mercoledì 31 marzo 2010

Via Resistenza

Bollettino del regime democratico:
In questi giorni gloriosi, in cui la brezza atlantica e un sole virile scaldano i cittadini del bel paese, scacciando un inverno russo terribilmente lungo e nefasto, la insigne e italianissima ministro Mariastella Gelmini annuncia la primavera al popolo italiano con un colpo di mano, degno di un efficente neo-regime d'occidente. Infatti, in perfetta linea politica con il glorioso progetto del Duce di riammodernare la ormai decadente istruzione scolastica italiana (per troppo tempo lasciata in mano a infami comunisti bolscevichi), ha deciso di eliminare le parole Resistenza, Liberazione e Antifascismo dai programmi scolastici delle scuole superiori perché decisamente fuori moda e "sottintesi". I più nefandi ribelli che hanno obbiettato a questa suprema e indiscutibile decisione, hanno perfino parlato di fascismo puro e della volontà del regime di eliminare la resistenza dalla cultura e tradizione italiana.
Dal dicastero di viale Trastevere, la motivazione ufficiale è stata quella d'un tenace taglio del programma scolastico per evitare che non si arrivasse neanche a fare la II guerra mondiale. D'ora in poi, l'unica resistenza che i balilla potranno studiare nei banchi scolastici sarà quella elettrica.

I programmi non sono ancora definitivi. Genitori, insegnanti e associazioni possono dire la loro alla Gelmini sul forum dell' Indire. C'è tempo fino al 22 di aprile.

Per info:
San Precario
Repubblica

martedì 30 marzo 2010

Conato post-elettorale

Berlusconi: «Ringrazio di cuore tutti gli elettori che ci hanno sostenuto con la loro fiducia e con il loro voto nonostante la terribile campagna di calunnie e di diffamazioni che ci è stata scagliata contro negli ultimi due mesi. Ancora una volta l'amore ha vinto sull'invidia e sull'odio. Grazie a tutti». «Gli elettori moderati si sono riconfermati anche nel Lazio nonostante sia stata impedita la presentazione del nostro simbolo». Bossi esulta: è stato uno "tsunami verde", ora "sono io l'arbitro della situazione". Renata Polverini: "Abbiamo vinto: ha prevalso la democrazia". Berlusconi, contro tutti i possibili pronostici, ha vinto. Nemmeno lui se lo aspettava. Non possiede la maggioranza delle regioni italiane, ma presenta chiaramente un avanzamento rispetto alle regionali del 2005. Ha vinto, e con lui ha vinto la privatizzazione dell'acqua, la legge bavaglio ad internet, il Lodo Alfano, la legge Cirami sul legittimo sospetto, il lodo Schifani, il condono fiscale, la "salva Previti", la "salva rete4", processo breve, la corruzione semplice, il lodo Mondadori, il caso Sme, il decreto sicurezza, le barzellette, gli insulti alle donne, le puttane di Villa certosa ecc ecc...
Che cosa ha fatto quest' uomo per l'Italia, per il suo Paese? Alla manifestazione flop del Pdl svoltasi a Roma una settimana fa, dei giornalisti dell'Unità chiedevano ai manifestanti quale fosse la loro legge preferita fatta dal premier...nessuno di loro ha saputo rispondere in maniera decente e ragionevole. Allora da dove viene questo successo? Perché questa necessità di mantenerlo al comando, questo appoggio elettorale continuo, questa adulazione e fiducia verso di lui...
La questione è seria, tremendamente seria.
Questo politico si è comprato un popolo intero grazie ad una campagna mediatica massiccia e continua, presente giornalmente su reti televisive e mass media da 20 anni. E' riuscito a conquistare fiducia e credibilità, facendosi così giustificare dal suo stesso popolo ammaliato, le centinaia di malefatte commesse, riuscendo perfino a cambiare l'animo, la coscienza e la mentalità della gente. Grazie a insistenti e pressanti messaggi a sua difesa, spesso basati su "verità" false e infondate, il popolo ha incominciato a credere alle sue parole, a fidarsi del suo sorriso e del suo ottimismo. Il personaggio "Berlusconi" è una maschera molto efficace che, giorno per giorno, è riuscita a conquistarsi una nazione intera, capace ormai di assecondare tutte le sue calunnie. La gente si fida di lui, delle sue promesse, dei suoi rinvii, delle sua parole, e Berlusconi si è ormai costruito una roccaforte efficace, protetta da un popolo molto affidabile, che cieco, lo difende a spada tratta. C'ha fatto credere che l'intero apparato giuridico vuole eliminarlo in modo che perda potere. Lui, poveretto, è vittima di un complotto colossale: i giornali, le televisioni, la finanza e i giudici ce l'hanno con lui. E a forza di dirlo, la gente ci crede davvero! Quanta sfiducia c'è oggi verso la giustizia italiana, quanta diffidenza è rivolta ai giornalisti...quelli che sono gli incarichi più oggettivi, affidabili e super partes vengono messi in discussione. Parole come "fazioso" e "facinoroso" sono diventate d'uso comune: quante volte sentiamo dire "uso criminoso della televisione" fino quasi a crederci, e quante volte la parola "democrazia" è stata violentata, usata e stravolta in qualsiasi occasione. "Comunista", "pubblico ministero" e "straniero". Sono tutte persone da diffidare, pericolosi nemici estremisti che fanno di tutto per colpirlo, infangarlo e annientare la sua immacolata figura. Questa manipolazione delle menti, questa è manomissione della realtà, è frode, truffa, falsità.
Il popolo acconsente. Il popolo è vittima e complice allo stesso tempo.
Quando a Luglio un autorevole giornale straniero quale "El Pais" pubblicò foto dove inequivocabilmente e senza alcun dubbio veniva ritratto il nostro Presidente del Consiglio in compagnia di prostitute; inizialmente Berlusconi ammise di aver partecipato a "feste innocenti"(e già questa nefandezza poteva bastare a farlo cadere), ma poi dopo un mese, negò tutto sostenendo che quelle foto erano false e calunniose. Il popolo gli crebbe. La tecnica del negare l'evidenza è ormai affermata e viene usata in decine di altre occasioni: le intercettazioni telefoniche sono false e non dovrebbero essere né pubblicate né ascoltate da nessuno. Dobbiamo tutelare la nostra privacy e quella degli onesti cittadini. La libera opinione in internet può essere usata per terrorismo ed insulti...va eliminata. La gestione idrica in Italia, l'istruzione e le ferrovie sono un disastro: non abbiamo i soldi per sistemarle e vanno tutte privatizzate. E che dire de la Lega? La grande falsa amica del Pdl, vince ogni anno di più nonostante i suoi rappresentati siano degli incivili arroganti e le loro ideologie anti-europee, anti-democratiche e palesemente xenofobe. Pur di vincere, hanno sospeso (per un pò) il loro animo regionalista, così da poter conquistare la tanto odiata Italia da nord fino al profondo sud.
Se qualcosa va male non è colpa nostra ma di quelli che c'erano prima di noi. Le parole di Di Pietro e dei pm sono fandonie inventate per attaccarci, e quelli che ce l'hanno con noi sono villani o coglioni che diffondono odio. Finché ci saremo noi andrà tutto bene, siamo il partito dell'amore e dei fatti...dateci la fiducia contro il partito dell'odio, dateci ancora tempo e faremo le grandi opere promesse. E la gente aspetta invano, il miracolo da tempo atteso dalla Madonna di Arcore e intanto ci si impoverisce, le fabbriche chiudono, franano le colline, deragliano i treni, crollano i tetti delle scuole decadenti, i cervelli fuggono all'estero, la comunità internazionale ci deride o ci richiama alle regole, al buonsenso...
L'immagine che io ho è quella di un paese in declino, avvelenato da istituzioni marce e corrotte. Eppure vince e vincono sempre gli stessi: i soliti impunibili responsabili.
Perché tutto questo? Come è possibile?
L'informazione è nelle sue mani. Ogni notizia, ogni fatto, ogni verità passa prima dal capo per essere rigirata a suo favore. Nulla si può dire né fare contro il capo, la sua coalizione, il suo operato. La gente deve sapere solo quello che vuole il capo e non deve attingere ad altre fonti che non stiano sotto il suo controllo.
Il piano è ben preciso:
1) La cultura. Hanno tagliato i fondi alla cultura e all'istruzione: la gente non deve ragionare, sapere, acculturarsi. Via soldi al Cinema, al Teatro, alla scuola...le cultura d'ora in poi sarà la mia. La televisione è controllata a vista ed è quella l'unica voce che dovete ascoltare.
2) La paura. In Italia c'è un'infestazione di stranieri che ora si chiamano extracomunitari o direttamente delinquenti. Sono pericolosi: ti rubano il lavoro, ti rubano a casa, ti stuprano prima la figlia e poi la moglie, ti accoltellano se ti trovano per strada. Poi ci sono i drogati dei centri sociali che girano con le siringhe infette e si impasticcano come dei forsennati. Quando prendi la metro o l'autobus, attento a quelle col burka o col turbante perché sono terroristi. Sono islamici o comunisti; se sei sfigato trovi comunisti musulmani e quelli ti ammazzano di sicuro.
Lasciate che le forze dell'ordine vi controllino anche il buco del culo, lasciateci mettere telecamere anche nel vostro cesso perché l'Italia non è più un posto sicuro. Non uscite, rimanete a casa a guardare la televisione..in piazza e alle manifestazioni si dicono tante cazzate da farci un libro.
Grazie per la vostra fiducia, verrete ricompensati.
Lasciateci fare...andate a letto...vi prepareremo noi la colazione domattina, quando vi sveglierete.

