giovedì 31 dicembre 2009


La teoria del terrore

Dopo il fallito attentato del 25 Dicembre nel volo Amsterdam-Detroit, il terrorismo islamico è tornato alla ribalta e la paura dilaga fra gli occidentali. Bin Laden non ha ancora telefonato: forse è vivo, forse è morto, c'è chi dice che non è mai esistito ed è un'invenzione degli americani...ma non importa, è comunque efficace. Con l'avvicinarsi della mezzanotte di stasera, è iniziato il conto alla rovescia per la paura: a New York e nelle grandi capitali si ha il terrore di festeggiare. Un ordigno sfuggito ai controlli, potrebbe farci saltare in aria come stelle filanti, che piacciono tanto ai bambini. Le bombe ormai sono ovunque, si moltiplicano da sole, come funghi; sono in ogni angolo; ognuno potrebbe nasconderne una...
Ieri un pacco sospetto è stato fatto brillare all'aeroporto di Malpensa; dentro sono stati trovati un innesco e una radio, ma non si hanno certezze sull'esistenza di esplosivo...Sempre ieri il Times Square di New York è stato evacuato per il sospetto riversato su un furgone parcheggiato lì da 2 giorni. Dopo vari accertamenti si è magicamente scoperto che non c'era nulla di strano. Nessuno è più al sicuro, ognuno dev'essere sempre in allarme, controllare tutto, diffidare di chiunque, verificare, assicurarsi che non ci siano pericoli in giro, per nessuno. Ok alle telecamere: a Roma ce ne sono 6000, a Londra 450000...ok ai controlli, alle intercettazioni a tappeto, maledetti immigrati, chiudiamo le dogane, i centri sociali, le moschee, i luoghi di incontro, internet. La vita deve diventare un inferno! Non uscite, non parlate con nessuno, rintanatevi in casa, segregatevi da soli fino a quando la Televisione non vi dirà che è tutto finito. Saranno i governi a pensare per voi, per la vostra sicurezza...
Il terrorismo ha già fatto la sua vittima: la realtà.

mercoledì 30 dicembre 2009

La libertà sessuale non parla italiano

Città del Messico legalizza i matrimoni gay e permette l' adozione. Il cardinale Norberto Rivera Carrera, ha dichiarato che le riforme approvate sono “immorali e aberranti”, e aprono le porte alla “perversa adozione" e che “tale superbia condurrà sicuramente la società alla rovina”.
Le autorità cinesi hanno finanziato l'apertura di un bar gay nella piccola città di Dali, nello Yunman. In Cina, locali per omosessuali sono già diffusi nelle metropoli, ma è la prima volta che arrivano in un piccolo centro.Un bel progresso, se si pensa che fino a meno di dieci anni fa, l' omosessualità era considerata «malattia mentale» e ancora nel 1997 era un crimine. Il gestore del locale è un medico che da sempre si batte contro l'aids e presso il bar distribuisce preservativi gratis.
Il governo sloveno si è espresso favorevole al riconoscimento dei matrimoni omosessuali,
e a tal fine ha proposto alcuni emendamenti alla legge sulla famiglia. Uno di questi prevede che il matrimonio sia definito ”l’unione di due persone di sesso opposto o uguale”, un altro prevede l’accesso all’istituto dell’adozione da parte delle coppie omosessuali.
Il governo albanese (centrodestra) sta pensando di legalizzare i matrimoni omosessuali: un provvedimento, ritiene il premier Sali Berisha, che avvicinerebbe l’Albania all’Europa. I leader religiosi albanesi (soprattutto islamici) non hanno accolto la notizia favorevolmente.
In Olanda da quando nel 2001 è entrata in vigore la prima legge europea che lo permetteva, sono stati 8.127 i matrimoni tra persone dello stesso.
La Chiesa in Svezia sposerà i gay: già dal 2005 i sacerdoti impartiscono la benedizione alle coppie gay registrate dalle autorità civili. La Chiesa luterana-anglicana di Svezia ha fatto sapere che è assolutamente favorevole ad introdurre un apposito cerimoniale per la celebrazione dei matrimoni gay anche prima che lo Stato ne valuti l’introduzione come istituzione civile. La Chiesa di Svezia insieme alla Chiesa Unita del Canada, alle sinagoghe riformiste, alla Chiesa Unitaria e alle chiese comunitarie metropolitane -è una delle poche al mondo ad aver proceduto in tal direzione.
Il governo canadese ha approvato la legge federale che riconosce i matrimoni omosessuali, divenendo così il terzo Paese al mondo, dopo Olanda e Belgio, a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso. “Quello cui abbiamo assistito” ha commentato il ministro della Giustizia, Irwin Cotler, “è la riaffermazione della libertà religiosa e dell’uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini”.
India: l’Alta corte di Delhi ha decriminalizzato l’omosessualità. La legge discriminante,
fu introdotta dagli inglesi durante il periodo coloniale.
Il Parlamento della Repubblica Ceca ha approvato il progetto di legge che riconosce una serie di diritti alle coppie omosessuali, anche se il voto non e’ ancora definitivo e potrebbe essere bloccato dai conservatori. La legge assicurerebbe agli omosessuali la registrazione dell’unione,
i diritti ereditari e l’assistenza sanitaria.

martedì 29 dicembre 2009

Amore e...psiche di Berlusconi

"Per poco non finivo sotto terra", ha detto B al Tg1 riferendosi al souvenir del duomo, "a Milano questi giorni ha fatto freddo, e sottoterra sarebbe stato tremendo". Grandi parole da un grande uomo.
Dopo il falso attentato teatralmente montato, il martire ancora vivo è già beato, e sforna una serie di proverbi diventati parole sante per i forzisti più accaniti: "l'amore vince sempre sull'odio e sull'invidia, non capisco perché mi odiano" aveva detto agonizzante dalla sua barella all'ospedale. Poi la grazia per il ladrone: "ho perdonato Tartaglia, perché sapete che non so portare rancore". Insomma, pare essere un vero e proprio "Partito dell'amore" quello di B, come lui stesso l'ha definito più volte, contro l'opposto "partito dell' odio", includendoci qualsiasi altra forma politica e partitica differente dalla sua. Già, perché dopo il colpo, silvio è diventato buono e fà solo miracoli e guarigioni. Niente più storie di mafia, leggi ad personam, prostitute, corruzione...Dio l'ha perdonato e B ha perdonato Dio, quindi tutto apposto. Dice che gli altri stanno dalla parte del torto e dai sondaggi pare che gli abbiamo dato ragione. Infatti gli italiani hanno la memoria corta e non si ricordano più ciò che dicevano il leader dell'amore e i suoi fedelissimi fino a 3 anni fa... «Prodi boia, Luxuria è la tua troia» risuonava nelle piazze dove il Partito dell'Amore faceva i suoi cortei, «Del porco non si butta niente, di Prodi tutto», «Le tasse sono un furto, evaderle è legittima difesa» (questo slogan pare ancora essere in voga),«L'Italia? A noi», qualche «Duce!» che non guasta mai e poi ancora «Governo stalinista ti abbatteremo a vista», «Prodi pirla è ora di finirla», «Prodi infame per te ci sono le lame»; «Governo Prodi: soviet, trans, ex dc, no global, islamici e brigatisti»; «Attento Luxsuria, arrivan le cesoie» ecc ecc...
Ecco l'amore di quella gente e di quell'uomo che dava del "Coglione" a chiunque avesse voluto votare per la sinistra. Purtroppo per lui, il Partito dell'Amore non è un invenzione del genio di Arcore: nel 1990, ci avevano già pensato grandi esponenti politici come Moana Pozzi (nella foto) e Riccardo Schicchi, col patrocinio di Cicciolina. Conoscendo B immagino che abbia delle nostalgie...Vecchi ricordi e voglie forse rimaste incompiute? Era da immaginarselo che gira che ti rigira, il nostro caro silvio finiva ancora lì...casto e puro in apparenza, ma nel profondo rimane sempre quel birichino che conosciamo. E bravo Silvio, ce l'hai messo nel di dietro un'altra volta, tanto c' abbiamo fatto il callo...

