicamente costrette, sottoposte ad alimentazione forzata. Che le loro teste venivano picchiate contro muri, banchi e davanzali delle finestre; che sono state picchiate sulla pianta dei piedi, sul dorso delle mani, sulla testa e le orecchie; che hanno avuto i capelli tirati, che sono state sbattute a terra per i capelli, e costrette a eseguire operazioni in condizioni di rischio, danno e pericolo. I luoghi in cui l’abuso fisico è stato più frequentemente segnalato sono: dormitori, mense, pianerottoli, corridoi, aule scolastiche, chiese, uffici, cucine, aree di lavoro e sale di ricreazione. Altre forme di abuso fisico sono state descritte da testimoni femminili costrette a rimanere inginocchiate per ore su superfici dure, sia all'interno che all’esterno, rinchiuse, confinate in luoghi bui come ad esempio cantine, celle frigorifere, sale forno, stalle, ripostigli per le scope; costrette a stare per lungo tempo immerse in acqua fredda. Lo strumento segnalato come più comunemente utilizzato è un certo tipo di bastone di legno, uncinato nella punta col quale agganciavano il collo delle bambine per tirarle. 166 testimoni hanno dichiarato di essere state colpite o picchiate con bastoni di legno, bastoni con spine, righelli, indicatori, aste di finestra, cucchiai di legno e altri utensili da cucina, gambe di sedie, grucce di legno, bastoni, mazze da cricket, appendiabiti, asciugamani, remi, canne di bambù, cinghie di cuoio, semplici cinture, alcune con corde attaccate, e cinghie sottili usate come fruste. Altre affermano che sono state picchiate con la grande corona del Rosario e crocifissi che le suore portano alla loro vita. Alcune hanno detto di essere state colpite con oggetti come una statua di legno, un vassoio di metallo e coltelli gettati verso di loro. Le testimoni hanno riferito di aver subìto bruciature.
Diciannove (19) hanno riferito di esser state messe in un bagno freddo o subito scottature sotto docce calde.
Un piccolo numero di testimoni ha detto di essere state picchiate fino al punto da temere per la propria vita. Le testimoni hanno dichiarato di esser state picchiate sulle mani, percosse nude di fronte agli altri, colpite, schiaffeggiate, prese a calci, spinte, pizzicate, bruciate, morse, scosse violentemente, fisicamente costrette, sottoposte ad alimentazione forzata. Che le loro teste venivano picchiate contro muri, banchi e davanzali delle finestre; che sono state picchiate sulla pianta dei piedi, sul dorso delle mani, sulla testa e le orecchie; che hanno avuto i capelli tirati, che sono state sbattute a terra per i capelli, e costrette a eseguire operazioni in condizioni di rischio, danno e pericolo. I luoghi in cui l’abuso fisico è stato più frequentemente segnalato sono: dormitori, mense, pianerottoli, corridoi, aule scolastiche, chiese, uffici, cucine, aree di lavoro e sale di ricreazione. Altre forme di abuso fisico sono state descritte da testimoni femminili costrette a rimanere inginocchiate per ore su superfici dure, sia all'interno che all’esterno, rinchiuse, confinate in luoghi bui come ad esempio cantine, celle frigorifere, sale forno, stalle, ripostigli per le scope; costrette a stare per lungo tempo immerse in acqua fredda. Lo strumento segnalato come più comunemente utilizzato è un certo tipo di bastone di legno, uncinato nella punta col quale agganciavano il collo delle bambine per tirarle. 166 testimoni hanno dichiarato di essere state colpite o picchiate con bastoni di legno, bastoni con spine, righelli, indicatori, aste di finestra, cucchiai di legno e altri utensili da cucina, gambe di sedie, grucce di legno, bastoni, mazze da cricket, appendiabiti, asciugamani, remi, canne di bambù, cinghie di cuoio, semplici cinture, alcune con corde attaccate, e cinghie sottili usate come fruste. Altre affermano che sono state picchiate con la grande corona del Rosario e crocifissi che le suore portano alla loro vita. Alcune hanno detto di essere state colpite con oggetti come una statua di legno, un vassoio di metallo e coltelli gettati verso di loro. Le testimoni hanno riferito di aver subìto bruciature.
Diciannove (19) hanno riferito di esser state messe in un bagno freddo o subito scottature sotto docce calde.
Dodici (12) hanno raccontato di acqua gettata su di loro, cinque di esser state ustionate con tè caldo o acqua.
Otto (8) hanno riferito di esser state costrette con la testa sotto l'acqua, due, di queste, sotto una corrente fredda di rubinetto.
Cinque (5) hanno riferito di aver subito bruciature su fornelli, costrette con le mani su una stufa calda.
Due (2) costrette con le dita dentro prese elettriche.
Sei (6) hanno raccontato che le suore usavano le ortiche per punire: spingevano le bambine dentro a macchie di ortiche o le colpivano alle gambe e agli arti. Una di queste ha dichiarato di esser stata costretta a stare in un letto pieno di ortiche.
Da Alispezzate
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