lunedì 29 marzo 2010

Risiko

Risultati ufficiali delle estrazioni del Lotto

Affluenza alle urne: 64,19%

Lombardia:
Sinistra: 33,3%
Destra: 56,1%

Veneto
Sinistra:29,1%
Destra: 60,2%

Emilia Romagna
Sinistra: 52,1%
Destra: 36,7%

Toscana
Sinistra: 59,7%
Destra: 34,4%

Marche
Sinistra: 53,2%
Destra: 39,7%

Puglia
Sinistra: 48,7%
Destra: 42,2%

Calabria
Sinistra: 32,2%
Destra: 57,7%

Piemonte
Sinistra: 46,9%
Destra: 47,3%

Liguria
Sinistra: 52,1%
Destra: 47,8%

Umbria
Sinistra: 57,2%
Destra: 37,7%

Lazio
Sinistra: 48,3%
Destra: 51,1%

Campania
Sinistra: 43%
Destra: 54,2%

Basilicata
Sinistra: 60,8%
Destra: 27,9%

I disertori

Per "urne" si intendono 2 cose: quelle elettorali e quelle cenerarie. Gli usi e le situazioni in cui compaiono sono abbastanza differenti, però nel caso di queste elezioni regionali, hanno in comune il fatto che nessuna delle due conteneva anima viva: 1 elettore su 3 ha disertato i seggi, fuorché i grandi leader, che non hanno perso occasione per continuare la campagna fin dentro la cabina elettorale...
La giornata di voto inizia con un mini-comizio al seggio del presidente del Consiglio, che è arrivato alle 11.45 nella scuola media Dante Alighieri, via Scrosati, a Milano per votare. Al termine delle operazioni di voto, dopo le foto rituali di un numero cospicuo di fotografi e cameramen di varie televisioni, il capo del Governo Berlusconi ha detto: "Se molliamo ci troviamo Di Pietro. Non bisogna mollare. Il clima è preoccupante ed è quello che è stato creato da una campagna elettorale che tutti sanno come si è sviluppata e quali argomenti siano stati messi in campo".
Di Pietro. "E' una scelta di campo quella che gli elettori devono fare: tra chi difende tutti i giorni la Costituzione, come l'Italia dei Valori, e chi viola regolarmente le leggi e la democrazia. In questo momento c'è bisogno di contrastare questa deriva antidemocratica rappresentata da Silvio Berlusconi e dalla sua corte".
Quale sarà il risultato? Un vincitore c'è già: l'estensionismo. Si parla di 2 milioni di votanti in meno: un crollo puro di 10 punti con una percentuale di italiani alle urne del 47% contro il 55% del 2005. C'è molta insoddisfazione: difficile continuare a perdonare le malefatte di Berlusconi e credere alle sue parole. E' stata una campagna elettorale assurda, senza inizio né fine: sono state fatte ulteriori leggi ad personam, proprio mentre la Cassazione ne bocciava altre. Con un gesto vergognoso che ha macchiato inesorabilmente la nostra nazione, si è privatizzata l'acqua mentre molti comuni siciliani e pugliesi hanno acquedotti fatiscenti che perdono fino al 40% del loro contenuto. La crisi economica è stata cancellata dalle agende del governo, mentre che la disoccupazione raggiunge i livelli massimi e gli italiani stentano ad arrivare a metà mese. In nome di una falsa par-condicio si è spenta totalmente l'informazione televisiva, approfittando delle elezioni per scagliare la falce della censura verso i più grandi e seguiti programmi di informazione politica come Annozero e Ballarò. Dell' ambiente non se ne parla più se non in termini nucleari, promuovendo un'energia "innovativa e sicura", senza però il coraggio di ammettere (prima delle elezioni) i siti scelti per le centrali.
Con tutti questi problemi, non c'è da stupirsi se la gente non è andata a votare. C'è grande malcontento: gli elettori di sinistra ormani c'hanno rinunciato da tempo, e chi non è emigrato all'estero, va a votare tappandosi il naso. Fra gli elettori del Pdl non va meglio: in molti sono rimasti delusi per le interminabili lamentele di Silvio verso i giudici e in molti cominciano per fortuna a non credergli più. Il caso delle liste del Lazio poi è stato davvero un colpo duro per il Pdl, dimostrando quanta confusione e incapacità ristagna dentro al partito, per non parlare poi delle leggi ad listam (puntualmente firmate da Napolitano) subito fatte per rimediare il caos pre elettorale. Tutti questi fatti, sommati alle recenti accuse di concussione e minacce riguardanti B. e il direttore del Tg1, hanno portato ad un forte astensionismo dell'elettorato di centro-destra, favorendo una possibile rimonta di Lega e Idv. Insomma, tanta insoddisfazione e in molti se ne sono fregati delle urne, votando si...ma per un week-end al mare.

domenica 28 marzo 2010

Urne

Posso anticipare quello che mia mamma disse che bisognava scrivere sulla mia tomba:
fu un uomo buono e giusto, dolce e forte.
Io mi riconosco completamente in questa cosa.
Silvio Berlusconi, 19 marzo 2010
Per un' ora più legale, vota Antonio la Trippa!

sabato 27 marzo 2010

"io non posso entrare"

BERLINO – E’ solo una foto, quella che vedete a fianco, ma è significativa. Si tratta di un cartello fotografato da un turista, esposto nella vetrina di un ristorante di Berlino. Si legge: “Berlusconi-elettori non benvenuti” e “Niente cervello-niente servizio”. A giudicare da come sono scritte, sembrano opera di qualcuno di madrelingua tedesca. Il punto non è tanto il cartello in sè, che può essere valutato anche come goliardico o una boutade. E’ ciò che rappresenta: la sfiducia e il disprezzo verso gli italiani che eleggono come capo del governo una persona del genere. Infatti non è un caso isolato: di recente, durante la sfilata dei carri allegorici del carnevale di Dussldorf è stato mostrato un carro dove un mafioso sodomizzava un Berlusconi felice; a Berlino un altro carro mostrava sempre Berlusconi che nuotava in un mare di tette. Il nostro è l’unico capo di governo che non viene mai associato ad alcuna attività legislativa, positiva o negativa che sia.