lunedì 28 dicembre 2009

Visti da vicino

[...] Sarebbe facile scaricare tutta la colpa su Berlusconi, sulla sua personalità grottesca, sulla sua corruzione, sulla sua mancanza di vergogna e sul suo razzismo , e fino ad un certo punto, certamente, lo faccio. Ciò che George W. Bush ha fatto per la reputazione mondiale degli Stati Uniti, Berlusconi l’ha fatto per la reputazione dell’Italia. Tuttavia, c’è una grossa differenza: l’ascesa di Bush ha reso possibile l’ascesa correttiva finale di Barack Obama. In maniera opposta, l’ascesa di Berlusconi sembra autoalimentarsi e sembra portare l’Italia sempre di più verso una politica controllata e dominata dai media. A volte ho paura che questo sia il nostro futuro anche nel Regno Unito se non staremo attenti. Il mio quiz natalizio per i lettori è questo: chi potrebbe essere il Berlusconi britannico?
Torniamo in Italia. Quando gli osservatori inglesi guardavano gli Stati Uniti un decennio fa e si chiedevano come avessero fatto ad eleggere qualcuno come Bush, c’era almeno una chiara risposta psefologica alla loro domanda (la quale non era semplicemente la risposta ovvia che nel 2000 non l’avessero eletto). Gli americani hanno scelto Bush due volte perché gli elettori americani, soprattutto i maschi bianchi, sono tendenzialmente, sia culturalmente sia politicamente, più a destra dei votanti maschi e bianchi nella maggior parte d’Europa.
Ci dobbiamo porre una domanda simile sugli italiani. Come hanno potuto eleggere Berlusconi, farlo una seconda volta e poi una terza? L’hanno fatto, sospetto, per le stesse ragioni psefologiche degli americani che hanno scelto Bush. Ripercorrendo gli ultimi 150 anni di storia italiana possiamo notare lunghi periodi di governo della destra, seguiti da un breve periodo di catastrofi e, successivamente, una riconferma della destra. L’Italia è un Paese in cui c’è una maggioranza di destra. È molto più corrotto, depravato, razzista e anarchico di quanto i turisti di classe media, pieni di fantasie ispirate da EM Forster e che vedono solo quello che vogliono vedere, possano immaginare. Coccaglio [il consigliere comunale leghista dell'operazione razzista "bianco natale"] non è un mero correttivo di tutto questo. L’Italia è così. Dimenticate l’Italia di Dante. Dimenticate l’Italia di Verdi. Dimenticate l’Italia delle vostre fantasie. Benvenuti nell’Italia che definisce una retata contro gli immigrati ‘Operazione Bianco Natale’, nell’Italia che dichiara che il Presidente degli Stati Uniti ha una bella tintarella, la stessa Italia che poi si mette anche a ridacchiare di queste cose.

L'articolo intero tradotto dal The Guardian

domenica 27 dicembre 2009

Le icone di Dio

La famiglia è icona di Dio. "I primi testimoni della nascita del Cristo, i pastori, si trovarono di fronte non solo il Bambino Gesù, ma una piccola famiglia: mamma, papà e figlio appena nato" ha ricordato il Papa nel discorso che ha preceduto l'Angelus di oggi. "Dio ha voluto rivelarsi nascendo in una famiglia umana, diventata icona di Dio, che è Trinità, comunione d'amore". "La famiglia - ha scandito - ne è la prima e più immediata espressione. L'uomo e la donna, creati a immagine di Dio, diventano nel matrimonio un'unica carne, cioè una comunione di amore che genera nuova vita". "La famiglia cristiana è consapevole che i figli sono dono e progetto di Dio".
Ecco un estratto del discorso di oggi di Ratzinger, l'ennesimo subdolo attacco alle coppie di fatto, al testamento biologico, all'aborto, alla libertà di espressione della propria volontà individuale. Il vaticano non fa un passo avanti se non alcuni indietro. Nel giorno della Sacra Famiglia, Josef mette in crisi il concetto di Famiglia moderna: se non c'è un maschio e una femmina, non è famiglia, non è sacra. E calza su quel "umana" che risuona terribilmente discriminante: il resto sarebbe quindi inumano, diabolico, innaturale. Che violenza si nasconde dietro alle parole del Santo Padre. Secondo loro, quella "sacra" è composta da una coppia rigidamente sposata in chiesa...pace e bene...amore per tutta la vita...baci e abbracci...tanti saluti. Il problema è che al Vaticano non ci sono famiglie (almeno in teoria): essendo una nazione governata esclusivamente da uomini, dove le donne rivestono un ruolo estremamente marginale, non esistono coppie, amore vero fra persone, tantomeno famiglie. Perciò non si può avere una visuale giusta, reale, aggiornata sulla realtà: le famiglie di cui parla Ratzinger, sono tutte fuori dalle grate del Vaticano, Josef le vede solo quando si affaccia dalla sua finestra nel cortile. La realtà è ben differente. Il concetto di famiglia oggi è sconvolto, cambiato: la gente si lascia, divorzia, ricomincia da capo, adotta figli e soprattutto può essere composta da persone dello stesso sesso! La famiglia del vaticano, è quella perfetta degli americani degli anni '60: è finita, non esiste più, i tempi sono cambiati da un pezzo. Un leader degli slogan come può essere il papa, deve adattarsi e aprire gli occhi. Invece continua ad andare avanti nella sua marcia cieca e lo fa subdolamente usando addirittura la parola "amore"...Ma quale amore traspare dalle parole del Papa? Quale amore esiste nei suoi attacchi agli omosessuali, alle coppie di fatto, agli atei o ai non praticanti? Dov'è questo amore nel processo di beatificazione (fortunatamente rivisto) di papa XII? Nei giorni in cui i matrimoni fra omosessuali vengono legalizzati anche in Messico, a Roma viene ritrovato un'altro cadavere di un trans, sicuramente legato alle vicende politiche di un mese fa. Invece di difendere i più deboli, gli emarginati, i bisognosi; stà sempre dalla parte del potere, dell'immagine, della bella figura. Come il pranzetto di oggi nella comunità di Sant'Egidio: un ricco fra i poveri. "Vi voglio bene"... ma adesso torno al palazzo, tanti saluti e buon anno.
Il vaticano pare esser diventata un'istituzione d'immagine, lontana dalla realtà e i continui attacchi del papa; potrebbero presagire ad una paura di un leader sempre più solo e inascoltato...ogni giorno sempre più vicino al cielo che alla Terra-Terra.

sabato 26 dicembre 2009

La ricerca vola a Camerino

Si chiama KoCo2 (il nome è tutto un programma...) ed è la sportiva a basse emissioni interamente sviluppata da 24 studenti del Bic Omega e dell'Università di Camerino in seno al corso di formazione in "Tecnico superiore per la progettazione di veicoli per la mobilità sostenibile". Una macchina nata a tempo record perché software CAD/CAM e simulatori virtuali per l'aerodinamica e la dinamica del veicolo hanno consentito ai ragazzi di ridurre i tempi di progettazione effettiva a 2 mesi. Le strumentazioni e il laboratorio sono state offerte dalla Picchio, partner e sponsor dell'intervento. Il tutto per correre la 25° edizione della Shell Eco Marathon, una competizione didattica organizzata dalla Shell in Europa, America e Asia per promuovere l'innovazione nel campo della mobilità sostenibile. Giovani ingegneri e progettisti provenienti da tutto il mondo sono infatti chiamati a raccogliere la sfida energetica del futuro: progettare, costruire e guidare una vettura che consumi il meno carburante possibile, cercando di superare il record assoluto stabilito 4 anni fa: 3.836 Km con un litro di carburante. KoCo2 è iscritta alla gara nella categoria prototipi, ha un motore a combustione interna ed è alimentata a benzina. Si tratta di una monoposto a 3 ruote con carrozzeria in fibra di carbonio rinforzata in honeycomb (materiale ecocompatibile), telaio in lega d'alluminio, profilo aerodinamico a goccia e un peso complessivo di 30 kg.
Il 15 gennaio la commissione esaminatrice della Shell darà l'ok definito al progetto e il team procederà con la costruzione della vettura e le prime prove su strada.

