Un sincero grazie a chi ha partecipato e a chi è intervenuto al dibattito di martedì sull'omosessualità, all'interno della rassegna cinematografica del Pablo Neruda. Ci ha fatto molto piacere vedere una sentita partecipazione a questa iniziativa autofinanziata che aveva lo scopo (riuscito) di chiarirci le idee e far capire che gli Homo sono prima di tutto persone e non mostri come ci vogliono far credere.
La serata è stata splendida e ha potuto creare uno spazio di incontro e comunicazione per scambiarsi pareri, pensieri e opinioni. Ma soprattutto la serata ha permesso di crescere ed imparare, capire che non è una questione di eterosessualità o omosessualità; se non di sessualità in generale. La coltre di paura che gravita verso l'omosessualità è frutto di una grande ignoranza, che rimane fino a quando non si aprono gli occhi per vedere la realtà. Ognuno di noi affronta il sesso in maniera differente e in mezzo ai due estremi di etero e omo, esistono infinite variazioni della propria sessualità che si esprimono in maniere differenti a seconda della libertà e interiorità dell'individuo. D' altra parte però, esistono situazioni che richiedono attenzione soprattutto dalle istituzioni che sono completamente assenti e chiuse nei loro confronti. La situazione legislativa italiana è vergognosamente indietro in merito alla regolarizzazione delle coppie di fatto, cosa invece assai affermata nelle altre civiltà sviluppate d'Europa e America, dove quello che noi chiamiamo "problema", la si chiama "realtà". C'è una situazione sociale presente che si vuole affermare sempre più e quei vecchi che ci governano, non possono continuare a cucirsi gli occhi, prendere tempo e rispondere solo agli editti sacri del Vaticano (l'istituzione più mafiosa, omofoba e xenofoba che si conosca), ma anzi devono adattarsi ai tempi che corrono e soprattutto al volere del Popolo.
Il dibattito di martedì è stato una finestra sul mondo, una boccata d'ossigeno, uno spazio di incontro e crescita nella società. Una piccola iniziativa verso una realtà più giusta, un piccolo passo inarrestabile col quale qualunque bigotto dovrà prima o poi fare i conti.
Nessun commento:
Posta un commento