venerdì 29 ottobre 2010

BANDITE

Mercoledì 3 Novembre 2010
ore 21:30
Sala Conferenze d' Avack

INGRESSO GRATUITO

Nel contesto della Resistenza italiana, il documentario indaga l'esperienza delle donne che dal '43 al '45 hanno combattuto nelle formazioni partigiane, rivoluzionando il loro ruolo tradizionale e divenendo protagoniste della storia. In un racconto corale, donne di diverse estrazioni sociali, culturali e politiche, esprimono attraverso le interviste la consapevolezza di una lotta che va oltre la liberazione dal nazifascismo e che segna un momento decisivo nel percorso di emancipazione femminile. Il vissuto di queste donne ribelli si intreccia agli interventi delle storiche che ne sostengono la trama con le loro analisi e indagini di genere, alle pubblicazioni clandestine dell'epoca e alle immagini di repertorio, delineando così il contesto storico in cui quella lotta si è sviluppata e il riflesso di essa nel mondo attuale. Le partigiane hanno dato vita alla Repubblica, conquistato la cittadinanza, ma la piena uguaglianza, le pari opportunità, gli obiettivi da esse perseguiti si possono veramente ritenere raggiunti?

Chi erano le Bandite? Qual'è stato il ruolo delle donne nella resistenza italiana?Quanto sono state importanti? Perché di questo non se ne parla nei libri di storia?Senza il loro aiuto, l'Italia sarebbe uscita dal fascismo? Che ruolo riveste oggi la donna nella nostra società?

...partigiana, portami via...

lunedì 25 ottobre 2010

STANDING ARMY

Mercoledì 27 Ottobre 2010
21:30
Museo Scienze Naturali - Camerino
Ingresso Gratuito

STANDING ARMY
Presenza del regista Thomas Fazi


Nel corso degli ultimi sessant’anni, gli Stati Uniti hanno tessuto intorno al mondo una ragnatela di basi militari senza precedenti nella storia. Oggi, queste ammontano a più di 700, in 40 paesi. Nessun continente è risparmiato. Sono una delle forze più influenti al mondo, eppure non sono soggette ad alcun dibattito. Hanno cambiato la vita di milioni di persone, eppure rimangono un mistero per i più.
Perché, a vent’anni dalla caduta del muro di Berlino, paesi come la Germania, l’Italia, il Giappone e la Corea del Sud ospitano ancora centinaia di basi militari e decine di migliaia di soldati statunitensi? E perché gli Stati Uniti continuano ad espandersi in nuove aree del globo? Che impatto hanno queste basi sulle popolazioni locali, e qual è la posizione del presidente Obama su questo scottante argomento?
Su questi temi riflettono gli autori di “Standing Army”: un’avvincente inchiesta a trecentosessanta gradi che unisce alle parole di esperti mondiali quali Noam Chomsky, Gore Vidal, Chalmers Johnson ed Edward Luttwak le scioccanti testimonianze di chi è stato toccato in prima persona dalla presenza delle basi in Italia, in Giappone, nell’Oceano Indiano ed altrove.


Ad oggi il film è stato selezionato ai seguenti festival:
SICILIAMBIENTE – Italia (vincitore “Miglior Documentario”)
TEKFESTIVAL – Italia (menzione speciale “Miglior Fotografia”)
SÃO PAOLO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL - Brasile
BAFICI - Argentina
ESPOO CINE FESTIVAL - Finlandia
DOCSDF - Messico
FESTIVAL DES LIBERTES – Belgio
DOK LEIPZIG – Germania
JIHLAVA INTERNATIONAL DOCUMENTARY FILM FESTIVAL – Rep.Ceca
ISTANBUL INTERNATIONAL 1001 DOCUMENTARY FESTIVAL – Turchia
IDFA DOCS FOR SALE – Olanda
RONDA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL – Spagna
ROMANIA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL - Romania
TAMA CINEMA FORUM – Giappone
MEDIMED – Spagna
IASI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL – Romania
CINE’ECO - Portogallo
TUR OSTRAVA - Repubblica Ceca
EUGANEA FILM FESTIVAL - Italia
EST FILM FESTIVAL - Italia

STAMPA
“Solo attraverso i media indipendenti qualche concetto riesce a passare, ad esempio nel documentario “Standing Army”. Perché due giovani, Thomas Fazi e Enrico Parenti, vi mostrano quello che io denuncio da anni: il funzionamento del sistema imperialista americano e il ruolo delle basi militari americane nel mondo”.
Gore Vidal, “Corriere della Sera”, 20 luglio 2010