giovedì 24 dicembre 2009

Mao sotto l'albero

In Cina, il governo ha dato un nuovo ordine per natale: "Compagni, festeggiate". Nessuno sa perché, ma non importa. I cristiani sono una minoranza, dispersa tra atei e buddhisti. Natale e Capodanno dal governo cinese sono stati chiamati "Festival del regalo". Che si festeggia a natale? Solo il 4% della popolazione lo sa. Di questo, il 96% ha meno di 24 anni e il 100% naviga in Internet. In un grande magazzino, si è chiesto a 1000 persone che stessero festeggiando: 7 su 10 hanno risposto "Halloween", e qualcosa di mostruoso, questa festa ce l'ha...
La nuova potenza del mondo celebra così il compimento del suo successo economico globale: doppie feste, doppi regali, doppi consumi. Per la prima volta, le spese natalizie interne cinesi saranno superiori all'export. Il dibattito su "vergognosa imitazione dell'Occidente" l'hanno chiuso le autorità. Nelle strade sono comparsi 15 mila abeti elettrici giganteschi; 170 Km di luminarie sono state stese fra Pechino e Shanghai e dietro il mausoleo di Mao, tra altoparlanti che diffondono musiche natalizie, si aggirano migliaia di confuciani Babbi Natale che distribuiscono doni a bambini stupefatti e vecchi spaventati. Tra novembre e dicembre, si venderanno oltre 2 milioni di nuove auto. Il cinese medio, la notte del 31 dicembre spenderà il doppio del suo stipendio mensile, nonostante il capodanno cinese sia in febbraio. Ma chi ha soldi per consumarli? Su 1,3 miliardi di cinesi, i miliardari sono 79, i milionari 450 mila. La Cina che imita follemente lo schema del Natale europeo, conferma che la sua anima è cambiata. Mao soppiantato da Santa Claus. Il natale perciò ha ormai sconfinato ogni dogana, oltrepassato gli oceani e addirittura la Grande Muraglia. La "festa delle luci" ha ormai totalmente cambiato il suo significato, fino a perderlo. Quel 4% cinese, che percentuale raggiungerebbe qui in Italia? Sicuro non quella che ci aspetteremmo. Si festeggia la nascita di Gesù di Wall Street, il dio del consumo; nessun'altra religione al mondo muove così tanti soldi, sotto le sue diverse forme e istituzioni. E regge, e cresce, cambia forma, aspetto, si maschera, prende il passaporto cinese, si adatta e fà adattare gli altri.
Quando di mezzo c'è dio denaro, non c'e santi che tengono...

mercoledì 23 dicembre 2009

Dio espulso

La diffida inviata dall’UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) al dirigente scolastico dell’Itcg “Antinori” di Camerino ha portato all’annullamento della tradizionale messa natalizia, la cui celebrazione era prevista in cattedrale a cura dell’arcivescovo, mons. Francesco Giovanni Brugnaro. Il dirigente, all’inizio ha pensato a uno scherzo, ma poi, una volta accertata la provenienza della lettera molto dettagliata e che citava varie leggi (non solo costituzionali), ha chiesto delucidazioni agli uffici scolastici regionali, alla Procura di Camerino, tentando anche di contattare il Ministero. A quel punto ha deciso di annullare il rito e comunicare a tutti gli studenti la situazione, presentata come “un sopruso, in quanto la scuola è una palestra di democrazia e quanto è accaduto è molto lontano da un concetto di democrazia”."Siamo tutti rammaricati per l’annullamento della messa" dice il rappresentante degli studenti Simone Stronati "in quanto l’abbiamo fatta sempre e non vogliamo discriminare atei e persone di altre religioni". Una ragazza aggiunge: "E’ stata una cosa deplorevole, non è possibile che da quest’anno in poi non faremo più la messa". Gli studenti si sono dati appuntamento a gennaio con la prossima assemblea, alla quale inviteranno, per un confronto, anche il segretario dell’UAAR Raffaele Carcano e cercano firmatari per una diffida.
A nostro parere, il problema non dovrebbe neanche porsi. Se in una scuola pubblica di uno stato democratico, entra una religione, qualsiasi essa sia, la democrazia muore. Ognuno è libero di esercitare un credo, tanto quanto è libero di non esercitarlo. Anche se la messa in questione non si sarebbe svolta fisicamente nell' Istituto, la scuola è la sede dell'istruzione laica e deve rimanere fuori da qualsiasi influenza religiosa. I luoghi e le situazioni per pregare sono altre ed hanno solo quello scopo. In chiesa non si insegna matematica tanto quanto alle poste non si legge il vangelo. Se definiamo estremiste e antidemocratiche le nazioni dove l'istruzione ha delle fondamenta reliogiose (vedi i malvisti stati islamici), perché la religione cattolica dovrebbe avere un trattamento privilegiato? Dato che l'Italia (almeno nella carta), è una democrazia, Dio non può entrare fra le porte di una scuola statale, perché lederebbe i diritti umani di quei cittadini costretti a subire una dottrina che magari non appoggiano, cosa completamente fuori dagli schemi di una normale vera "democrazia". La Democrazia è di tutti, e non Cristiana come hanno fatto in passato, con risultati tristemente noti alla storia.

martedì 22 dicembre 2009

La paura in tasca

Non ti si legge in faccia la paura. A vederti in realtaà sembri tranquillo. Sembri incosciente. Quando la sera esci a portare fuori il cane assapori il fresco silenzio delle strade deserte. E ti piace anche. Non sembri percepire i pericoli nascosti in ogni dove, le malevole intenzioni di chi incontri sul marciapiede di fronte. Fai male. Torni a casa la cena è pronta, accendi il telegiornale. E' a quel punto che il tuo viso si trasforma, è in quel momento che prendi coscienza della tua avventatezza. Siamo tutti in pericolo, giorno dopo giorno minacciati da nemici astuti e nascosti o impudichi e sfrontati. L'ombra, lo sanno tutti, scaturisce sempre da una luce. La luce azzurrastra della televisione produce un'ombra enorme. Casa per casa, appartamento per appartamento, le ombre escono da ogni televisione e ci si infilano in tasca. Così finisce che la mattina quando sali sull'autobus un'ombra ti è rimasta in tasca dalla sera prima. Il tuo viso si arriccia, le mani si rattrappiscono impaurite. Altre volte, per una frenata brusca dell'autista, capita che l'ombra ti scivoli di tasca. Rientra liquida nella borsetta della vecchia accanto e tu ti guardi intorno con il viso più disteso, scopri i visi arricciati degli altri e ti stupisci di quanto tutti siano diffidenti, di quanto l'autobus sia così pieno di gente sola. Altre volte ancora, (e sono momenti rari e preziosi), capita che sullo stesso autobus finiscano due persone a cui è cascata l'ombra di tasca. Chiaccherano, si sorridono, si scambiano magari anche due consigli e due battute sui visi arricciati intorno a loro. Non che le ombre proiettate dagli alberi in autunno siano brutte. Sono malinconiche e necessarie. Ma le ombre che finiscono nelle nostre tasche ultimamente sono ombre artificiali, chimiche, mortifere.Quando esci di casa controlla sempre che non ti sia rimasta in tasca un'ombra televisiva. controlla che il tuo viso non sia arricciato per colpa delle parole di qualche stregone malevolo, che il babau non ti stia dietro le spalle mentre guardi male un ragazzino senza tasche e senza ombre da portarsi in giro.
***
Il babau é l'ultima frontiera nella politica dell'ansia. Semplice e primordiale paura. Qualcosa di ancora diverso dal terrore e che ti porta incosapevolmente alla pazzia. Il nostro buffo mondo sta prendendo coscienza dell'esistenza del babau. Non ci sarà più bisogno di invocare/creare/inventare emergenze e pericoli, tutti avranno paura del buio ...