venerdì 26 marzo 2010

Il Popolo Blu

Il Popolo Blu, questo è il nome che hanno ricevuto le persone che il 20 marzo sono scese in piazza e hanno manifestato per l'acqua come diritto inalienabile dell'uomo.
Sabato scorso infatti si è svolta a Roma una manifestazione per l'Acqua Pubblica. Partendo da piazza della Repubblica fino a piazza Navona, il corteo pacifico, rumoroso a suoni di tamburi, fischietti e slogan vari, ha camminato per le strade di Roma facendo sentire il suo "no" alla privatizzazione dell'acqua.
La disposizione interna al corteo è stata scelta molto accuratamente: in testa c'erano i confaloni dei Comuni(perchè l'acqua deve essere dei Sindaci cioè dei cittadini), seguito dai comitati locali nati dal Forum Italiano dei movimenti per l'Acqua Pubblica e infine i partiti.
Alcuni degli slogan più significativi sono stati : " Fuori l'acqua dal mercato ", "Cittadino non farti fregare anche l'Acea è multinazionale " oppure " + Società - S.p.a.".
Infatti oggi si vorrebbe passare da una gestione pubblica comunale dell'acqua ad una gestione privata, cioè da parte di S.p.a. ( società per azioni ) le quali non hanno interesse a portare avanti una gestione efficiente a favore del cittadino ma hanno come primo obbiettivo quello di fare degli utili, quindi profitto per far guadagnare la società quotata in Borsa e gli azionisti, seguendo andamenti del mercato "incontrollati".
Così nascono i casi di Aprilia o Arezzo dove, da diverso tempo, la gestione è passata da pubblica a privata, con una gestione inefficiente, un non assistenza al cittadino in caso di guasto, per non parlare del prezzo delle bollette che è salito alle stelle come ad Aprilia che ha subito un aumento del 300% ; causando dei disagi significativi sopratutto per le fascie più povere del paese !!!
Alla fine del corteo a piazza Navona, è stato allestito un "palco" dove hanno parlato diverse persone da Alex Zanotelli (padre comboniano missionario, che adesso si trova a Napoli e porta avanti diverse iniziative ), ai rappresentati dei comitati locali come una ragazza della Puglia, dove si trova il più grande acquedotto d'Europa, il quale è interessato da una battaglia per mantenerlo pubblico e migliorare la gestione.
Per sottrarre il servizio idrico alla privatizzazione, i comuni fin d'ora hanno adottato principalmente due modalità:
  1. Modificare il proprio statuto comunale;
  2. Atti formali ( ordini del giorno, mozioni o delibere ) che dichiarano l'acqua "bene comune dell'umanità" e il servizio idrico "non economicamente rilevante";
Nel frattempo è iniziata una raccolta firme per un referendum che dovrebbe tenersi nella primavera del 2011. Per ulteriori informazioni sugli appuntamenti di iniziativa popolare e sul contenuto della legge stessa (che giace in parlamento dal 2007) potete consultare il sito :


Anche Caparezza ha scritto una canzone sull'Acqua !!!

http://www.youtube.com/watch?v=z61_oSTECbQ

giovedì 25 marzo 2010

Alla ricerca di San Toro

Questa sera Michele Santoro realizzerà la sua puntata di raiperunanotte, un programma contro questo vergognoso e ignobile regime di censura, amore, razzismo, mafia e illegalità.
A fianco del giornalista Santoro ci saranno Marco Travaglio, Riccardo Iacona, Giovanni Flori, il Trio Medusa, Vauro, Milena Gabanelli, Daniele Luttazzi, Gad Lerner, Elio e le Storie Tese e Roberto Benigni.

Dove e come vedere raiperunanotte:

Ivrea, centro La Serra
Perugia, centro congressi Capitini
Pistoia, Piazza Gavinana
Pescara, Piazza Salotto
Bologna Paladozza e un maxi schermo in Via Azzarita
Bergamo, Caffè letterario, San Bernardino 53
Milano, Colonne di San Lorenzo
Catania, Camera del lavoro via Crociferi 40 ore 20
San Teodoro (OT) Teatro Comunale Via Sardegna
Brescia, Sala Consiliare di Bagnolo Mella in piazza IV Novembre
Acquasparta, paese in prossimità di Terni, Ostello San Francesco
Paestum (Salerno), Studi redazione STILETV, Via Magna Graecia 136 - Capaccio Paestum
Parma, In diretta streaming dal circolo Arci Zerbini (Piazzale S.Caterina vicino a via Bixio)
Cagliari, via La Maddalena 3
Savona, libreria UBIK corso italia
Salerno, proiezione presso Associazione Il Cantiere Salerno Est, via G.B. Amendola, 71 (Pastena)
Alghero, Santa Maria La Palma
Terni, la Siviera via Carrara 6
Barletta, Laboratorio dei Valori
(http://www.facebook.com/?ref=home#!/...8669879&ref=mf)
Cosenza, presso il Filorosso, area polifunzionale dell'Università della Calabria
Genova, Piazza Matteotti, Genova
Firenze, Circolo ARCI “Bencini”, Via Mercadante, 58 Firenze
Faenza presso il Rione Rosso in via Campidori 28
Castillenti (TE) PIAZZA UMBERTO I
Roma Trastevere, Casa della Cultura, via di San Crisogono 45
Porano (Orvieto) -TEATRO SANTA CRISTINA
Palermo, Galleria L'Altro
Bari, in piazza su maxischermo Corso Vittorio
Gorizia, Kulturni dom
Roma Esquilino, via Galilei 57
Padova, Prato della Valle. In caso di pioggia forte presso il multisala Portoastra al Bassanello.
Pisa, Largo Ciro Menotti (borgo stretto) ore 20
Bracciano (Roma), Albergo "Da Alfredo"
Turo sul Trasimeno (PG), presso il centro sociale in via del Porto.
Torino, maxi schermo in Piazza Carlo Alberto
Firenze, piazza della libertà caffe decò !!!
Enna, Piazza Vittorio Emanuele
Cologno Monzese, piazza castello
Trento, via Muredei, 8, info@cgil.tn.it
Ancona, circolo Gulliver Via Saffi 22 (di fianco lo sportello ERSU), centro Eco&Bio "Il Pellicano"
Bologna - Pub Mutenye, via del Pratello 44/a
Siracusa, Centro Pio La Torre, P.zza S. Lucia 24
Priverno (Lt), piazza Giovanni XXIII
Siena, Sala dei Mutilati (accanto hotel Jolly)
Pinerolo, presso il Nuovo Stranamore
Acireale, cinema Margherita, via Cavour 26 ore 20
Montegranaro, Altritalia club, via Cristiani 8
Lucca presso il circolo "Il Lampadiere" via dei Fossi
Sassari, Santa Maria La Palma
Figline Valdarno, presso circolo Arci Rinascita
San Giovanni La Punta (CT), Circolo Peppino Impastato, via Roma 213

All'estero:
La Paz (Bolivia), ufficio del GVC, calle Victor Sanjinez 2722
Londra, 14 High Parade, Streatham Hi. Rd SW 16 1EX ore 19

In onda anche su:

e TV marche, Skytg24, Current tv, Repubblica tv, Espresso, Rainews24, Youdem, Tele Lombardia, Napoli Tv, Antenna Sud, Tele Studio, Quinta e Sesta Rete, Canale 6, Antenna Tre, E’T v, Rete sette, Tele regione, Tvr Voxson.