“Estremamente interessante e molto ben fatto. Mi fa piacere trovare colleghi in Italia che non si intimoriscono di fronte a soggetti internazionali. Complimenti!”
Erik Gandini, regista di “Videocracy”


THOMAS FAZI. Nato nell’82, è traduttore (ad esempio, di George Soros e Robert B. Reich) ed interprete per varie case editrici italiane. “Standing Army” è il suo primo lavoro cinematografico.
ENRICO PARENTI. Enrico Parenti Nato nel ’78, si è formato presso la scuola di cinema IDEP di Barcellona ed è oggi un filmmaker freelance. Lavora regolarmente per varie televisioni e produzioni italiane e straniere. Ha da poco finito un documentario sociale sul problema della cecità in Etiopia ed ha lavorato come direttore della fotografia su vari documentari, tra cui “Giving Voice” di Alessandro Fabrizi. “Standing Army” è il suo primo lungometraggio.


Sito Internet: www.standingarmy.it

giovedì 21 ottobre 2010

DocumentaLi

Inizia mercoledì 27 il cineforum 2010 del Pablo Neruda che si svolgerà
fra il Museo e il d' Avack di Camerino.
Novità di quest'anno è la presenza di registi e attivisti
che interverranno sui temi delle proiezioni.
Non film, ma neanche documentari qualunque...


Una fotografia della società sotto diversi aspetti,
uno specchio della merceficazione dell'uomo e della sua persona.
...non mancare...




La divisa dell'assassino...


In questi giorni media mainstream e blog stanno parlando tanto della schifosa cricca di Alessio Burtone, il ventenne romano che ha causato la morte di Maricica Hahaianu. Un mix di sessismo e razzismo che è anche un significativo “quadretto” dell’Italia di oggi.
Ma pressoché NESSUNO ha nemmeno vagamente nominato la morte di un’altra donna romena, coetanea di Maricica, a Palermo lo scorso 4 ottobre.
Di questa donna è dato solo di sapere le iniziali del nome – R. T. – e che faceva la “badante”. E’ morta dopo essere stata mandata in coma da un maresciallo dei carabinieri – di cui ovviamente non è dato di sapere il nome, ma solo che era, in quel momento, “fuori servizio” – che l’ha investita all’alba del primo di ottobre e poi se n’è scappato.
Già la notizia dell’incidente aveva trovato spazio solo in qualche trafiletto marginale, ma la notizia della sua morte è stata sapientemente occultata/censurata agli occhi dei più.
Non siamo, ovviamente, così ingenue da chiederci il perché...

domenica 17 ottobre 2010

Nella mischia

Una piccola parte del Pablo era a Roma ieri, insieme al milione di persone che ha letteralmente invaso la Capitale e riempito come un uovo piazza San Giovanni. Il colore rosso primeggiava per le strade ed i cori rimbombavano per chilometri. Gli acquazzoni non sono serviti a scoraggiare o rallentare la fiumana di persone.

In prima fila gli operai di tutta Italia, per urlare contro un governo che vuole distruggere quei diritti che i lavoratori hanno conquistati con dure battaglie. E  che ora un Marchionne qualunque, con l'appoggio del governo, pensa di poter ignorare fino ad eliminarli, disponendo della vita e delle sorti dei lavoratori.
Al loro fianco insegnanti studenti e ricercatori (più di 10.000 si sono ritrovati davanti alla Sapienza), che non si rassegnano al triste decadimento a cui l'istruzione nazionale sta andando incontro, sempre più rapidamente. Contrari al progetto di ridimensionamento dell'Università pubblica ed alla precarizzazione del lavoro della conoscenza.
I precari di tutta Italia erano in strada, per reclamare quegli stessi diritti per cui combattono da sempre gli operai, che loro rischiano di non avere mai. Perché non si può vivere in un paese che nega le minime garanzie sociali ai lavoratori dipendenti, del sapere e della conoscenza.
Gli immigrati erano in strada, per chiedere che si metta fine allo sfruttamento ed al lavoro nero. Perché finisca il clima di odio verso il "clandestino" - abilmente costruito dal governo palesemente razzista e dai media servitori - che mette i lavoratori migranti nella pericolosa condizione di essere facilmente ricattati, quotidianamente, per un lavoro sottopagato.
I centri sociali erano in strada, con un carico di musica e colori, slogan e striscioni. Incazzati, ovviamente, ma senza nessun "sassolino" per il leghista/fascista Maroni. E forse il triste Sacconi, che alla vigilia si augurava che nessuno si facesse male (e sotto sotto sperava ci scappasse il morto), è rimasto un po' deluso.
Migliaia e migliaia di cittadini erano per strada, grandi e piccoli, vecchi e nuovi compagni, indignati per un governo fantoccio, inutile e populista, il quale ha come obiettivi la repressione di dissensi e la ricerca di consensi e potere, allontanandosi pericolosamente da qualsivoglia idea di democrazia.