lunedì 21 dicembre 2009

Multa etnica

Pare che a natale, nelle giunte comunali, la lega abbia più fantasia...
Poco tempo fa, avevano lanciato polemiche in merito ad un presepe nero allestito nella Procura di Verona, dimenticando che se proprio vogliamo essere precisi, Cristo di certo non aveva occhi azzurri e capelli biondi. In questi giorni però hanno voluto superarsi ed ad Alzano Lombardo (Bergamo), l'amministrazione leghista, impaurita dal numero crescente di case in centro abitate da immigrati, ha deciso di regalare parcheggi privati a coppie giovani, purché siano sposate da poco (così si risolve il problema anche delle coppie di fatto) e soprattutto italiane. L'iniziativa prevede anche facilitazioni fiscali come raddoppio dei contributi già previsti per le ristrutturazioni, esonero dal pagamento dell’addizionale Irpef e della tassa sui rifiuti, contributo a fondo perduto, per chi affitta, corrispondente all’Ici versata dal proprietario. E poi il posto auto: i box, rigorosamente padani, li costruirà il Comune a proprie spese. Insomma, un vero e proprio schiaffo alla multiculturalità con una proposta chiaramente razzista, antidemocratica e discriminatoria. A chi li criticava, giunta e sindaco hanno risposto: Crediamo che l’integrazione non avvenga solo in modo culturale, ma anche territoriale. Non vanno creati ghetti. È un modo per rafforzare il tessuto sociale e favorire l’integrazione".
Forse più stravagante l'iniziativa partita dal sindaco leghista di Montecchio Maggiore (Vicenza), che non sò se definire ridicola o grave... D’ora in poi nel comune vicentino, i cittadini stranieri anche se in possesso di regolare permesso di soggiorno, non potranno ospitare persone (neppure per una sola notte) se la loro presenza comporta il superamento del numero massimo previsto dal dimensionamento dell'alloggio. Una tabella sancisce tot metri minimi per ogni ospite, il quale non potrà disporre di meno di 41 metri q. Sotto questa soglia: Vietati gli ospiti. Le regole sono molto rigide, ma non valgono per gli italiani...
Queste cose accadono in Italia .

Beato il silenzio

A sorpresa ieri Josef Ratzinger ha firmato, insieme alla pratica riguardante Giovanni Paolo II, il decreto che riconosce «le virtù eroiche» di Eugenio Pacelli (Papa Pio XII dal 1939 al 1958) sbloccando così il suo processo di beatificazione fermo da tempo a causa delle polemiche sui suoi silenzi davanti all' Olocausto. Una parte del mondo ebraico, alcune organizzazioni ed autorevoli rabbini, hanno chiesto la moratoria alla beatificazione fino a quando non saranno pubblicati i documenti degli archivi vaticani relativi al pontificato pacelliano. Ratzinger ha deciso di non aspettare oltre...
Nel museo della Memoria a Gerusalemme, lo Yad Vashem, vi è una targa su Pio XII che il Vaticano ha chiesto inutilmente di rimuovere, anche in occasione della visita di Josef nel maggio scorso. Sotto la foto di Pacelli, la didascalia racconta che "eletto nel 1939, il Papa mise da parte una lettera contro l'antisemitismo e il razzismo preparata dal suo predecessore". Anche quando i resoconti sulle stragi degli ebrei raggiunsero il Vaticano, non reagì con proteste scritte o verbali. Nel 1942, non si associò alla condanna per l'uccisione degli ebrei espressa dagli Alleati. Quando avvennero le deportazioni da Roma ad Auschwitz, Pio XII non intervenne...
Evidentemente gli interessi politici, onnipresenti nella storia della santa sede più dei crocefissi, hanno spinto quel papa a rimanere in buoni rapporti coi regimi, tralasciando ancora una volta i precetti basilari cristiani che teoricamente parlerebbero di fratellanza, aiuto del più debole e ripudio della violenza, sostituiti da un bel pezzo col "Predica bene e razzola male". Una frase famosa dei fascisti è "O con noi o contro di noi", e pare che Pacelli non abbia voluto rischiare tanto, preferendo rimanere dalla parte più comoda per la chiesa...Mi chiedo come Ratzinger abbia il coraggio di accogliere nella frase "gesta eroiche" il silenzio di quel Papa che ha chiuso le finestre del Vaticano la notte in cui gli ebrei urlavano fra i rastrellamenti delle strade di Roma.

domenica 20 dicembre 2009

L'effetto serra lascia B in mutande

Possiamo ritenerci soddisfatti: anche Berlusconi ha fatto la sua parte, a modo suo, sul tema del surriscaldamento globale...

Il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha scandalizzato i leader UE durante un vertice tenutosi venerdì scorso mostrando loro disegnini di biancheria intima femminile delle varie epoche storiche. Ha passato in giro i suoi scarabocchi di mutandoni vittoriani e tanga durante il meeting di Bruxelles, mentre i leader discutevano di questioni relative al cambiamento climatico. Il suo volgare scherzetto ha provocato risatine in alcuni, ma indignazione in altri, che gli hanno restituito subito i disegni. Tra i leader europei presenti si contavano Gordon Brown, la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy, il Primo Ministro irlandese Brian Cowen e il Ministro degli Esteri europeo Cathy Ashton. Pare che i disegnini spinti siano giunti anche al tavolo di Gordon Brown, che però sembra averli ignorati. Berlusconi, 73 anni, ha cominciato a scarabocchiare mentre gli altri leader discutevano dell’opportunità di ampliare i fondi destinati alle nazioni più povere, per aiutarle a contrastare gli effetti del cambiamento climatico. All’inizio, i leader pensavano che stesse elaborando dei propri calcoli per dare un contributo al complesso dibattito in corso; salvo rendersi conto subito dopo che il premier stava disegnando bozzetti di mutandine femminili. Secondo una fonte, i disegni erano intitolati: “Mutandine da donna attraverso i secoli” e includevano indumenti intimi indossati dalle donne egiziane, mutandoni vittoriani, culottes francesi di seta, tanga e perizomi. “Nessuno credeva ai propri occhi” ha riferito una fonte. “Ha scarabocchiato per un po’ e poi ha passato di mano in mano degli schizzi di mutande femminili. Alcuni erano divertiti. Altri no.” Da aprile scorso Berlusconi viene costantemente accusato di comportamenti sessuali scorretti. Dopo la sua partecipazione alla festa dei 18 anni di una ragazza, la moglie Veronica ha chiesto il divorzio. Patrizia D’Addario, una escort 42enne, ha sostenuto di essere stata a letto con il Presidente, mentre lui ha negato di essere mai stato a conoscenza del fatto che la donna fosse stata pagata.