In onda anche su Radio Popolare, Radio Città Futura, Radio Nostalgia e Radio Città Aperta.

sito ufficiale di Raiperunanotte

Il piccolo dittatore

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti. Si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo del 1945, si riferisce a B.Mussolini...

martedì 23 marzo 2010

Massacrato, come da protocollo

Varese, 14 giugno 2008. Giuseppe Uva e Alberto Biggiogero vengono fermati a piedi in stato di ebbrezza verso le 3 del mattino da una volante dei carabinieri e una della polizia. I due cercano di fuggire ma vengono subito bloccati e spinti a forza in due auto diverse. In caserma, Biggiogero resta nella sala d’attesa controllato a vista, ma per un lunghissimo lasso di tempo, sente Uva urlare da un'altra stanza. Grida ai presenti di smettere di “massacrarlo” ma viene minacciato di subire la stessa sorte. Verso le 4:00, di nascosto chiama con il proprio cellulare il 118. Di seguito, si riporta quella telefonata e la successiva, fatta dal 118 al centralino della caserma.
Biggiogero (sottovoce): «Posso avere un’autolettiga qui alla caserma di via Saffi? Praticamente stanno massacrando un ragazzo».
Centralinista 118: «Ma in caserma?»
B.«Sì»
C. 118: «Ho capito. Va bene adesso la mando».
Dopo due minuti, Centralinista 118: «Mi hanno richiesto un’ambulanza. Non so mi ha chiamato un signore dicendo di mandare un’ambulanza lì da voi, me lo conferma?»
Carabinieri: «No, ma chi ha chiamato scusi?»
C. 118: «Un signore. Mi ha detto che lì stanno massacrando un ragazzo e che voleva un’ambulanza».
Carabinieri: «un attimo che chiedo…No guardi son due ubriachi che abbiamo qui in caserma, adesso gli tolgliamo il cellulare. Se abbiamo bisogno ti chiamiamo noi».
Biggiogero, prima che gli venga portato via il cellulare, riesce a chiamare il padre il quale giunge in caserma offrendosi di accompagnare il ragazzo in ospedale, ma i carabinieri rispondono che il medico presente nella struttura è già sufficiente. Alle 5 del mattino sono i carabinieri a chiamare un'ambulanza, richiedendo un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) per il ragazzo fermato. Uva viene portato quindi al pronto soccorso dell'ospedale di Circolo, viene richiesto il TSO e, verso le 8.30 , è trasferito nel reparto psichiatrico dello stesso ospedale.
Alle 10.30 viene constatato il decesso per arresto cardiaco e dagli esami tossicologici, risulta che la morte è riconducibile alla somministrazione di farmaci controindicati in caso di assunzione di alcol.
L'autopsia è stata fatta in maniere sbrigativa e parziale, senza gli esami radiologici necessari ad accertare fratture e minimizzando o ignorando l’importanza delle lesioni presenti sul suo corpo, in particolare sul dorso e nella regione anale.
Secondo il comandante di polizia ubicato presso il pronto soccorso dell'ospedale, dal referto medico si evinceva la non traumaticità dell'evento e ciò ha causato l'avvenuta conoscenza della morte di Uva in ritardo. Inoltre si legge che la salma di Uva giaceva «supina e senza abiti, con vistose ecchimosi rosso-bluastre nel naso e nel collo, e su tutta la parete dorsale...lesioni di cui non viene fatta menzione nel verbale medico di accettazione». Il comandante aggiunge: «che non vi è traccia degli slip del “de cuius” e su chi abbia provveduto alla loro rimozione dal corpo, indumento tra l'altro, neppure consegnato ai parenti» (probabilmente perché intrisi di sangue). Nel verbale di sequestro degli indumenti viene evidenziato come sui blue jeans del defunto, tra il cavallo e la zona anale, ci sia una «vistosa macchia di liquido rossastro».
Giunta la famiglia in ospedale, alla sorella gli hanno mostrato il ragazzo dicendole che stava dormendo tranquillamente e che si sarebbe svegliato nel pomeriggio. Saputo della morte e visto il cadavere, la ragazza ha chiesto spiegazioni ai medici per le numerose lesioni del fratello e questi le risposero che erano i segni fatti dagli infermieri nei tentativi di rianimarlo...
A distanza di 21 mesi dalla morte di Uva l'indagine sembra destinata all’inconcludenza: due medici sono indagati, ma per quanto riguarda la responsabilità di coloro che hanno trattenuto illegalmente Uva e lo hanno sottoposto a violenze, si procede contro ignoti. Due giorni fa l'Avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi e, prima, dei genitori di Federico Aldrovandi, ha assunto il patrocinio di Lucia Uva, sorella di Giuseppe, come persona offesa dal reato.
La madre: Continuerò a lottare per sapere che cosa è successo a Giuseppe e a tutti quei ragazzi, tutti, a incominciare da Stefano, Federico, Marcello, tutta questa gente che muore per un arresto cardiaco: chissà perché! Mi chiedo il perché! Alle favole non ci credo più, ormai ho 50 anni e ho smesso di credere alle favole quando avevo 6 anni: voglio sapere perché Giuseppe è morto!”
Il video e i racconti della famiglia.

lunedì 22 marzo 2010

SarKO

La sinistra ha ottenuto il 54% dei consensi contro il 36% andato al blocco guidato dall'Ump del presidente Sarkozy. L'avanzata del Fronte Nazionale di Jean Marie Le Pen si ferma all'8,7%. Perciò delle 26 regioni appartenenti alla Francia, solo in 3 (l' Alsace e le isole della Réunion e la Guyane) ha vinto la destra.
La Francia è comunista:
Berlusconi si dice preoccupato per l'avanzata bolscevica in europa e stà pensando di emigrare in Libia. Un milione di persone si sono già offerte per pagargli il biglietto di sola andata.

mercoledì 17 marzo 2010

ZOOM: CIE e CPT

COSA: Istituiti nel '98 dalla legge sull´immigrazione Turco Napolitano, i Centri di Permanenza Temporanea (CPT), oggi denominati Cie (Centri di identificazione ed espulsione) sono strutture detentive dove vengono reclusi i cittadini stranieri sprovvisti di regolare titolo di soggiorno. Nascono in Italia dal centro sinistra, sulla spinta dell´Europa di Shenghen che in un certo senso vuole evocare un immagine di "nemici della società" nei confronti degli immigrati.
GESTIONE: Il funzionamento dei CPT è di competenza del Prefetto, il quale ne affida la gestione a soggetti privati (cooperative, misericordia, croce rossa...). Le forze dell´ordine presidiano lo spazio esterno e possono entrarvi teoricamente solo su richiesta degli enti gestori o in casi di emergenza. in realtà le forze dell´ordine all´interno dei centri è pressoché costante.
CHI PUO' ENTRARE: L'accesso è generalmente vietato ad amministratori di enti pubblici, giornalisti, operatori di organizzazioni per i diritti umani e garanti per i diritti delle persone detenute, mentre che deputati e senatori possono visitarli liberamente. In nome della sicurezza, i centri sono costantemente pattugliati dall'esercito, sia fuori che dentro le stesse strutture, in pieno contrasto con le direttive comunitarie.
SCOPO: A detta di Maroni, questi centri "evitano la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e consentono l'esecuzione pratica dei provvedimenti di espulsione". I nuovi Cie vanno a sostituire/inglobare i centri di identificazione per i richiedenti asilo e ciò causa una confusionaria mescolanza di migranti appartenenti a diverse tipologie che anzi andrebbero considerate separatamente. I dati della Commissione De Mistura ci parlano di cifre reali: nel 2004, il tot dei transitati nei Cpt sono 16.605, quelli rimpatriati 8.943 (il 53,86%); nel 2005, il tot dei transitati nei Cpt sono 16.163, quelli rimpatriati 11.087 (il 69,59%); nel 2006, il tot dei transitati nei Cpt sono 5.666, quelli rimpatriati 3.489 (il 61,58%) - fino al 30 giugno. Il limite di permanenza all´interno di un Cie è stato recentemente prolungato da 2 a 6 mesi.
DOVE: I centri sorgono strategicamente in aree geografiche interessate dalla presenza di porti, aereoporti, autostrade, interporti, data la loro funzione di detenzione transitoria alla quale i migranti devono sottostare in ragione della loro identificazione, espulsione e richiesta di asilo. Falconara Marittima per esempio, è stata definita un località idonea data la vicinanza col porto di Ancona, per il suo Aereoporto civile e militare, per l´autostrada, la ferrovia e il vicino interporto.
CONCLUSIONI: Tutto questo per dire cosa? I Cpt-Cie non sono neanche utili ed efficaci ai fini della funzione che per legge devono espletare: hanno da sempre avuto un valore simbolico, sono un mezzo per far dire alla politica che "si fa sul serio" attraverso un pompaggio mediatico delle invasioni migratorie che garantisce paura e consenso politico. Ma non solo. Questi centri producono clandestinità, che in termini economici vuol dire lavoro e che in termini sociali vuol dire sfruttamento. Falconara diventerà la meta forzata dei migranti che vengono dall´Afghanistan, dall´Iraq, dalla Palestina, dal Kurdistan, ma anche dall´Africa del Marocco, della Tunisia, dell´Eritrea, dell´Etiopia e via dicendo..; la polizia di frontiera del porto di Ancona che ogni giorno respinge i migranti in mare disprezzando i diritti di chi viene per richiedere e trovare protezione all´interno di uno "stato di diritto" firmatario della Convenzione per i rifugiati, tradurrà un gran flusso continuo di donne e uomini, ragazzi e minori all´interno del centro di identificazione ed espulsione. Dal nostro Aeroporto decolleranno i voli della vergogna che sono costati all´ Italia aspre critiche e sanzioni dall´UE. Le famigerate deportazioni o espulsioni di massa che il Governo ha promesso di non eseguire ma che invece si ripercuotono frequentemente quando si decide di fare piazza pulita, di "sfoltire" un po´ la presenza dei migranti nel territorio, saranno frequenti. Come possiamo riuscire a dimenticare che nell´ottobre 2005 il Governo Italiano a più riprese espulse 1100 migranti con voli charter verso la Libia. L´allora Ministro dell´interno Pisanu, sollecitato in Parlamento a dimostrare che non si trattasse di rimpatri collettivi (e quindi di deportazioni) dichiarò che non si trattava dei suddetti perché "le persone erano state tradotte negli aerei una alla volta". L´Italia, per questo, è stata più volte richiamata dalla corte europea di Strasburgo per le espulsioni di massa eseguite a più riprese nell´ottobre 2005 e nel marzo 2006 direttamente da Lampedusa. E´ necessario comprendere che esiste un' alta possibilità che il nostro territorio, ospitando un Cie, diventi complice di aberranti violazioni dei diritti umani.
Pietro Fanesi