Grave assenza - se posso concedermi una riga politica - quella del PD, che se non ricordo male è il partito di opposizione, che dovrebbe dar voce a tutte le migliaia di cittadini indignati.
"Degni di nota i 3 eroi con altrettante bandiere del PD" (citaz. da Il Manifesto di oggi).


È stato bello esserci, nella mischia, camminare sotto la pioggia, manifestare insieme, essere parte di una voce, una piazza rossa, una realtà consapevole che questa società merita di più e di meglio di quanto questo triste governo sa offrire. Un governuccio di delinquenti e approfittatori, che si preoccupa di appartamenti, escort e fughe dalle aule tribunale. Tanti sono gli italiani stanchi di tutto questo.


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lunedì 11 ottobre 2010

Ciclo DOCU.

Stiamo organizzando a Camerino una serie di serate con proiezioni di documentari, in presenza dei registi!
Si inizia a fine mese con un documentario strepitoso che ha già vinto e partecipato a decine di Festival Cinematografici di tutto il mondo...e gli altri film non sono da meno!
Ma vi lasciamo sulle spine e aspettiamo qualche giorno prima di chiudere il programma definitivo e pubblicare il volantino con tutte le date!

E tu hai delle idee?
Proponi documentari da proiettare a Camerino, la partita è ancora aperta!