Com'è...non ve l'avevano detta questa?

sabato 19 dicembre 2009

A qualcuno piace calda

Il clima è un nemico nuovo per i nostri leader, non sanno come comportarsi con lui, come dialogare, prenderci accordi, corromperlo...Il clima non è quotabile in borsa, non ha un presidente da convincere né un popolo da comprare. Al clima non puoi vendere armi né comprare voti, il clima uccide 150mila persone l'anno e non può essere messo a processo...
Sono queste le motivazioni che hanno fatto fallire il Cop15: è evidente che i grandi leader, quegli economisti che ci rappresentano e che ogni tanto si divertono a far finta di fare la pace fra loro; non hanno ben a cuore la questione climatica, e di conseguenza se ne sbattono del loro popolo e del suo futuro.
Vorrei innanzitutto vedere libero Luca Tornatore, il climatologo (precario) dell’Università di Trieste arrestato come un terrorista a Copenhagen dalla civilissima polizia danese.
Poi vorrei che sul clima i giornali e i telegiornali la smettessero di tergiversare e dessero pane al pane. Sono gli Stati Uniti (e in subordine l’Unione Europea) che stanno facendo fallire un accordo chiave per il futuro dell’umanità perché non vogliono spostare una virgola del loro (nostro) modello economico fallito e insostenibile. Deve essere l’India forse, che ha tre quarti degli abitanti che vivono senza elettricità, a stringersi?
Vorrei che i disinformatori di professione dicessero che Hillary Clinton sta cercando di comprarsi i paesi del Sud del mondo con una elemosina di 100 miliardi di dollari in cambio di non fare alcun accordo concreto e far fallire tutto il castello come sarebbe stato bravo a fare anche George Bush.
E invece i giornali stanno facendo credere che 100 miliardi siano un sacco di soldi e soprattutto non dicono che quei cento miliardi di dollari sono una tangente per chiudere gli occhi sui lutti futuri. Noi vi diamo sti quattro soldi e non spostiamo di un virgola il nostro modello di sviluppo che ci ha benedetto domine iddio sulle tavole della legge!
La gente comune pensa che davvero 100 miliardi di dollari siano un sacco di soldi. Ricordo che solo il fallimento della Lehman Brothers fu di 600 miliardi di dollari, e che solo per l’assicurazione AIG il governo statunitense elargì aiuti pubblici per 170 miliardi di dollari. E allora i giornali dovrebbero scriverlo che è il governo statunitense a boicottare la conferenza dell’ONU sul clima invece di tergiversare e dar la colpa alla Cina. Che io sappia solo Diletta Varlese ha ripreso la denuncia gravissima che in assemblea danesi e statunitensi stanno da giorni truccando le carte facendo votare documenti diversi da quelli sui quali si dibatte. E’ un vecchio trucchetto che ho visto applicare anche nei FSM ma dal governo del gran Obama queste cose uno non se le aspetta.
E invece stanno zitti, fanno i giornalisti e invece sono più omertosi di un membro della cupola di Cosa nostra. Lo testimonia il fatto che non riferiscono quello che ha detto il presidente venezuelano Hugo Chávez (sul quale è sospettosamente caduto l’oblio totale fino a renderlo innominabile): “se il clima fosse stato una banca i soldi li avrebbero già trovati”.

mercoledì 16 dicembre 2009

Giro di vite e souvenir

Il souvenir tiratogli in faccia è stato davvero un occasione da non perdere per il "governo". Sappiamo benissimo che aspettavano solo una scusa per applicare le leggi Berlusconissime, pronte nel cassetto da un bel pezzo. Qual'è il profilo di un regime classico? Divieto di contraddire il capo in qualsiasi maniera, uso della violenza per mantenere la calma, eliminare le minoranze anomale.
Il problema è che siamo nel 2000 e per giunta in una democrazia europea, ma a questo problema il sig. B ha pensato già da tempo (vedi P2). La strategia è preparare il terreno poco a poco, in modo da avere la strada spianata quando serve. L'aggressione ridicola a Berlusconi da parte di Tartaglia è stata un aiuto enorme al regime. Il Premier è sfinito dagli anni, straziato dai giudici, dagli scandali, dall'opinione pubblica mondiale e dai suoi numerosi nemici al governo. Nel popolo italiano inoltre, è cresciuto un malcontento enorme che ha iniziato a metterlo alle strette. B è perfettamente cosciente che una larga fetta di gente lo odia, e per questo ha irrigidito ulteriormente le regole del buon regime. Perché B ha paura.
Hanno detto che "l'atto è gravissimo, perché è stata attaccata direttamente una istituzione", ma in realtà questa frase non è nuova e sono anni che viene pronunciata per i danni fatti da B al Parlamento, alla Giustizia, al Presidente della Repubblica, al Presidente della Camera e soprattutto alla Corte Costituzionale; organismi deligittimati, derisi e offesi dal Presidente del Consiglio.
Il Duomo in faccia non gli ha fatto niente di male e lo si è visto da come poi si è affacciato dall'auto, sfoggiando le sue ferite ai fotografi. Certamente l'attacco gli ha giovato: ora ha rafforzato i suoi sostenitori e gode di un minimo vantaggio in più rispetto a prima, perché giustamente, la violenza è mal vista. Grazie alla scusa della sua sicurezza, si stanno approvando decreti terribili a livello di libertà di parola; e dato che B sfrutta tutte le occasioni, ci si approfitta per gonfiare anche le casse di Mediaset...
Domani passerà un provvedimento legislativo che abbasserà il tetto pubblicitario per Sky dal 18 al 12%, stesse regole penalizzanti saranno rivolte anche alle TV private ed indipendenti (la Fox, presente in 90 nazioni, si è lamentata per le restrizioni uniche al mondo, che la costringeranno a licenziare del personale). Si è proposto di oscurare o impedire l'accesso a quei siti internet che inneggino alla violenza contro lo Stato (e non di certo contro gli immigrati, i rom, gli ebrei, gli omosessuali, l'olocausto ecc... temi che ricordano periodi abbastanza bui della storia); tali norme sarebbero un anomalia in Europa, dato che sono in vigore solo in Cina, Iran e Emirati Arabi. Sempre in nome della sicurezza del Premier, c'è la possibilità di inserire messaggi subliminari pubblicitari nelle trasmissioni, con marchi e sponsor più o meno nascosti. Cosa forse che merita più attenzione per la sua gravità, è anche la limitazione di dirette televisive in internet, dato che queste saranno possibili solo in seguito al via da parte del governo (tale provvedimento è mirato a censurare l'informazione sopra cortei, eventi e manifestazioni pubbliche contro il regime).
Tutte queste (e molte altre) regole, aggiungono medaglie al dittatore perfetto: nulla può essere detto né fatto senza l'approvazione del governo. E' questa a mio parere, la vera violenza...quella preventiva.
Maroni ha detto che i contestatori a Milano erano più di 300, che Tartaglia non ha agito da solo e che nella stessa occasione è stato sventato un tentativo di accese contestazioni con uno "striscione violento"...in realtà i manifestanti erano almeno la metà e includevano passanti; i servizi segreti hanno confermato che l'instabile Tartaglia ha agito in solitudine e il violento striscione sovversivo, riportava la scritta “Non c'è democrazia senza regole: rispettale”. Inoltre l'angolo di piazza e crocevia di shopping dove ha avuto luogo il comizio, era anche popolato da un buon numero di militanti del pdl con di certo non buone e pacifiche intenzioni (fonti da Il Fatto) .
"Si aspettano nuovi attentati" dice il lecchino Bonaiuti; sicuramente una bugia per aumentare lo spavento e la pena verso un vecchio schiaffeggiato, giustificandolo nell'applicazioni di tali limiti all'informazione.
Ad ogni modo, non credo che l'affermazione sia completamente infondata: il malcontento del popolo, a lungo andare e in seguito alle ultime dichiarazioni e leggi ad personam, si è trasformato in astio e rabbia che si è riversata anche per strada durante la travolgente manifestazione "Viola" del 5 dicembre. In seguito alla crisi e ai problemi della gente che aumentano e non vengono risolti da una classe dirigente che sembra avere altri interessi; gli italiani cominciano a borbottare, spinti da una precarietà dilagante. Il popolo si è stancato e comincia a muoversi, parlare, organizzarsi e questo terrorizza quell'apparente maschera impenetrabile e inattaccabile che è Berlusconi. Il popolo ha fame e pare che si sente rispondere ancora una volta "dategli delle brioches", come accadde poco prima della rivoluzione francese. Ai giorni d'oggi, i luoghi di incontro, scambio di opinioni e sfogo sono diventate le piazze virtuali, e quindi blog, forum e siti internet. E' quì oggi che si scambia l'informazione, le opinioni, la verità ed è quì che il regime ha già messo le mani, con la scusa di un souvenir per Natale.

