venerdì 26 febbraio 2010

La rivolta delle cariole

A quasi un anno dal terremoto, a quasi un anno di spot elettorali, promesse, campeggi, G8, puntate di porta a porta, piani casa e tanti spettacoli...6000 persone vivono ancora negli alberghi della riviera con un costo dello stato di 384000 euro al giorno.
A quasi un anno dal terremoto dell'aquila la gente continua a protestare, scende in piazza, appende le chiavi delle loro case ancora sigillate e aspetta solo di vederle abbattere, marciano su quella che è diventata una città fantasma mentre c'è gente che ancora ride felice per i soldi che il sisma gli ha portato...
Segnaliamo quella che è stata definita "La rivolta delle cariole", una forma di protesta efficace e forte, che nasce dal popolo stremato che urla e segnala una situazione ormai insostenibile, con gravi responsabilità istituzionali.
DOMENICA 28 FEBBRAIO
ORE 10 PIAZZA DUOMO - AQUILA
LIBERO L'AQUILA
È passato quasi un anno, ma in centro sembra essere passato un solo giorno. È passato quasi un anno, le transenne e i militari sono sempre là. È passato quasi un anno, nei centri storici abbandonati si odono latrati di sciacalli gelatinosi. È passato quasi un anno, pochi ridono e ingrassano, molti non hanno più casa, più lavoro, più affetti, più lacrime.
È passato quasi un anno, il cuore della città è ancora fermo e freddo È passato quasi un anno, non trovo tanti amici, sono stati costretti ad andare via. È passato quasi un anno, LE MACERIE, prima pietre della mia storia STANNO SEMPRE LA’, non si sa chi, come, quando le toglierà, non si sa ancora dove metterle.
Dopo quasi un anno, dopo tante promesse, ordinanze, spettacoli, televisioni, ho capito che devo fare qualcosa.
Dopo quasi un anno, da questa domenica e per ogni domenica metto la tuta, i guanti e la mascherina. Non per andare a sciare.
LA DOMENICA VADO A RIMUOVERE LE MACERIE DAL CENTRO STORICO CI PORTO FAMIGLIA ED AMICI
Se non le tolgono quelli che le dovrebbero togliere, allora LE TOLGO IO.
Supererò tutte le barriere. Se ancora non si sa dove metterle, allora le porto davanti casa di quelli che dovrebbero decidere dove metterle, il Consiglio Regionale alla Villa Se qualcuno crede che lo faccio per le telecamere allora non ha capito nulla. Degli spettacoli televisivi non ne posso più. Non mi fermerò fino a quando non avrò tolto l’ultima pietra. Con la mia famiglia, i miei amici, insieme a tutti gli altri liberiamo la nostra città. Insieme faremo scappare avvoltoi e sciacalli.
Insieme metteremo a nudo le responsabilità di chi doveva prevenire e Ricostruire e non l’ha fatto.
Domenica 28 alle 10.00 vado a Piazza Duomo.
Ho tute, guanti, attrezzature e carriole per tutti quelli che verranno.

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