Video:
il tempo delle arance (interviste a immigrati durante il progrom di rosarno (con sottotitoli)
http://vimeo.com/8812128

martedì 16 marzo 2010

La notte dei cristalli

Raid di immigrati.
Il 14 marzo 2010 a Roma, nel quartiere Magliana, un tranquillo negozio di italiani è stato distrutto da una banda di immigrati i quali, a volto scoperto, hanno fatto irruzione nel locale distruggendolo a forza di sprange e bastoni. Sono entrati al'improvviso e senza motivo, colpendo violentemente vetrine, clienti e gestori che ora sono tutti ricoverati all'ospedale di S. Camillo. «Sono entrati in 15 forse 20, volto scoperto e bastone in mano, e hanno iniziato a spaccare tutto» racconta Cesare (il gestore) singhiozzando «Urlavano frasi come bastardi e sporchi italiani. Hanno anche aggredito i clienti e mio fratello. C’erano diversi giovanissimi tra i 17 e i 19 anni e qualcuno più grande, sui 30, 35 anni».
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, il branco era composto da una quindicina di clandestini. Cesare dice di avere avuto sempre buoni rapporti con gli abitanti del quartiere «Non capisco il motivo dell'aggressione. Abbiamo collaborato col Pd, forse è questa la causa di tutto» si domanda. Un raid vero e proprio quindi, senza motivazioni ufficiali.
Il ministro Maroni si dice "esterefatto" e promette il "pugno di ferro per evitare che episodi del genere si ripetino". Alemanno si dice "sbalordito" e si augura che le forze dell'ordine trovino al più presto gli aggressori per "punirli in maniera esemplare".
Lo stesso Berlusconi, con una nota ha fatto sapere che "è seriamente preoccupato per la salute degli italiani feriti e augura una veloce cattura dei violenti"....

Bella questa notizia, no? Ce la dovevamo aspettare prima o poi una ribellione da parte degli immigrati per i continui sopprusi subiti da parte di un razzismo dilagante. Ora i politici inaspriranno le leggi, troveranno i colpevoli, scopriranno che dietro c'è un attacco programmato e che molti altri sono già in programma...la nostra nazione e la nostra razza sono in pericolo!
E invece no, non è andata così...
Provate a sostituire i termini "italiani" con "immigrati", e viceversa. Provate a sostituire "Cesare" con "Mohamed Masumia" e la storia cambia.
Il negozio in realtà è un internet point gestito da Mohamed, un pakistano doc e la banda fascista che è entrata distruggendo tutto al suon di sporchi stranieri, era composta da giovani e baldi italiani. Le parole di Maroni, Alemanno e Berlusconi non sono mai state pronunciate, come mai verranno inasprimite le leggi contro reati razzisti, come forse mai verranno puniti gli aggressori.
Questa fiaba terribile è vera e si chiama Italia.

lunedì 15 marzo 2010

Confessione di Mariangela

Di seguito, uno dei racconti contenuti nel libro di Vania Lucia Gaito, Viaggio nel silenzio, col quale l’autrice denuncia lo scandalo dei preti pedofili che ormai riguarda il mondo intero (solo negli Stati Uniti 5000 casi e altrettanti nella cattolica Irlanda). Un fenomeno taciuto per anni, coperto dal Vaticano, pronto a solidarizzare con chi è stato condannato dalla giustizia ordinaria, e, se proprio costretto, a risarcire la vittima comprandone il silenzio.
Col documento Crimen Solecitazionis del 1962 firmato del cardinal Ottaviani, allora capo del “Santo Ufficio”, il Vaticano obbliga clero e religiosi al silenzio sui crimini commessi dai preti pedofili. In questo documento, (sostanzialmente confermato nel 2001 da una nuova disposizione della “Congregazione per la Dottrina della Fede”, a firma dell'allora cardinale Ratzinger e dell’Arcivescovo Bertone) prete pedofilo e bambino violentato sono considerati peccatori entrambi allo stesso modo.
Dunque silenzio? NO, ecco le parole di Mariangela.

“Avevo dieci anni. Era il 1972, avevo appena fatto la prima comunione. ..ho conosciuto il sesso con don Cantini. Iniziai a frequentare la Regina Pacis perché mi piaceva cantare e mi avevano accettato nel coro…nel coro mi davano sempre qualche ruolo di primo piano, e questo mi lusingava. Poi don Cantini cominciò a farmi chiamare di sopra, nel suo studio o nella sua camera. La catechista veniva da me e mi diceva “il priore ti vuole su”. E allora io andavo su, entravo nello studio, lui chiudeva la porta a chiave, oppure metteva la sua sedia a contrasto con la porta, si metteva a sedere e mi faceva sedere sulle sue gambe. Era una persona molto alta, molto robusta, e io avevo solo dieci anni. Forse per questo mi sembrava più alto e più grosso di quel che era. Ho ancora un ricordo nitidissimo del mantello nero che portava. Mi copriva con questo mantello e cominciava a parlarmi della Madonna che a dodici anni aveva partorito Gesù e mi diceva: - tu devi essere una donna forte come la Madonna, vuoi esserlo?
E io rispondevo – certo E allora lui riprendeva – io sono un dono di Dio e quello che ti chiedo è il ministro di Dio che te lo chiede.
Io ero molto titubante, e vedendomi dubbiosa mi blandiva – ma non ti fidi di me? Guarda che io sono il ministro di Dio, quello che ti viene dato è un grande dono. Tu sei una persona speciale.
Sei la prediletta. Il tuo nome assomiglia al nome della Madonna, hai un nome importante.
E cominciava. Cominciava a palpeggiare, a toccare, a frugare. E io mi irrigidivo. Credevo che in quel modo mi sarei potuta alienare da quel che succedeva sotto il mantello. Pensavo: tanto non sento niente, tanto non sento niente, tanto non sento niente, tanto non sento niente, tanto finisce, tanto poi finisce.
E invece non è mai finita….E’ andato avanti per quasi quindici anni….Avevo paura di dirgli che avevo commesso un peccato con lui, che non credevo fosse tutto un dono di Dio. Allora dicevo che avevo paura a impegnarmi fino in fondo. E lui mi diceva – questo è un peccato perché ti devi disinibire, devi essere totale. E quindi mi faceva dire, a volte perfino durante le confessioni – io sono una puttana. Dillo! io sono una puttana! io sono una puttana.
Io lo dicevo. E lui mi assolveva…. Mi chiedeva anche rapporti orali e voleva che li facessi in modo completo. Diceva – è come l’eucarestia .E io dovevo ingoiare tutto…
Ogni volta che andavo a messa e facevo la comunione sentivo dei violenti conati di vomito, che mi scuotevano lo stomaco finché non vomitavo. E io pensai di essere indemoniata perché l’eucarestia mi faceva male.”