martedì 15 dicembre 2009

Martire Subito

Dal vangelo secondo Silvio:
"Grazie di cuore ai tantissimi che mi hanno mandato messaggi di vicinanza e di affetto. Ripeto a tutti di stare sereni e sicuri. L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio." - Poi, uscendo dal sepolcro si diresse al Cristo e gli disse: "adesso tocca a me". Voci dicono che alcuni fedeli rossi, abbiano suggerito al santo martoriato in faccia, di seguire la linea del pdl e porgere l'altra guancia.
Le dimissioni sono previste per domani pomeriggio durante il crepuscolo...
Peccato che si tratti di ospedale e non di governo.

domenica 13 dicembre 2009

Miracolo a Milano

Trauma lacero-contusivo al massiccio facciale con una ferita interna ed esterna al labbro superiore. Due denti fratturati, cospicua perdita di sangue.
Sul luogo della strage, sono state trovate anche tracce di silicone ed un orecchio. Gli esperti stanno verificando se si tratti di reliquie del santo, perse durante l'attacco (per quanto riguarda il capello trovato sulla sua giacca invece, i carabinieri sono sicuri che non gli appartenga). Un dente del sig. B. non è stato ancora trovato: probabilmente è stato sequestrato dai fedeli, mentre che voci non ufficiali, affermano che il cardinal Bagnasco l'abbia già benedetto e posto nel presepe del Vaticano. Alcuni testimoni all' ospedale, dicono di aver visto B. morire e risuscitare 4 volte, affermando che il cadavere "odorava di santità". Al momento, il santo si trova in stretta osservazione e pare che già abbia miracolato uno storpio, dato l'estrema unzione ad un operaio e ridato la vista ad Andreotti. Numerosi esami maxillo facciali, calchi e fotocopie sono state fatte sulle parti ancora vive di B., non riscontrando però tracce emozionanti. Ci rinquora che l'attentato terroristico comunista non abbia intaccato l'encefalo: da una prima tac effettuata da 12 medici, non sono state trovate tracce del cervello.

Vorrei la pelle nera

di PAP KHOUMA

Sono italiano e ho la pelle nera. Un "black italiano", come mi sono sentito dire al controllo dei passaporti dell'aeroporto di Boston da africane americane addette alla sicurezza. Ma voi avete idea di cosa significa essere italiano e avere la pelle nera proprio nell'Italia del 2009?
Mi capita, quando vado in Comune a Milano per richiedere un certificato ed esibisco il mio passaporto italiano o la mia carta d'identità, che il funzionario senza neppure dare un'occhiata ai miei documenti, ma solo guardandomi in faccia, esiga comunque il mio permesso di soggiorno: documento che nessun cittadino italiano possiede. Ricordo un'occasione in cui, in una sede decentrata del Comune di Milano, una funzionaria si stupì del fatto che potessi avere la carta d'identità italiana e chiamò in aiuto altre due colleghe che accorsero lasciando la gente in fila ai rispettivi sportelli. Il loro dialogo suonava più o meno così: "Mi ha dato la sua carta d'identità italiana ma dice di non avere il permesso di soggiorno. Come è possibile?".
"Come hai fatto ad avere la carta d'identità, se non hai un permesso di soggiorno... ci capisci? Dove hai preso questo documento? Capisci l'italiano?". "Non ho il permesso di soggiorno", mi limitai a rispondere. Sul documento rilasciato dal Comune (e in mano a ben tre funzionari del Comune) era stampato "cittadino italiano" ma loro continuavano a concentrarsi solo sulla mia faccia nera, mentre la gente in attesa perdeva la pazienza. Perché non leggete cosa c'è scritto sul documento?", suggerii. Attimo di sorpresa ma....finalmente mi diedero del lei. "Lei è cittadino italiano? Perché non l'ha detto subito? Noi non siamo abituati a vedere un extracomunitario...".L'obiezione sembrerebbe avere un qualche senso ma se invece, per tagliare corto, sottolineo subito che sono cittadino italiano, mi sento rispondere frasi del genere: "Tu possiedi il passaporto italiano ma non sei italiano". Oppure, con un sorriso: "Tu non hai la nazionalità italiana come noi, hai solo la cittadinanza italiana perché sei extracomunitario".

Il resto dell'articolo su Repubblica

venerdì 11 dicembre 2009

Mamma strage

Il 12 dicembre 1969 è forse la data del preciso inizio delle stragi di Stato e della strategia della tensione. Nello stesso giorno, in 53 minuti, fra Roma e Milano vengono organizzati 5 attentati, dei quali uno diventa tristemente famoso come la strage di Piazza Fontana. Oggi dopo 40 anni, ancora nessun mandante è stato giudicato in un tribunale, ma ciò non vuol dire che non si conoscano i colpevoli...Gli italiani lo sanno bene che se un processo non si conclude come dovrebbe, è perché dietro c'è chi stà cambiando le carte del gioco. Il popolo lo sa chi è stato, e cioé quei politici al governo che pur di non perdere il potere, seminavano morti per le strade italiane.
La strage di piazza Fontana è ancora una ferita aperta: la DC ha fatto di tutto per coprire i colpevoli, ridicolizzare le accuse, incolpare la mafia, smentire le dichiarazioni di Moro, proteggere i servizi segreti, distruggere le prove, buttare dalla finestra innocenti, prendere tempo e servirsi della prescrizione ecc ecc...
In 40 anni, i numerosi colpevoli, tutti legati a movimenti di estrema destra e servizi segreti, sono liberi e spesso rifugiati all'estero (Giappone, Francia, Svizzera - vedi link approfondimenti). Montature politiche, omicidi senza colpevoli, inchieste destinate a risolversi in un nulla di fatto, sono il corollario di questa Strategia della tensione. La verità che ha trovato evidenza nella coscienza degli italiani non è mai riuscita a trovare altrettanta evidenza nelle aule giudiziarie.

Segue: Centro studi libertari "Luigi Fabbri" di Jesi.