mercoledì 6 ottobre 2010

truman dove sei

Dove arriveranno...cosa dobbiamo aspettarci ancora...quante cazzate dovremo ancora interpretare? non ho neanche voglia di scrivere che l' attentato a Belpietro è una bufala...è ovvio e così scontato da risultare superficiale e quasi divertente...un pò come quell'altro, quella scena tragi-comica in piazza...
Pensa a quando berlusconi è entrato in macchina dopo il souvenir del duomo, e si è messo quella roba rossa nella faccia. Pensa quanto sarebbe stato buffo essere li dentro, aiutarlo in gran fretta a svuotargli quel flaconcino nella faccia. Uno schizzo qua, una spennellata di là, una arruffata ai capelli ed è pronto. Quanto avrei riso a spruzzare una vernice nella faccia e nella bocca del presidente del consiglio. Che figata, e quando ti ricapita! Poi gran finale, scena tragica, commozione, in vecchio dolente e scioccato s'affaccia e porge l'ultimo estremo saluto alla folla disperata. La carrozza scompare nella nebbia e ci si prepara per il secondo atto.
Immaginate quando l'hanno portato all'ospedale, super scortato, sigillato e invisibile agli oochi di qualsiasi curioso o normale cittadino. E immaginate tutti i medici e gli infermieri corrotti, che già sapevano tutto, e l'aspettavano tranquilli in attesa di iniziare gli interventi di chirurgia plastica prenotati da tempo per ringiovanirlo un pò. Immaginate le guardie del corpo che, anche se sanno tutto, hanno mentito e nascosto queste e altre verità alle loro mogli, ai loro figli, ai loro amici...
E Tartaglia poveretto, la vera vittima. Chissà che penserà, chissà che avrà per la testa, che gli avranno dato per mentire, per dimenticare o per fare semplicemente la sua parte...
C'è chi sostiene che i nazisti abbiano creato un clone di Hitler dai suoi resti mai ritrovati; chi dice che Michael Jackson si sia in realtà ritirato in una tranquilla isola segreta. Un conto è credere che il vero Poul Mc Cartney sia morto e che quello vivo sia un suo sosia...e un conto è credere all'attentato di Belpietro!
Ma come si fa? Dai, seriamente...Chi credeva a Berlusconi quando giurava sulla costituzione? Chi al Papa quando prometteva di punire i pedofili? Chi a Maroni quando diceva di eliminare la mafia? Nessuno...neanche e soprattutto gli stessi che l'hanno votati e acclamati. Non prendiamoci in giro.
Cari direttori di giornali,TV,radio,chiese,comuni e governi; in questi 15 anni di banane, abbiamo visto cose che gli europei neanche si immaginano e ci siamo abituati a sentire delle oscenità talmente incredibili, che se un giorno scendesse Cristo all' adunata, gli chiederemmo un documento di certificazione.
Eppure, seppur sistematicamente truccate, le elezioni scorse parlano chiaro sul fatto che debba per forza esistere una fetta consistente di popolazione che, di nascosto, li vota. Come è possibile?
L'ultima volta che sono stato all'estero, in Europa, me l'hanno chiesto una trentina di persone. Io ero un "italiano", si quelli là da additare perché sono quei pazzi che stanno sotto una dittatura democratica. E badate che per noi, non hanno la stessa premura e pena che hanno per un nigeriano o un ugandese, perché noi il nostro dittatore ce lo siamo capato...e per 3 volte.
Rispondevo incolpando la televisione, perché col tempo e con le domande, ho notato che le poche persone che hanno apertamente ammesso di averlo votato e le persone per le quali ho sospettato questo loro piccolo segreto; vivono, parlano e pensano come i personaggi della televisione...la loro piccola grande televisione.
Chi sono? Quelli che credono, che non si fanno tante domande, che si fermano alla prima che arriva, e che alcune cose non le sanno perché sarebbe troppo faticoso. Scarsa furbizia, sottile prontezza, poca luce nei loro occhi. Che buone le caramelle giornliere delle istituzioni: non dobbiamo far altro che starcene seduti, scegliere il canale e apettare che loro ci imbocchino. La casa va a fuoco, ma finché non me lo dice la TV non è vero.
Cara compagna d'avventure, amica di merende, amore della vita, saggia speranza, eterna illusione. Inconsapevole ammirazione.
Oggi come oggi, la sua voce è innegabile e qualsiasi morte, nascita, guerra o miracolo, qualsiasi menzogna o verità per essere considerata reale e credibile, deve passare per forza da lei, al suo vaglio. E la televisione sappiamo tutti di chi è e da chi è gestita: lui decide cosa farti vedere e lui decide cosa farti votare. Se ci caschi, credi . Questo dovrebbe collegare un pò di meccanismi nelle teste più sveglie e ci dovrebbe far alzare queste braccine esili per cominciare a respingere un pò di cose...
Ma poco ancora si muove, e forse il grave è che la nostra consapevolezza "giornaliera" è diventata abitudine e, ancor peggio, accettazione. Abbiamo lasciato passare malefatte gravissime e ormai concediamo a un gruppo di criminali di manipolarci la realtà e le nostre mani, senza alzare un dito né un filo di voce. Cadendo in questo tranello, starai al loro gioco, penserai come loro, ti fiderai di loro. Li giustificherai anche dopo che t'avranno tradito e derubato e li vedrai stare tranquilli perché tu non te ne accorgerai né avrai un ricordo lucido del fatto...
Leggendo "1984" di Orweel, si trovano similitudini sul suo Partito, il quale anulla la coscienza e la ragione delle persone tramite il controllo totale dell'informazione, arrivando ad eliminare il passato, modificandolo o semplicemente cancellandolo...
Tutto questa apparente fantascienza, non è altro che l'Italia di oggi: chi ti dice che è successo? Chi non ti dice che è successo? Chi decide cosa insegnarti a scuola e cosa è meglio che tu non sappia? Hai più saputo niente di Tartaglia? E dei mandanti delle stragi di Milano, Roma, Bologna e Brescia? Che fine ha fatto Pasolini, è morto? E ci l'ha ucciso?
Nulla.
Il passato è cancellato, insabbiato, sospeso. Il presente è controllato, calibrato, coperto.
Il futuro...non è per noi.

Ero partito per scrivere un post sul falso attentato a Belpietro, ma mi sono dilungato su altri binari, ad ogni modo paralleli. Le informazioni che inizialmente avrei voluto dirvi e che smentiscono la veridicità dell'attentato, le trovate quì.

lunedì 4 ottobre 2010

Il maschile di "orchidea"....