Da Ali spezzate

sabato 13 marzo 2010

Dal Vangelo secondo i bambini

"Chiedo scusa al Signore. La pedofilia mi ha sfalsato la vita,
ma trovavo nei ragazzini una certa bellezza e attrazione".

Da l'Espresso, l'agghiacciante intervista a un prete pedofilo (che ha chiesto l'anonimato) dell'Istituto Provolo di Verona, che assieme a molti altri, per anni ha abusato sessualmente di bambini disabili sordo muti. A seguito della scoperta dei soprusi grazie alle testimonianze delle 67 vittime scioccate, il prete ha deciso di confessarsi...ai giornali.

Racconta di avere cominciato ad abusare dei ragazzini a inizio anni Sessanta:
"Il primo aveva circa 7 anni. Sono andato con una quindicina di piccoli sordomuti, con cinque o sei ho avuto rapporti più frequenti. Abusavo di loro una o due volte al mese, per moltissimi anni. Ho cominciato da giovane e non mi rendevo conto. Lo facevano quasi tutti, anche in altri istituti. Era normale. Questo era l'andazzo".
Lei ha visto altri abusare dei ragazzini al Provolo?
Sì. Pochi di noi si sono salvati dalla pedofilia".
Oggi sono sotto accusa 25 preti. Qualcuno è mai stato cacciato dal Provolo per pedofilia?
"Solo uno, e perché era il più violento e faceva male ai ragazzini".
L'ultima testimonianza di abusi è riconducibile agli anni '8o, è possibile che dopo ci siano stati altri abusi oggi ancora sconosciuti?
"Non posso escluderlo".
I responsabili dell'Istituto sapevano?
"Sì, lo sapevano. Per forza che lo sapevano".
Ha confessato la pedofilia ad altri preti?"
No, mi mettevo in ginocchio, confessavo davanti a Dio e pregavo.

Di seguito, alcune testimonianza di persone ripetutamente violentate quando erano bambini, negli istituti ecclesiastici italiani, fra i quali l' Antonio Provolo di Verona:
"Sono diventato sordo a otto anni, a nove frequentavo il Provolo che ho lasciato a 15 anni. Tre mesi dopo la mia entrata in istituto e fino al 15° anno sono stato oggetto di attenzioni sessuali, sono stato sodomizzato e costretto a rapporti di ogni tipo da preti e fratelli.
“Avveniva notte dopo notte. Nel dormitorio, nelle camere dei preti e nei bagni”. “Tre ragazzini e tre preti si masturbavano a vicenda sotto la doccia“. E ancora. “Era il 1959, avevo 11 anni. Mi ha sodomizzato e preteso altri giochi sessuali. È stata un’esperienza terribile che mi ha procurato da adulto gravi problemi psicologici“. “Avveniva nella sua stanza all’ultimo piano. E mi costringeva a fare queste cose anche a Villa Cervi durante le colonie estive e al campeggio sul lago di Garda“. “Mi costringeva spesso con punizioni (in ginocchio per ore in un angolo) e percosse (violenti schiaffi e bastonature) ad avere rapporti con lui. Nello stanzone dove dormivo con altri sordi spesso mi svegliava per portarmi nei bagni dove mi sodomizzava o si faceva masturbare. Non ho mai dimenticato“. “A tredici anni nella chiesa, durante la confessione faccia a faccia, il sacerdote mi ha toccata il seno più volte. Ricordo bene il suo nome. Io mi sono spaventata moltissimo e da allora non mi sono più confessata“. “Ha tirato fuori il membro e voleva che lo toccassi. Anche sotto l’altare”. Gianni Bisoli, oggi sessantenne, ha accusato di prolungate molestie sessuali, monsignor Giuseppe Carraro, vescovo di Verona, morto nel 1981 e in odore di beatificazione.

venerdì 12 marzo 2010

TV Regime

Per il magnate dei media italiani silvio berlusconi, si alternano buone e cattive notizie sul fronte televisivo. Ce l'ha messa tutta per oscurare gli avversari e censarare i nemici di partito come quei comunisti di Santoro, Floris e Dandini; ma proprio oggi il Tar del Lazio ha bocciato il regolamento sul blocco dei tolk show nel periodo elettorale, facendo così rischiare in Italia addirittura veri dibattiti democratici: un bel problema!
Per ora la mannaia censuratrice di B nei mass media sta funzionando alla perfezione: per quanto si legge su Repubblica, l' Authority ha richiamato le reti italiane Rai e Mediaset (una sotto il controllo di B. e l'altra di propietà di B. tanto per ricordare) perché nelle ultime settimane l'informazione dei telegiornali è stata "squilibrata" e palesemente in favore del centrodestra. Nella settimana compresa tra il 28 febbraio e il 6 marzo, il Tg1 guidato da Augusto Minzolini ha concesso alla maggioranza di governo ben il 56% dell'informazione politica contro un misero 18% all''opposizione (Pd, Idv, Radicali, Sel, Udc), con il Partito democratico al 9%. E nelle due settimane precedenti, dall'11 al 27 febbraio, i dati erano ancor più squilibrati con un rapporto di 69,5 a 18,5%. Sugli altri telegiornali le cose non vanno meglio: Al Tg2 il rapporto fra maggioranza e opposizione è 59 a 23%. Al Tg3 50 e 23. Tg4: 72%, Pd 1,7%. Tg5: 60,9 Pdl contro il 13,4 del Pd. Studio aperto 57 a 17. Solo SkyTg24 pare che rispetti alla perfeziona la Par condicio.
Ma un'altro mezzo di informazione molto pericoloso e sottovalutato è il telefono...
L'INCHIESTA: B ce l'ha sempre avuta contro le intercettazioni perché l'hanno sempre sgamato e continuano a farlo. L'ultima accusa che si aggiunge all'interminabile lista che interessa l'imputato Berlusconi proviene dalla Guardia di Finanza, la quale ha intercettato il premier mentre chiede a Innocenzi (Agcom) sanzioni contro Santoro. Nell’inchiesta Minzolini e Masi. Da un’indagine della procura di Trani emerge un giro di telefonate nelle quali B. vuole bloccare le puntate sul caso Mills e il pentito Spatuzza. Nel mirino anche Floris e la Dandini. Silvio Berlusconi voleva "chiudere" Annozero. Un membro dell'Agcom – dopo aver parlato con il premier - sollecitava esposti contro Michele Santoro. Il direttore del Tg1 al telefono con il capo del governo annunciava d'aver preparato speciali da mandare in onda sui giudici politicizzati e le loro telefonate sono finite in un fascicolo esplosivo. Berlusconi, Minzolini e il commissario dell'Agcom Giancarlo Innocenzi, sono stati intercettati per settimane dalla Guardia di Finanza di Bari, mentre discutevano della tv pubblica delle sue trasmissioni, e nel procedimento aperto dalla procura di Trani risulterebbero ora indagati (il resto della notizia sulle intercettazioni da Il Fatto)

