Nuovo esempio di TV-Regime ieri a Forum, solo che sta volta ci vanno di mezzo i morti e gli sfollati...
Da Il Fatto:
Che spesso a Forum ci siano attori a interpretare i protagonisti delle varie cause, è cosa nota e non fa notizia. Altro discorso è, tuttavia, quando questa prassi viene utilizzata per veicolare concetti cari al Governo. Come il presunto “miracolo aquilano”.
Ecco cosa va in onda nel corso della puntata di venerdì 25 marzo, la mattina, su Canale5 (la si può vedere per una settimana sul sito ufficiale).
Rita Dalla Chiesa presenta una causa di tal Marina, sedicente aquilana terremotata e titolare di un negozio di abiti da sposa. La signora chiede all’ex marito, da cui è separata, un contributo una tantum, in luogo degli alimenti, per far ripartire la propria attività. Nel corso del dibattito, la signora dice, fra l’altro, che dopo il terremoto «Hanno riaperto tutte le attività, manca solo la mia. Stanno pure ricostruendo. Anzi, dobbiamo ringraziare qualcuno che non ci ha fatto mancare niente.» Racconta la notte del 6 aprile, la descrive come «la fine del mondo. Si sono staccati persino i termosifoni dal muro.» Dice di non voler fare la terremotata a vita, di volersi rimboccare le maniche, poi ringrazia il Presidente, il Governo: «Tutti hanno le case, coi giardini, coi garage, nessuno sta in mezzo alla strada, le attività stanno riaprendo, voglio riaprire anche la mia.» Dell’emergenza abitativa all’Aquila si è già detto.
Dalla Chiesa la incalza: «So che adesso mi tirerò addosso gli strali, ma dovete ringraziare anche Bertolaso, perché ha fatto un grandissimo lavoro». Comincia a diventare chiaro il messaggio: la signora Marina, che vincerà la causa, rappresenta l’ottimismo e la gratitudine, l’ex marito invece è il pessimista ingrato. Una rappresentazione binaria della realtà aquilana, che naturalmente non corrisponde al vero.
Quando il giudice si ritira per deliberare, durante il talk show di commento, la cosa diventa ancora più evidente. La signora Marina dichiara, per esempio: «Sono rimaste fuori solo 300/400 persone, stanno in hotel perché gli fa pure comodo, mangiano, bevono e non pagano nulla, pure io ci vorrei andare.»
La cosa, come si può verificare dal sito ufficiale del Commissario per la ricostruzione, non risponde al vero e non rappresenta la realtà aquilana. Ma c’è dell’altro. La signora non è aquilana. Su Facebook, fra i terremotati, la notizia comincia a circolare: Marina sarebbe, in realtà, una fioraia di Popoli (in provincia di Pescara). Non una terremotata. E gli aquilani veri cominciano a protestare (e puoi farlo anche tu, per poi cliccare su "non mi piace più") sulla pagina Facebook del programma, in maniera veemente. I tentativi di riequilibrare il dibattito in studio vengono lasciati a poche voci disinformate: una ragazza sostiene di aver lavorato con la Protezione civile e dice che all’Aquila ci sono ancora le tendopoli. Ovviamente non è vero. Arriva persino un ragazzo veneto che propone la retorica del bisogna rimboccarsi le maniche. Il quadro si completa.
Da Il Centro
"Non immaginavo di scatenare questo putiferio, chiedo scusa all'Aquila e all'Abruzzo". Marina Villa, 50 anni di Popoli, chiede perdono per le frasi dette durante la trasmissione televisiva Forum, condotta da Rita Dalla Chiesa su Canale 5. La figurante interpretava la parte di una "terremotata aquilana e commerciante di abiti da sposa" in separazione dal marito. Marina, oltre che interpretare il ruolo assegnatole nella finta causa, è andata oltre e ha fatto il punto sulla ricostruzione: "L'Aquila è ricostruita"; "Ci sono case con giardini e garage"; "La vita è ricominciata"; e soprattutto quel "ringraziamo il presidente..." che ha fatto scappare le polemiche. Parole che, sostiene Rita: "Nessuno mi ha detto di dire queste cose, le ho dette di mia iniziativa per rendere la cosa più vera", ma di cui ora chiede scusa pubblicamente
Da Il Fatto:
Che spesso a Forum ci siano attori a interpretare i protagonisti delle varie cause, è cosa nota e non fa notizia. Altro discorso è, tuttavia, quando questa prassi viene utilizzata per veicolare concetti cari al Governo. Come il presunto “miracolo aquilano”.
