Non è dunque bastato ad Angela Merkel e al leader liberale, vicecancelliere e ministro degli Esteri Guido Westerwelle promettere l'addio al nucleare, con un voltafaccia clamoroso, dopo la tragedia in Giappone; non è servito cavalcare i sentimenti pacifisti dell'opinione pubblica schierandosi con Cina e Russia e contro la maggioranza dell'Unione europea e della Nato sul caso Libia. Il voto di oggi appare il più importante nel 'Superwaljahr 2011', e il più catastrofico per la cancelliera e per il suo centrodestra. Da stasera la 'donna più potente del mondo' appare piuttosto un lame duck, un'anatra azzoppata. Le basi del suo potere vacillano, i nemici interni nel centrodestra rialzano la testa. I più pessimisti vedono nei risultati persino un possibile inizio del suo tramonto. L'instabilità politica tedesca pesa su tutta l'Europa, il governo federale che su ogni tema, dal nucleare alla Libia all'austerità per salvare l'euro, cerca di dar lezione e impartire ordini ai partner europei, si trova davanti alle macerie del suo potere.
Secondo le prime proiezioni derivate come di consueto dagli exit polls resi pubblici subito dopo la chiusura dei seggi alle 18 (dati di consueto molto precisi) in Baden-Wuerttemberg la Cdu che era al potere da quasi 60 anni crolla dal 44,2 per cento delle ultime elezioni (2006) al 38 per cento, i suoi alleati liberali (il partito di Westerwelle) escono addirittura più che dimezzati, precipitando dal 10,7 per cento a un risultato attorno al 5 per cento. Possono cioé rischiare di finire di poco al di sotto del quorum del 5 per cento necessario a entrare nel Landtag, il parlamento dello Stato. Volano invece i Verdi, che dall'11,7 per cento passano al 25 diventando prima forza della sinistra. Sorpassano persino la Spd (socialdemocrazia) che dal 25,2 per cento cala al 23,5. La linke, la sinistra radicale, è al 3 per cento, quindi sotto il quorum.
Da Repubblica
Secondo le prime proiezioni derivate come di consueto dagli exit polls resi pubblici subito dopo la chiusura dei seggi alle 18 (dati di consueto molto precisi) in Baden-Wuerttemberg la Cdu che era al potere da quasi 60 anni crolla dal 44,2 per cento delle ultime elezioni (2006) al 38 per cento, i suoi alleati liberali (il partito di Westerwelle) escono addirittura più che dimezzati, precipitando dal 10,7 per cento a un risultato attorno al 5 per cento. Possono cioé rischiare di finire di poco al di sotto del quorum del 5 per cento necessario a entrare nel Landtag, il parlamento dello Stato. Volano invece i Verdi, che dall'11,7 per cento passano al 25 diventando prima forza della sinistra. Sorpassano persino la Spd (socialdemocrazia) che dal 25,2 per cento cala al 23,5. La linke, la sinistra radicale, è al 3 per cento, quindi sotto il quorum.
Da Repubblica
Nessun commento:
Posta un commento