giovedì 11 marzo 2010

Non sono stato io

Una volta eravamo la Repubblica delle banane e diciamo che c'andava più o meno bene. Oggi siamo la "Repubblica di un Milioni di panini" e Berlusconi striscia nella pozzanghera di un governo fatiscente, alla guida di un esercito di scimmie (ho reso l'idea?). Il caos causato dalle irregolarità presenti alla consegna delle liste, getta sul Pdl un' immagine di disorganizzazione e incompetenza che dà parecchio fastidio al sig. B, e il fatto che l'errore umano sia stato rimediato con un decreto legge ad personam, ne conferma la loro natura scorretta, iniqua e truffatrice, purtroppo alla guida del nostro paese (anche se l'Italia sembra sia stata dimenticata da questi faccendieri per esser ormai abbandonata a se stessa). Inizialmente silvio (da notare la lettera minuscola dispregiativa) si era limitato a non commentare il pastrocchio e prendere tempo, per poi sfoderare l'interpretazione e salvare il suo disastroso partito di incapaci e corrotti. In questi anni di innumerevoli fandonie, lunatiche smentite, barzellette disgustose e figure di merda internazionali; probabilmente B. e i suoi consiglieri, hanno esaurito sia la fantasia che le scorte di cazzate perché le teorie tirate fuori ieri durante la conferenza stampa nel covo della Pdl, sono le più incredibili e ridicole di tutto il suo mandato. Infatti, in pieno attacco di delirio senile ha accusato toghe rosse e radicali come responsabili del guaio, sostenendo praticamente che il poverino è vittima del solito, ennesimo complotto.
Ora, io ho ancora fiducia nella lucidità mentale degli italiani e spero che tutti o quasi sappiano che quel Milioni che doveva consegnare le liste in tribunale, s'è allontanato dall'ufficio per mangiarsi un panino e il fatto è accertato da testimoni, dalle ammissioni di Milioni stesso e addirittura da alcuni video. Insomma, su questo non ci piove? No. Pareva che quella fosse una verità più o meno intoccabile e accertata, ma non sò con quale coraggio B. ieri l'abbia smentita, sostenendo che la Democrazia è minacciata e che il Pdl è sotto il complotto di giudici e giornali. Pareva l'immagine d'un vecchio che impreca al vento.
Riporto di seguito alcuni stralci del suo "raziocinante" discorso:
"Non c'è stata alcuna responsabilità riconducibile ai delegati Pdl, al contrario di quello che si è voluto far credere. Ci è stato impedito di presentare le liste, con atti e comportamenti ben precisi. Sono qui per reagire alla assoluta disinformazione che è stata fatta sulla vicenda e per dare una ricostruzione documentata e fedele di quanto è accaduto" Stò giro tocca ai radicali: "Hanno inscenato una gazzarra e hanno impedito violentemente ai nostri rappresentanti di ritornare vicino alla documentazione (causando in loro un inceppimento di panino nella faringe n.d.r.). "I nostri delegati erano negli uffici entro l'orario stabilito, e verso di noi c'è stato un atteggiamento discriminatorio mentre verso errori della sinistra si è chiuso un occhio" (su questa frase pare non esistino riscontri reali). "Milioni e Polesi chiedevano l'intervento del magistrato ma con loro grande sorpresa, questo decideva incredibilmente che erano esclusi, asserendo che si trovavano oltre una linea di un centimetro in questo grande salone" (?).
Non so perché ma leggendo le sue parole, m'è venuta in mente la scena dei Blues Brothers in cui John Belushi supplica perdono alla sua ragazza, inventandosi scuse incredibili ma alle quali lei abbocca subito. Tralasciando i gravissimi vaneggi dei Berlusconi's Brothers, silvio appare visibilmente irrequieto, sa che ha subìto un crollo dei consensi, il suo partito non si regge in piedi, sconvolto da associazioni mafiose, sommerso da processi e si ha il reale presentimento di perdere le regionali. L'errore delle liste è stato un chiaro segno agli elettori di quanto la sua classe politica sia disorganizzata e composta da incapaci e B. tenta in maniera ormai ridicola di negare l'evidenza, incolpando i soliti giudici e radicali. Promette una manifestazione "non di protesta ma di proposta", alla quale il braccio destro Fini non parteciperà e la stessa Lega tentenna. Insomma "sceno in campo"...ma da solo. Napolitano oggi all'Università di Tor Vergata si è lasciato andare, definendo la situazione politica italiana "una bolgia" e su questo non si può dargli torto. Peccato che lui stesso (firmando) sia troppe volte complice delle malefatte ideate da quei degenerati al governo.

lunedì 8 marzo 2010

La Democrazia non è un'opinione












Tintarella di sole

Il settore fotovoltaico in Italia, ha raggiunto un nuovo record superando la soglia di 1 GigaWatt di potenza installata. I circa 70 mila impianti certificati in esercizio, con una produzione di energia pari a 1.300 GWh su base annua, possono infatti fornire energia elettrica a quasi 500 mila famiglie (vale a dire un milione 200 mila persone, corrispondenti circa alla popolazione dell’intero Friuli-Venezia Giulia), con un consumo annuo di 2.700 kWh. Con il primo “Conto Energia”, il sistema di incentivi per la diffusione degli impianti fotovoltaici, sono stati promossi impianti per una potenza complessiva installata di 165 MW. Poi dal 2007, con l’avvio del secondo “Conto Energia” sono stati incentivati altri 835 MegaWatt. Considerando la potenza installata in un anno, pari a 574 MW nel 2009, l’Italia raggiunge ora il secondo posto nella classifica dei Paesi europei, preceduta solo dalla Germania. Ad oggi tra produttori, distributori e installatori di sistemi e componenti per l’industria fotovoltaica nazionale sono attive circa 1.000 imprese, molte delle quali di nuova creazione, con un fatturato complessivo che per il 2009 è stato stimato in almeno 2,5 miliardi di euro. Ormai sono più di 20 mila le persone occupate, direttamente o indirettamente, nel settore fotovoltaico. "I dati del GSE – dichiara il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola - fotografano un vero e proprio ‘boom’ del settore e rilevano che con il solo fotovoltaico si evita la produzione di 875 mila tonnellate di CO2 e si riduce il consumo di combustibili fossili, l'equivalente di 0,23 milioni di tonnellate di petrolio".
Peccato che quel lunatico di Scajola volti spesso la faccia, pronto a seconda dei casi a screditare le rinnovabili, negare l'evidenza per osannare il famigerato nucleare.

domenica 7 marzo 2010

Membri...della Chiesa

Tempi (e non solo) duri per la Santa Sede: si susseguono uno dopo l'altro gli scandali sessuali che vedono al centro della scena preti che in passato se la sono spassata con smarrite pecorelle come bambini e ragazzi. Nelle chiese, in sagrestia, sugli altari, dentro ai confessionali...i racconti dei bambini sono agghiaccianti e le nefandezze immorali dei colletti bianchi non hanno limiti né confini. Dagli USA all'Irlanda, dall'Inghilterra all'Italia (Verona) fino a giungere a casa Ratzinger. Infatti l'ultima cattiva notizia viene dal coro religioso di Ratisbona, dove dal 58' al 73' sono stati perpetrati abusi sessuali a bambini e ragazzi dai 10 ai 19 anni e dal 1964 al 1993 il direttore del coro era proprio Georg Ratzinger (il fratello di Josef), il quale afferma di "non essere a conoscenza" dei fatti. La rivelazione è allarmante e presto si apriranno delle indagini a larga scala. In Germania si è cominciato a parlare di abusi sessuali su minorenni nelle scuole cattoliche da quando alcune settimane fa - dopo aver taciuto per decenni per vergogna - molti ex allievi del prestigioso ginnasio cattolico Canisius di Berlino hanno denunciato abusi ai loro danni. I casi, secondo le prime inchieste condotte dalla Chiesa stessa, sono stati più di 120 e hanno coinvolto diverse scuole religiose in tutto il paese. I sacerdoti accusati sono due, Peter Riedel e Wolfgang Stab: il primo continua a smentire tutto, nonostante le decine di testimoni che lo incastrano, mentre il secondo ha ammesso le sue colpe e ora vive in Sudamerica. Il fatto più grave e tremendo, è che il loro vizietto era ben conosciuto dentro la Chiesa, ma nessuna delle autorità ecclesiastiche è mai intervenuta per fermarli, limitatandosi solo a trasferirli di istituto in istituto in Germania, Messico, Cile e Spagna, dove purtroppo hanno continuato le loro orrende abitudini. Insomma la Chiesa pare essersi abituata a rapporti troppo affettivi coi pargoli e negli utlimi anni si stanno scoprendo milioni di abusi in tutto il mondo. Negli USA dal 1950 in poi, circa 5000 preti avrebbero abusato di 12.000 adolescenti. Una serie di scandali simili hanno sconvolto anche l’Irlanda dove, secondo una commissione, tra il 1914 e il 2000 circa 35 mila bambini sono stati sottoposti ad abusi sessuali e maltrattamenti. Anche l'Olanda non si è salvata e sono in corso 15 denunce contro 10 sacerdoti del collegio salesiano Don Rua.
E tuttavia, tutti sono pronti a dichiararsi ignari, tutti sono pronti a chiedere scusa e asserire di non esser mai stati a conoscenza di nulla. Anche quelli che sapevano e trasferivano, incuranti di esporre nuovi bambini ai rischi di abuso. Del resto, uno dei motti dei gesuiti recita "Prendeteli da piccoli e le possibilità saranno infinite".