«È una storiella circolata un anno fa in tutto il Parlamento. Averla raccontata in privato non è né un offesa né un peccato, è solo una risata. Il cattivo gusto e la responsabilità sono casomai di chi la pubblicizza. Mi dispiace solo se qualcuno nella sua sensibilità si sia sentito turbato. Ma non ci credo. È soltanto un pretesto per attacchi strumentali e ipocriti».
Il video


venerdì 1 ottobre 2010

I disattivati dalla violenza

1) Il 12 settembre 2010, dopo le vivaci proteste verso esponenti politici alla festa del PD di Torino, il Ministro Maroni usava parole pesanti, gravi e irresponsabili verso i centri sociali, arrivando persino a definirli “professionisti della violenza". Disse che bisogna "fermare questa deriva" perché esiste il rischio costante di "tornare agli anni '70, quando la situazione si trasformò in terrorismo. Siamo sempre vigili" ha proseguito "per scongiurare situazioni che abbiamo già vissuto in questi anni". Sulla stessa linea il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli: “Siamo in buone mani grazie al ministro Roberto Maroni, che ha già fatto tanto impedendo nuovi ingressi di clandestini, chiudendo tanti campi nomadi abusivi, rimpatriando quegli ospiti indesiderati per motivi di sicurezza e chiudendo quei centri che, in nome di una religione, propagandavano invece il terrorismo”.

2) Poche settimane fa, quasi di nascosto, il Ministro dell'Istruzione "Gelmini" e quello della Difesa "La Russa", annunciano un nuovo corso paramilitare da realizzare nelle scuole superiori italiane chiamato "Allenati per la vita" (vedi post "Libro e moschetto"). Esso prevede dei percorsi ginnico-militari dove le cosiddette "pattuglie di studenti" impareranno a sparare con pistole ad aria compressa e tirare con l'arco. La risposta assurda e fenomenale della Gelmini è stata quella che i ragazzi in questo modo "si avvicineranno al mondo delle forze armate, della protezione civile e della croce rossa"..il tutto imparando a maneggiare armi.

3) Questa mattina a Milano, un gruppo di liceali e ragazzi del centro sociale "Cantiere", ha realizzato un corteo autorizzato, da via Bagutta fino al Duomo, per protestare contro il progetto “Allenati per la vita”. Davanti agli uffici dell’Unuci (Ufficio nazionale ufficiali in congedo d’Italia) hanno srotolato manifesti e slogan che dicevano "Fate la scuola non fate la guerra" o "No alla scuola della guerra". Un testimone però racconta: “L’iniziativa si era svolta bene e senza scontri, ma una volta arrivati alla metropolitana di Piazza del Duomo abbiamo trovato qualche decina di carabinieri che ci stava aspettando all’ingresso in assetto antisommossa. Hanno preso alcuni di noi che conoscevano e ci hanno bloccato. A me due carabinieri hanno rotto il naso dopo avermi immobilizzato e hanno picchiato anche una ragazza. Ovviamente denunceremo quanto accaduto all’autorità competente, perché non stavamo facendo assolutamente niente. Evidentemente ha dato fastidio il fatto che abbiamo sollevato il problema e denunciato come, questa iniziativa, frutti soldi alle forze armate”.
Le reazioni del mondo politico sono state impressionanti. Il vicesindaco Riccardo De Corato, ha invocato l’intervento di Maroni affinché "chiuda i centri sociali". Anche il Sindaco Moratti ha la stessa richiesta, un pò più fantasiosa (e spaventosa) dato che parla di "disattivazione", giustificando l'intervento dei carabinieri dicendo che gli studenti tentavano di entrare nei treni senza biglietto. Peccato che gli agenti fossero lontani dai tornelli dove i ragazzi non sono riusciti neanche ad arrivare.

Fatevi un pò voi un' opinione sui fatti. Ditemi come può un Ministro come Maroni usare parole così gravi contro i ragazzi dei centri sociali, richiamando alla memoria niente meno che gli anni di piombo. E come può il ministro Calderoli paragonarli ai clandestini, ai rom e ai soliti musulmani terroristi di Al Queda. Che coraggio ha la Gelmini a dirci che grazie alle armi, i ragazzi saranno più stimolati ad entrare nella croce rossa?! E come può la Moratti parlare di "disattivazione"? Una volta erano individui, oggi si chiamano elementi.
Come è possibile che degli studenti (alcuni dei quali minorenni), protestando contro la militarizzazione della scuola a discapito della cultura, vengano malmenati a sorpresa e senza scusanti, fuori da una metropolitana da dei carabinieri...dallo Stato...
C'è davvero bisogno di insegnarci a sparare già da bambini? Non vi basta la violenza dei vostri insulti? Non vi bastano le vostre proposte sconsiderate? Non vi basta la violenza delle vostre forze dell'ordine? Saremmo noi i professionisti della violenza, anche se dobbiamo costantemente difenderci...da voi?

4) Il 22 Settembre 2010 il centro sociale occupato di Senigallia "Mezza Canaja" alle 6 della mattina è stato messo sotto sequestro dalla Procura di Ancona e sigillato...disattivato.

Fonti:
Il Fatto sugli scontri