La diffida inviata dall’UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) al dirigente scolastico dell’Itcg “Antinori” di Camerino ha portato all’annullamento della tradizionale messa natalizia, la cui celebrazione era prevista in cattedrale a cura dell’arcivescovo, mons. Francesco Giovanni Brugnaro. Il dirigente, all’inizio ha pensato a uno scherzo, ma poi, una volta accertata la provenienza della lettera molto dettagliata e che citava varie leggi (non solo costituzionali), ha chiesto delucidazioni agli uffici scolastici regionali, alla Procura di Camerino, tentando anche di contattare il Ministero. A quel punto ha deciso di annullare il rito e comunicare a tutti gli studenti la situazione, presentata come “un sopruso, in quanto la scuola è una palestra di democrazia e quanto è accaduto è molto lontano da un concetto di democrazia”."Siamo tutti rammaricati per l’annullamento della messa" dice il rappresentante degli studenti Simone Stronati "in quanto l’abbiamo fatta sempre e non vogliamo discriminare atei e persone di altre religioni". Una ragazza aggiunge: "E’ stata una cosa deplorevole, non è possibile che da quest’anno in poi non faremo più la messa". Gli studenti si sono dati appuntamento a gennaio con la prossima assemblea, alla quale inviteranno, per un confronto, anche il segretario dell’UAAR Raffaele Carcano e cercano firmatari per una diffida.
A nostro parere, il problema non dovrebbe neanche porsi. Se in una scuola pubblica di uno stato democratico, entra una religione, qualsiasi essa sia, la democrazia muore. Ognuno è libero di esercitare un credo, tanto quanto è libero di non esercitarlo. Anche se la messa in questione non si sarebbe svolta fisicamente nell' Istituto, la scuola è la sede dell'istruzione laica e deve rimanere fuori da qualsiasi influenza religiosa. I luoghi e le situazioni per pregare sono altre ed hanno solo quello scopo. In chiesa non si insegna matematica tanto quanto alle poste non si legge il vangelo. Se definiamo estremiste e antidemocratiche le nazioni dove l'istruzione ha delle fondamenta reliogiose (vedi i malvisti stati islamici), perché la religione cattolica dovrebbe avere un trattamento privilegiato? Dato che l'Italia (almeno nella carta), è una democrazia, Dio non può entrare fra le porte di una scuola statale, perché lederebbe i diritti umani di quei cittadini costretti a subire una dottrina che magari non appoggiano, cosa completamente fuori dagli schemi di una normale vera "democrazia". La Democrazia è di tutti, e non Cristiana come hanno fatto in passato, con risultati tristemente noti alla storia.
A nostro parere, il problema non dovrebbe neanche porsi. Se in una scuola pubblica di uno stato democratico, entra una religione, qualsiasi essa sia, la democrazia muore. Ognuno è libero di esercitare un credo, tanto quanto è libero di non esercitarlo. Anche se la messa in questione non si sarebbe svolta fisicamente nell' Istituto, la scuola è la sede dell'istruzione laica e deve rimanere fuori da qualsiasi influenza religiosa. I luoghi e le situazioni per pregare sono altre ed hanno solo quello scopo. In chiesa non si insegna matematica tanto quanto alle poste non si legge il vangelo. Se definiamo estremiste e antidemocratiche le nazioni dove l'istruzione ha delle fondamenta reliogiose (vedi i malvisti stati islamici), perché la religione cattolica dovrebbe avere un trattamento privilegiato? Dato che l'Italia (almeno nella carta), è una democrazia, Dio non può entrare fra le porte di una scuola statale, perché lederebbe i diritti umani di quei cittadini costretti a subire una dottrina che magari non appoggiano, cosa completamente fuori dagli schemi di una normale vera "democrazia". La Democrazia è di tutti, e non Cristiana come hanno fatto in passato, con risultati tristemente noti alla storia.
1 commento:
Finalmente qualche buona notizia nel nostro povero paese di santi, poeti e navigatori :)
Purtroppo sono ancora molte le scuole (soprattutto istituti superiori) e addirittura le università che a natale celebrano la messa in barba a tutti coloro che, credendo in qualcos'altro o non credendo affatto, possono sentirsi esclusi o addirittura incazzati da simili tradizioni.
daje forte pablo,
r.
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