sabato 6 marzo 2010

California: Università in rivolta

I conti della California sono in profondo rosso a causa della crisi economica, così il governatore Arnold Schwarzenegger ha ordinato tagli drastici all'istruzione pubblica. Le rette sono aumentate del 32%, superando i diecimila dollari, una cifra mai raggiunta in passato. «Mettete i soldi dove sono i nostri cervelli», «Niente tagli, l'istruzione deve essere libera». Centinaia di studenti e genitori si sono riuniti ieri a Berkeley, alle porte di San Francisco, per protestare contro i tagli ai finanziamenti all'istruzione, anche se non è stato il successo che speravano gli organizzatori e molti studenti han preferito andare a lezione dati gli esami imminenti e la paura di perdere la borsa di studio. La protesta, che si sta ampliando a tutto il Golden State, è nata lo scorso autunno proprio nelle aule di Berkeley ed in pochi mesi si è estesa anche alle altre università pubbliche del circuito UC, University of California. Accanto alle dimostrazioni sul campus, circa un migliaio di persone sono salite sui pullman diretti verso la capitale, Sacramento, per partecipare alla marcia verso il Campidoglio Statale. «È più importante far arrivare la nostra voce ai palazzi del Governo, invece che rimanere a protestare nel campus -spiega Richard Walker, insegnante a Berkeley esponente dell'organizzazione Save the University, salviamo l'Università -. I soldi ci sono, ma vengono spesi nel modo sbagliato». Le forze dell'ordine, tra cui decine di poliziotti in bicicletta, erano numerose, pronte ad intervenire, dopo gli incidenti di venerdì scorso, quando la Ucdp (University of California Police Department), si era trovata impreparata dopo gii scontri che avevano coinvolto circa duecento manifestanti, dopo una festa all'interno del campus. Manifestazioni in diverse città della California. Ad Oakland 150 persone sono state arrestate dopo aver bloccato un'autostrada nell'ora di punta. Ai cortei, organizzati da sindacati e organizzazioni studentesche, hanno partecipato anche moltissimi genitori per protestare contro l'aumento delle tasse a carico degli studenti, la riduzione delle classi e dei docenti.

venerdì 5 marzo 2010

Il Petrolio di Pasolini

Il 5 marzo 1922 a Roma nasceva il genio Pier Paolo Pasolini, uno dei più grandi poeti, scrittori e registi italiani. La sua fama non ha confini nel mondo e ancora tutt'oggi non si ha compreso completamente la profondità e la lungimiranza presente nel patrimonio intellettuale e artistico che ci ha lasciato. Pasolini era anche un grande intellettuale, un filosofo, un lucido pensatore e forse proprio per questo era un uomo troppo scomodo per mantenerlo in vita. Nel 75' stava scrivendo un romanzo particolare, "Petrolio" . Non riuscì a terminarlo, perché la notte del 2 novembre 1975 venne massacrato con bastoni, spranghe e catene per poi, inerme e stremato, essere investito nei pressi del lido di Ostia, vicino al mare, su un campetto da calcio. Tutt'oggi, i sicari non sono ancora stati trovati e quando questo accade, dietro c'è sempre lo Stato e come dice Giovanna Marini prima di cantare la sua meravigliosa canzone dedicata al poeta, "un paese capace di uccidere un genio è un paese malato". E' chiaro che una violenza disumana e mafiosa come quella subita, stava a significare che per qualcuno, quell'uomo sapeva troppo. La morte di Pasolini inoltre è macchiata di falle, errori, insabbiature giudiziarie, corruzione e false testimonianze; in modo da coprire i veri colpevoli e archiviare il caso in fretta. Per molti anni, l'unica persona accusata dell'omicidio fù Pino Pelosi, un ragazzo all'ora diciassettenne, che avrebbe ucciso il poeta inséguito a sue pressanti molestie sessuali. Il ragazzo si dichiarò colpevole e venne accusato d' omicidio, ma fu subito evidente che un giovane così esile, non sarebbe mai riuscito a macellare il corpo di Pasolini (fra l'altro esperto di arti marziali), e dall'analisi fatta sul bastone che il ragazzo sostenne di aver utilizzato per colpirlo, risultò addirittura la presenza di marciume nel legno. L'ipotesi del sabotaggio delle indagini è ancor più avvalorato dal fatto che già dalla mattina successiva, il luogo del delitto era aperto a telecamere, giornalisti e popolani che hanno curiosato e vagabondato nell'area, inquinando le prove e annullando ogni possibile ricerca di tracce e indizi.
Sul romanzo "Petrolio" (usando nomi di fantasia ma comunque molto intuibili sul panorama pubblico degli anni 70') Pasolini sosteneva che Mattei non era morto per un incidente d'aereo, bensì per un attentato legato al commercio del petrolio. Ad onor del vero, dopo il massacro del poeta, alcune parti del suo racconto vennero rubate, incluso l' appunto 21 intitolato "Lampi sull'Eni". In esso veniva sviluppato con precisione tutto il caso legato a Mattei, smascherando e rendendo pubblici i nomi dei responsabili del delitto. Ora, l'appunto 21 era scomparso da più di trent'anni e il suo contenuto avvolto dal mistero, finché non si sa come, un brav'uomo di Stato come il tristemente noto senatore Marcello Dell'Utri sostiene di possederlo. Conoscendo il suo passato mafioso e non lodevole, il fatto che sia lui ad averlo, dopo che lo stesso venne rubato inséguito all'omicidio del suo autore, non mi stupisce. Più che altro, se si pensa all'affidabilità e alla sincerità di un plurigiudicato come Dell'Utri, si rimane scettici sulla veridicità delle sue affermazioni, soprattutto ricordando l'infondata autenticità di presunti diari di Mussolini che il senatore sosteneva di possedere. Anche la stessa nipote di Pasolini, Graziella Chiarcossi si dice non convinta e il giudice Calia aggiunge «E' pazzesco, roba da matti, incredibile. Quel capitolo del romanzo “Petrolio” rappresenta un documento storico sulle stragi d’Italia e in termini giuridici è un corpo di reato». Ad ogni modo, il senatore sostiene di avere quelle 78 pagine scomparse che anticipa essere "inquietanti" e rimanda la loro presentazione in occasione dell'inaugurazione del suo 21° mercato del libro antico che aprirà l'11 Marzo a Milano, in concomitanza con una mostra fotografica di scatti inediti riguardanti il poeta.
Che sia vero o no, resta il fatto che un intellettuale grandioso come Pasolini sia stato barbaramente ucciso in modo che non parlasse e che i suoi mandanti e assassini siano stati volutamente nascosti e protetti. Prima o poi questo Appunto 21 verrà fuori, ma sarà certamente troppo tardi per giudicare i colpevoli che stanno dietro all'omicidio Mattei (che fra l'altro possiede evidenti correlazioni con questa ed altre stragi di Stato come quella di Piazza Fontana) e a quello dell'intellettuale. Quel "Petrolio" che Pasolini non è riuscito a smascherare, vive ancora nelle nostre istituzioni, nei governi corrotti e nell'economia, contaminando e avvelenando la democrazia di un paese malato.