40 anni fa, a Milano, in P.za Fontana, presso la Banca Nazionale dell'Agricoltura scoppiava una bomba: 17 i morti e più di 80 i feriti. Era la strage di stato che per mano dei fascisti e di organi “deviati” dello stato voleva interrompere con il sangue il processo di conquiste democratiche innescato dalla stagione del '68 e delle lotte operaie dell'autunno caldo.
Quella di P.za Fontana sarà considerata la “madre” di tutte le stragi che seguirono (Italicus, P.za della Loggia, Bologna, Val di Sambro, ecc.), che innescarono una stagione di violenza da parte di servizi segreti di vario tipo, manovalanza fascista, terrorismo rosso e nero, regie più o meno occulte di massoneria e di mafia. La violenza però non servì ad arrestare il processo di crescita civile, sociale, democratica e sindacale, tutt'altro.
Affermare tutto ciò significa non solo conservare la memoria storica della forza di un popolo che seppe resistere alle tentazioni violente ed autoritarie, ma vuol dire dare voce a tutte le vittime che ogni giorno continuano ad insanguinare la nostra società: dai morti sul lavoro, l'ultimo solo in ordine di tempo alla Thyssen Krupp di Terni, agli immigrati affogati davanti alle coste italiane o suicidi nei CPT, alle vittime della violenza istituzionalizzata: in carcere (Stefano Cucchi), in psichiatria (Francesco Mastrogiovanni), per strada (Gabriele Sandri o Federico Aldrovandri), in piazza (Carlo Giuliani).
Il 12 dicembre è il giorno dedicato a tutti coloro che subiscono quella stessa logica autoritaria e violenta che, a seconda del momento, ora ammazza con le bombe ora con l'inquinamento industriale (ad es. l'amianto), ora con leggi inique che aumentano il livello di povertà ora con lo sfruttamento e la disoccupazione.
Per ricordare tutte le vittime di questa società gerarchica, combattere dal basso le violenze ed i furti del capitalismo, costruire la solidarietà sociale,
anche un momento di memoria comune può essere utile, a partire dal ricordo della strage di stato del 12 dicembre 1969 e dell'assassinio dell'anarchico Giuseppe Pinelli, vittima innocente della caccia alle streghe che il potere scatena sempre contro chiunque lo minacci lottando per la giustizia e la libertà.

Sabato 12 dicembre 2009, ore 18: iniziativa pubblica presso l'androne dell'entrata del Comune di Jesi, davanti alla lapide dedicata alle vittime dello stragismo. Al termine, in serata presso la sede del Centro Studi Libertari in Via Posterma 8 cena sociale. Domenica 13 concerto di sottoscrizione per tutte le vittime del profitto e della repressione.

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” (Jesi) - Circolo Libertario “Attilio Franca” (Fabriano) - Federazione Anarchica Italiana - Gruppo “Michele Bakunin” (Jesi) - Gruppo “Francisco Ferrer” (Chiaravalle)


Cronologia di strage e processi qui

Approfondimenti sulla strage, intrighi politici e colpevoli qui

martedì 8 dicembre 2009

Ultima chance: Copenaghen

A Copenaghen, 192 paesi hanno l'ultima (e già tardiva) opportunità di salvare il mondo. Affascinante è che questa volta, il pericolo mondiale non è il comunismo né la suina, non sono gli alieni né il 2012, neanche gli ebrei, le streghe, i rom e la peste...bensì il capitale. Il pericolo siamo noi stessi: il consumo eccessivo e i suoi danni. Per la prima volta nella storia, l'uomo ammette che l'arma che gli ha sempre assicurato il successo e lo sviluppo, la conquista del mondo, la supremazia sopra ogni popolo, è proprio quella che sta compromettendo la sua esistenza nel futuro. Il cambiamento climatico è stato prodotto solo negli ultimi 300 anni, le conseguenze probabilmente dureranno per secoli e le possibilità di controllarlo saranno determinate nei prossimi 14 giorni. I fatti sono chiari: negli ultimi 100 anni circa, la temperatura media del globo è aumentata di circa 0,8 °C con catastofi all'ordine del giorno e lo scioglimento inarrestabile di calotte e ghiacciai. Il progetto (o meglio, la speranza) è di evitare un incremento di temperatura di 2 °C, possibile se il picco di emissioni di Co2 si realizzi nei prossimi 5-10 anni. Arrivano buone notizie da Cina e Usa (le nazioni più inquinanti del mondo) che mostrano credibili aperture. La UE come al solito è abbastanza compatta e con forza si afferma come un blocco compatto ambientalista e lo stesso Brasile di Lula assicura una sostanziosa riduzione delle emissioni. Insomma, con un pò di cautela si respira un aria di ottimismo e c'è speranza che questo non sia l'ennesimo summit fantoccio ma quello "giusto" che può cambiare le cose. Si parla di restrizioni più efficaci, premi a chi riforesta e di un fondo di 200 miliardi di euro l'anno da destinare alle società in via di sviluppo, forse per evitare che diventino come noi...In programma veramente c'è già un altro meeting previsto per giugno a Bonn, ma sarebbe solo un occasione per ufficializzare il trattato, e non per ricominciare il lavoro da capo. L'Italia come al solito temporeggia con fischietti, coriandoli e Frattini che auspica ad un accordo vincolante per tutti, in ugual modo...amen. E tra i leader delle grandi potenze mondiali non poteva mancare Ratzinger, che dal suo balconcino sul cortile San Pietro, ha manifestato la sua preoccupazione verso i cambiamenti climatici, magari spinto da un guasto ai termosifoni del Vaticano. Josef infatti ha lanciato un profondo e intelligente appello:"salvate i giovani" informando poi con una nota che intendeva solo quelli di CL.
Certamente siamo noi paesi più sviluppati a dover fare la parte più importante e consumare meno. Le nostre abitudini sono insostenibili dalle capacità rgenerative del globo, tanto che a questo ritmo, avremmo bisogno di altre 2 "Terra" per sostenerci. Questo non vuol dire per forza sacrificio e disagio: infatti nazioni che già da anni hanno adottato la filosofia verde (vedi Islanda, Spagna, California ecc...) stanno godendo di enormi benefici economici, sociali ed ambientali e proprio dall'anno scorso, gli investimenti globali verso le fonti energetiche rinnovabili hanno superato quelli verso le energie fossili. Le stesse raffinerie e centrali nucleari hanno largamente sospeso o annullato gli interventi di restauro perché sono coscienti che gli impianti, fra pochi anni, verranno chiusi. C'è ottimismo nell'aria e fortunatamente anche fra i politici. Nella storia, le nostre più grandi invenzioni e scoperte sono state frutto della competizione fra stati; oggi invece la battaglia è per la sopravvivenza della vita sulla Terra e ci vede tutti alleati verso un unico scopo: sopravvivere a noi stessi. A questa battaglia nessuno ha il diritto di voltare le spalle, nè va del nostro stesso futuro.

lunedì 7 dicembre 2009

No-B Day, una grande manifestazione per una grande indignazione

C’è chi dice che eravamo in 300mila. C’è chi invece rialza, più di un milione. Ai miei occhi di studentessa eravamo uomini e donne che si muovevano su un’unica lunghezza d’onda, animati dalla stessa volontà di cambiamento (per non dire “rivoluzione”) e dalla stessa speranza di vedere finalmente l’Italia governata da una politica “dalle mani pulite”. Chi lo aveva scritto in faccia, chi lo rappresentava ironicamente su fantasiosi striscioni, chi lo urlava con tutta la sua sana rabbia nei cori più improbabili. Il popolo viola del No-B Day si è materializzato dalla rete in piazza della Repubblica con un unico proposito: chiedere le dimissioni del premier Silvio Berlusconi.
Il corteo che partiva da piazza della Repubblica e che, muovendosi un po’ a rilento a causa dell’imprevista iper-partecipazione, è arrivato a piazza San Giovanni, ha visto sfilare gente di tutte le etnie e di tutte le età: accanto a me una signora sulla settantina tiene in mano una delle tante agende rosse che si vedono in giro, quella di Borsellino (portata in religiosa processione da gran parte del popolo viola), come segnalibro l’Unità; dietro di me un ragazzino di 10 anni intona (con mio sommo stupore) Bandiera Rossa. In mezzo a una quantità incommensurabile di striscioni che recitano slogan come “Ma quale Lodo Alfano, processate il Nano”, partono anche i primi cori, uno tra i più simpatici: “Per regalo di natale, Berlusconi in tribunale!”. Folkloristicamente alcuni marocchini che partecipano al corteo non perdono l’occasione di fare anche un po’ di business, fischietti, sciarpe, kefie, maglioni, tutti –ovviamente- rigorosamente viola. La banda di musica balcanica suona canti popolari in mezzo alle bandiere dell’Idv (tra cui fa capolino la faccina feliciona di Di Pietro) e quelle di rifondazione; i compagni di brigata lottano per sovrastare la musica con i loro megafoni a suon di slogan in cui compaiono le diciture “lotta di classe contro potere” e da cui partono canti come l’Internazionale. Il corteo si muove, balla, canta, tuona, rimbomba dei passi delle persone “pacificamente incazzate” che sfilano per quei chilometri sotto gli occhi vigili di centinaia di forze dell’ordine diversamente dislocate lungo il tragitto, che tuttavia hanno ben poca rilevanza e significato, dato lo svolgimento e la natura pacifica della manifestazione.
Piazza San Giovanni è gremita, non ci si entra tutti. Difficile sentire i relatori dal palco, dal maxischermo si vedono comunque sfilare Salvatore Borsellino, Dario Fo e Franca Rame, Celestini che pronunciano parole forti, crude, pungenti, spigolose, verità scomode, in discorsi articolati tra estremi, indignazione e speranza, denuncia sociale e volontà concreta di fare qualcosa per cambiare la situazione attuale. Dalla platea applausi concitati, partecipi, veri. Che scaldano il cuore, insomma, davanti all’attuale annichilente gestione del potere , che ormai da 15 anni a questa parte si traduce in clientelismo, favoritismo, leggi ad personam, Lodo Alfano e dl per processi brevi, e chi più ne ha più ne metta.
Una manifestazione che, lo speriamo tutti, abbia qualche concreta ricaduta.
Con l’augurio che l’opposizione abbracci questo movimento meraviglioso, nato e scaturito dalla rete, per mettersi seriamente ad essere e fare opposizione, l’Europa intera si tinge di viola.