Ecco cosa va in onda nel corso della puntata di venerdì 25 marzo, la mattina, su Canale5 (la si può vedere per una settimana sul sito ufficiale).
Rita Dalla Chiesa presenta una causa di tal Marina, sedicente aquilana terremotata e titolare di un negozio di abiti da sposa. La signora chiede all’ex marito, da cui è separata, un contributo una tantum, in luogo degli alimenti, per far ripartire la propria attività. Nel corso del dibattito, la signora dice, fra l’altro, che dopo il terremoto «Hanno riaperto tutte le attività, manca solo la mia. Stanno pure ricostruendo. Anzi, dobbiamo ringraziare qualcuno che non ci ha fatto mancare niente.» Racconta la notte del 6 aprile, la descrive come «la fine del mondo. Si sono staccati persino i termosifoni dal muro.» Dice di non voler fare la terremotata a vita, di volersi rimboccare le maniche, poi ringrazia il Presidente, il Governo: «Tutti hanno le case, coi giardini, coi garage, nessuno sta in mezzo alla strada, le attività stanno riaprendo, voglio riaprire anche la mia.» Dell’emergenza abitativa all’Aquila si è già detto.
Dalla Chiesa la incalza: «So che adesso mi tirerò addosso gli strali, ma dovete ringraziare anche Bertolaso, perché ha fatto un grandissimo lavoro». Comincia a diventare chiaro il messaggio: la signora Marina, che vincerà la causa, rappresenta l’ottimismo e la gratitudine, l’ex marito invece è il pessimista ingrato. Una rappresentazione binaria della realtà aquilana, che naturalmente non corrisponde al vero.
Quando il giudice si ritira per deliberare, durante il talk show di commento, la cosa diventa ancora più evidente. La signora Marina dichiara, per esempio: «Sono rimaste fuori solo 300/400 persone, stanno in hotel perché gli fa pure comodo, mangiano, bevono e non pagano nulla, pure io ci vorrei andare.»
La cosa, come si può verificare dal sito ufficiale del Commissario per la ricostruzione, non risponde al vero e non rappresenta la realtà aquilana. Ma c’è dell’altro. La signora non è aquilana. Su Facebook, fra i terremotati, la notizia comincia a circolare: Marina sarebbe, in realtà, una fioraia di Popoli (in provincia di Pescara). Non una terremotata. E gli aquilani veri cominciano a protestare (e puoi farlo anche tu, per poi cliccare su "non mi piace più") sulla pagina Facebook del programma, in maniera veemente. I tentativi di riequilibrare il dibattito in studio vengono lasciati a poche voci disinformate: una ragazza sostiene di aver lavorato con la Protezione civile e dice che all’Aquila ci sono ancora le tendopoli. Ovviamente non è vero. Arriva persino un ragazzo veneto che propone la retorica del bisogna rimboccarsi le maniche. Il quadro si completa.
Da Il Centro
"Non immaginavo di scatenare questo putiferio, chiedo scusa all'Aquila e all'Abruzzo". Marina Villa, 50 anni di Popoli, chiede perdono per le frasi dette durante la trasmissione televisiva Forum, condotta da Rita Dalla Chiesa su Canale 5. La figurante interpretava la parte di una "terremotata aquilana e commerciante di abiti da sposa" in separazione dal marito. Marina, oltre che interpretare il ruolo assegnatole nella finta causa, è andata oltre e ha fatto il punto sulla ricostruzione: "L'Aquila è ricostruita"; "Ci sono case con giardini e garage"; "La vita è ricominciata"; e soprattutto quel "ringraziamo il presidente..." che ha fatto scappare le polemiche. Parole che, sostiene Rita: "Nessuno mi ha detto di dire queste cose, le ho dette di mia iniziativa per rendere la cosa più vera", ma di cui ora chiede scusa pubblicamente
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