Roberta.

in Viola...

5 dicembre 2009: NO B-DAY
c'era una piccola rappresentanza del Pablo Neruda in mezzo al milione di persone che hanno invaso Roma e riempito piazza San Giovanni. In mezzo al viola delle sciarpe e delle maglie, degli striscioni e dei cappelli; in mezzo ai volti pitturati o decorati, tra i cori e le urla, le risa e le vignette. Una energia immensa che si è riversata in strada.
Come (giustamente) recitava uno degli striscioni: "il miglior corteo degli ultimi 150 anni". Un evento storico, nato dalla iniziativa popolare nelle piazze virtuali dove (forse) è ancora possibile parlare di democrazia. Una manifestazione voluta dall'Italia che non ha voce e non si sente rappresentata, da quella parte di Italia che è stanca di aspettare un partito (democratico) che fa una ridicola opposizione al regime di Berlusconi; quell'Italia che non va in TV e non guarda la TV di regime, che non ha diritto di parola, che vuole una informazione libera e che ha sentito la necessità di urlare BASTA.
La testa del corteo avanzava con la scritta "BERLUSCONI DIMISSIONI": è la richiesta di un fiume di cittadini che dice No al regime di B, alla sua superficialità e volgarità; in quella frase sta l'indignazione della gente nei confronti di chi ha sdoganato solo il peggio dell'Italia, e che ha ormai confuso la sua posizione con quella di monarca assoluto, lavorando solamente per se stesso, per evitare la galera ed alimentare servilismo clientelismo e corruzione che stanno oramai intaccando le istituzioni italiane come un cancro.
La stragrande maggioranza dei partecipanti erano giovani tra i 20 e i 30 anni: abbiamo a cuore il nostro futuro e siamo stufi di vederlo distruggere da un delinquente. Non è mancata la partecipazione di giovanissimi e non-più-giovani: i primi divertiti per la colorata sfilata; i secondi orgogliosi di vedere che finalmente la "...nuova generazione prende coscienza, alza la testa e la voce", memori di altri tempi.
Tantissime le "Agende Rosse" in mano, per ricordare Paolo Borsellino, per richiamare l'attenzione sulla verità, perché si è stanchi di menzogne e raggiri: una sorta di invocazione alla giustizia. Non si possono più accettare politicanti che elogiano mafiosi come degli eroi, fanno affari con la mafia ma negano la sua esistenza e affermano poi di essere i più attivi ed i più concreti nella lotta contro la mafia.
I partiti, con le loro polverose bandiere, sono stati relegati in fondo al corteo, mentre lungo tutto il seprentone primeggiavano gli striscioni più stavaganti, gli slogan più ricercati e soprattutto il colore viola. Il colore di nessun partito, il colore del popolo che è stufo dell'illegalità dilagante, il colore della "gente normale che vuole vivere in un paese normale dove, per esempio, la legge è uguale per tutti" e non in una nazione dove "il semplice rispetto delle leggi è diventato un fatto eversivo".
Uno slogan azzeccato recitava "per regalo di natale, Berlusconi in tribunale". Sarebbe interessante poter vedere una di queste mattine la prima pagina di un giornale con scritto "Ciao Papi!" con sotto, bella nitida e a colori, la foto del delinquente finalmente in manette...
-f

giovedì 3 dicembre 2009

Charles a Camerino

Ieri pomeriggio si è svolto l'atteso convegno "Evoluzionismo e Creazionismo" presso il Polo Museale S. Domenico di Camerino. La presenza del pubblico è stata assolutamente inaspettata, con la platea praticamente piena e (cosa più importante) una grande maggioranza composta da studenti. Questo convegno è stato completamente autofinanziato dal Circolo Neruda dato che anni fa, l'Università ci aveva risposto (come ancora fa tutt'oggi) che iniziative del genere devono essere organizzate dalle facoltà competenti e non dagli studenti, che magari non hanno gli interessi e le capacità di organizzare un evento di questo calibro. Bé il Pablo Neruda è orgoglioso di aver dato un bello schiaffo a chi crede (e soprattutto vuole) che gli studenti siano una mandria di imbecilli inetti che non si muovono da davanti alla televisione. Esistono ancora ragazzi che ragionano, si pongono domande e soprattutto non accettano le prime risposte chi gli passano gli altri. Ci mobilitiamo, ci organizziamo e realizziamo interventi e occasioni di pura cultura, parola ormai uscita dal dizionario italiano e dallo statuto di Unicam...Non è come credono, come ci vogliono e ieri questo si è visto, soprattutto per il numero di studenti accorsi all' evento.
L'iniziativa ha toccato alti livelli di Biologia, Politica, Storia e Filosofia, illustrando l'ambiente culturale che vortica (ieri quanto oggi) attorno al buon Darwin, arricchendo il dibattito con interessanti aneddoti e curiosità private del biologo. Tre ore di scienza e filosofia che hanno trovato largo interesse e coinvolgimento del pubblico, il quale alla fine è interventuto con domande attente e cariche di significato. Ora ci possiamo sentire più ricchi culturalmente, più vicini a Darwin, alla scienza e quindi a noi stessi, arricchiti di un sapere universale e importante quanto la teoria evolutiva.
Ci è dispiaciuto non vedere fra il pubblico quelle numerose persone politicamente (perché è di politica che credo si tratti e non biologia...) almeno in parte contrarie alle leggi di Darwin e credo che questa sia stata l'ennesima occasione persa di confronto e apprendimento...amen.
Un sincero grazie al personale del Polo Museale, al numeroso pubblico che ci ha dato forza e spirito per organizzare nuovi eventi e soprattutto grazie ai relatori Marco Ferrari e Nicola Nosengo (giornalisti che scrivono, fra gli altri, su GEO, Focus, Espresso e Nature) che con una facilità e ironia estrema, c'hanno fornito di una conoscenza e un sapere profondo e nuovo. Ora ne sappiamo di più su quel timido e umano naturalista che, quasi per caso, si è imbarcato su una nave che avrebbe solcato le pagine della storia.
"Nella sua arroganza, l'uomo attribuisce la propria origine ad un piano divino, io credo più credibile e verosimile vederci creati dagli animali" (Charles Darwin).